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Coronavirus

Faraone, Iv: "Nel bollettino quotidiano Arcuri dica anche numero dei vaccinati"

Zampa: "Obbligo vaccino pre-condizione per lavorare nel pubblico"

"Se c'è un rifiuto che non si riesce a superare, io penso che nel settore pubblico non si possa lavorare" ha detto la sottosegretaria al ministero della Salute.  La replica della ministra Dadone: "No ad obbligo". L'infettivologo Andreoni: "Operatori sanitari titubanti, un terzo non si vaccinerà". Sileri: "Medici restii a vaccino hanno sbagliato lavoro"

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"Credo che l'obbligatorietà" del vaccino anti-Covid "possa essere una precondizione per lavorare nel settore pubblico". La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, intervenuta ad 'Agorà' su Rai 3, si esprime sull'ipotesi di rendere in prospettivo obbligatorio il vaccino contro il coronavirus per alcune categorie. "Cominciare a discutere dell’obbligo farebbe un danno ulteriore. Oggi dobbiamo avere la pazienza di spiegare, la campagna di comunicazione è in partenza. Credo che debba essere una precondizione per chi lavora nel pubblico. Se dovessimo renderci conto che c’è un rifiuto che non si riesce a superare, io penso che nel pubblico non si possa lavorare", dice.



"Non si può stare in una Rsa, dove si dovrebbe lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere a rischio la loro vita. Il nostro paese ha deciso che i bambini, se non sono vaccinati, non possono andare nelle scuole pubbliche. Non credo che possa non valere per i medici, per gli operatori sanitari, per gli insegnanti", aggiunge. "La campagna di comunicazione" sull'importanza del vaccino nella lotta alla pandemia di coronavirus Sars-CoV-2  "è in partenza -dice ancora- Intanto per informarsi gli italiani usino fonti corrette", come "i siti del ministero della Salute, dell'Istituto superiore di sanità e dell'Agenzia italiana del farmaco".

Poi a proposito delle polemiche scaturite dal numero di dosi vaccinali che si è aggiudicata la Germania, superiore a quello dell'Italia ha aggiunto: "La Commissione europea ha fissato i criteri dei vaccini" e ha stabilito che le percentuali saranno date "in base alla popolazione". "In realtà la Germania ha avuto 11 mila dosi - ha spiegato Zampa - che sono in percentuale la cifra simbolica che per noi era pochissimo inferiore a 10 mila dosi della cosiddetta V-day. Ha avuto una anticipazione di quello che sta arrivando, parte dal 28 la fornitura, di tutto il resto delle quote. Per l'Italia sono 470 mila dosi a settimana e incomincia il 28 di dicembre".

La sottosegretaria ha poi commentato anche la scelta del presidente della Campania Vincenzo De Luca, che si è vaccinato pubblicamente. "Come è stato possibile che abbia saltato la coda, la fila bisogna chiederlo a lui. Come è stato possibile che lui si vaccinasse è una domanda che va posta a lui e a chi era lì presente con lui. Di certo io faccio notare che le indicazioni che il ministero ha dato erano assolutamente distanti da questo. Nel senso che noi abbiamo dato indicazioni sulle priorità dei target da vaccinare e in queste priorità c’erano i medici" ha detto Zampa. 

Dadone: No ad obbligo vaccino per dipendenti pubblici"
"Non sono una grande appassionata dell'obbligo, soprattutto in campo vaccinale. Credo sia più giusta una forte raccomandazione. In questo momento il governo si è impegnato sul fronte della raccomandazione a una piano vaccinale. Non siamo davanti a dei numeri che ci fanno pensare di dover imporre un obbligo per la vaccinazione. Penso che nel momento in cui una persona si sente sicura della campagna vaccinale che porta avanti lo Stato, la raccomandazione sia il modo migliore per riuscire a raggiungere la cosiddetta immunità di gregge". Lo ha affermato la ministra della Pa, Fabiana Dadone, a 'L'aria che tira' su La7, replicando alla sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, secondo cui l'obbligatorietà dovrebbe "essere una pre-condizione per chi lavora nel pubblico". "Abbiamo affrontato un anno davvero delicato e complicato - aggiunge -, stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel proprio con l'arrivo dei vaccini, e aprire ora una discussione sul fatto se porre l'obbligo o no in materia contrattuale come conditio sine qua non per l'assunzione mi sembra di andare un po' oltre la situazione attuale. Il piano c'è, entro metà 2021 contiamo di riuscire a vaccinare metà della popolazione. E' un fatto anche di fiducia reciproca verso lo Stato".

