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ECONOMIA

Gli effetti del coronavirus

​Def, verso deficit al 10,4% e debito/Pil al 155%

Nell'intesa raggiunta nella notte al Mef, il governo si appresta a chiedere uno scostamento del deficit fino a 55 miliardi. Attesa per il Cdm

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Il Def su cui si lavora alacremente in queste ore presenta numeri che ben fotografano la difficile situazione economica che l'Italia, messa in ginocchio dal Covid-19, sta vivendo.

Nell'intesa raggiunta nella notte al Mef, in una riunione andata avanti fino all'1.30, a quanto si apprende, il Pil è stato fissato a -8%, il deficit raggiunge un tetto di +10,4% (Il governo si starebbe apprestando a chiedere al Parlamento uno scostamento dagli obiettivi di deficit fino a 55 miliardi, a cui vanno aggiunti i 30 miliardi per le garanzie statali sui prestiti alle imprese) e il rapporto debito/Pil sale fino al 155%.

E' atteso un Cdm, che ora si ipotizza per la tarda serata di oggi.

Stop alle clausole di salvaguardia sull'Iva dal 2021
Nel Def, stando sempre all'accordo raggiunto nella notte, il governo metterà poi nero su bianco lo stop alle clausole di salvaguardia dell'Iva, che per il prossimo anno avrebbero pesato sui conti pubblici per 20,1  miliardi. Questi i numeri che dovrebbero essere oggetto, nelle  prossime ore, di un confronto tra il premier Giuseppe Conte, il  ministro Roberto Gualtieri e i capi delegazione delle forze di  maggioranza. Incontro che dovrebbe tenersi prima del Cdm. L'idea è quella di assorbire e quindi annullare una volta per tutte la clausola, anche per dare un segnale - spiegano fonti dei diversi partiti della maggioranza - di stabilità dei conti pubblici rispetto ai mercati finanziari.

Verso 10 miliardi a imprese, 13 per ammortizzatori
Dieci miliardi destinati alle imprese - la platea dovrebbe essere quella delle piccole Srl sotto i dieci dipendenti - e 13 miliardi destinati agli ammortizzatori. Sarebbero queste, secondo diverse fonti di governo, alcune delle priorità stabilite del decreto aprile in vista del quale, nelle prossime ore, il governo darà via libera ad un nuovo scostamento di bilancio. Nel provvedimento si dovrebbero destinare ulteriori 12 miliardi per anticipare alle imprese creditrici i pagamenti della Pa.