Sileri: "Medici restii a vaccino hanno sbagliato lavoro"
Medici e infermieri restii a fare la vaccinazione anti Covid-19 "hanno sbagliato lavoro". Lo dichiara in una nota il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri."Rimango perplesso quando sento di colleghi medici o infermieri restii a farsi il vaccino. Posso capire - si legge in una nota -il cittadino che magari non ha delle basi scientifiche consolidate e non ha studiato medicina e può avere una certa riluttanza a farsi il vaccino, ma penso francamente che quei medici e quegli infermieri, se hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto, probabilmente hanno sbagliato lavoro".

Andreoni, infettivologo: "Per operatori della sanità vaccino obbligatorio"
"La vaccinazione anticovid per gli operatori sanitari, sia nelle Rsa che negli ospedali, dovrebbe essere obbligatoria. È un dovere etico-professionale.    Altrimenti, meglio cambiare mestiere". Così in un'intervista a 'Il Messaggero' l'infettivologo Massimo Andreoni.    "Questa epidemia ci ha insegnato - aggiunge - che sia negli ospedali che nelle Rsa sono stati spesso i sanitari a veicolare il Sars Cov 2. Com'è possibile che noi non facciamo entrare nemmeno i parenti e poi permettiamo ai sanitari di trasportare il virus? L'obbligatorietà è legata al lavoro che uno svolge.    Nessuno è costretto a fare il medico, l'infermiere, il militare, il poliziotto. Per alcune persone è prevista la vaccinazione obbligatoria per il ruolo che si ricopre. Non è una privazione della libertà, è una regola. E si fonda sulla stessa ragione per cui sono stati resi obbligatori i vaccini per i ragazzini che devono andare a scuola: preservare la comunità". Il governo non ha imposto l'obbligo "perché non c'è una forza politica sufficiente per prendere una decisione che sicuramente sarebbe poco gradita ad una grande fetta dell'elettorato".   

Ritrosi alla vaccinazione ci sono anche tra gli operatori sanitari. "Non è credibile che ci sia un infermiere, un medico che sia un no-vax. Altrimenti vuol dire che è stato sbagliato dare la laurea a ciascuno di loro". L'ordine dei medici potrebbe intervenire per raccomandare la vaccinazione? "Sì, lo può dire anche l'ordine dei medici. Ma la questione si limiterebbe ad un problema etico e deontologico. Queste decisioni le deve prendere il governo". Gli operatori titubanti "sono tantissimi. Almeno un terzo non si vaccinerà".

Santosuosso: "Obbligo vaccino per i medici è possibile"
Il principio di base dell'ordinamento giuridico "è che ognuno è libero di fare ciò che vuole, a patto di non arrecare danno agli altri. I medici che non vogliono essere vaccinati contro il Covid, possono rimanere liberi di non vaccinarsi ma non possono esporre gli altri a rischio, lavorando a contatto con persone deboli". Da qui può scattare l'obbligatorietà. In caso contrario "il loro datore di lavoro può non essere obbligato a farli lavorare". A spiegarlo è Amedeo Santosuosso professore di diritto,scienza e nuove tecnologie presso l'Università degli studi di Pavia.

Faraone, Iv: "Nel bollettino quotidiano Arcuri dica anche numero dei vaccinati"
"Arcuri nel bollettino delle 18 ci dica anche quanti vaccinati ci sono stati al giorno, non solo quanti contagi . Informazione e comunicazione saranno determinanti per raggiungere l'immunità di gregge velocemente e senza obbligo .Stop alle polemiche : abbiamo appena iniziato, ora dobbiamo arrivare da 9 mila vaccinati a 40 milioni e mi auguro che non occorra l'obbligo. Il vaccino consente a tutti di essere liberi, anche a chi non può vaccinarsi perché fragile". Così il presidente dei senatori di Italia viva, Davide Faraone, anche lui ospite ad Agorà.