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SALUTE

E' caccia al 'paziente zero'

Coronavirus, due vittime e oltre 60 casi di contagio in Nord Italia. Il Cdm valuta "misure speciali"

47 (e un morto) in Lombardia, con due nuovi casi alle porte di Milano, e 15 (più un morto) in Veneto. Entrambe le regioni chiudono le Università. Il Friuli Venezia Giulia dichiara lo stato d'emergenza, c'è un primo caso in Piemonte. Emerge, intanto, che il presunto 'paziente zero' non ha mai avuto il coronavirus

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Gli italiani della Diamond Princess arrivano alla Cecchignola (Ansa)

Saranno due i decreti del governo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Secondo quanto si apprende il Cdm, che si è riunito per quasi 4 ore nella sede della Protezione Civile, dovrebbe approvare questa sera un primo provvedimento contenente le misure speciali per 'contenere' la diffusione del virus. Un secondo decreto, con le misure economiche per le aree interessate dall'emergenza, dovrebbe invece essere portato in Cdm nei prossimi giorni.

Secondo anticipazioni, il governo ipotizza una serie di misure: dalla chiusura delle scuole alla sospensione di manifestazioni e attività lavorative fino alla possibilità - sulla quale si sta ancora discutendo - di utilizzare, in caso di necessità, forze di polizia e militari per far rispettare le prescrizioni. Il governo ha sentito le opposizioni e le Regioni al momento interessate dall'emergenza coronavirus per illustrare le misure contenute nel decreto. Una decisione che è stata presa, secondo quanto si apprende, per avere la massima condivisione possibile su provvedimenti che andranno ad impattare direttamente sulla vita di migliaia di cittadini.

Azzolina: deciso in Cdm stop gite scolastiche
"In Consiglio dei Ministri abbiamo adottato provvedimenti urgenti e straordinari sul #Coronavirus. Le misure approvate consentono la sospensione delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione delle scuole, in Italia e all'estero. Una richiesta che ho portato all'attenzione dei colleghi di governo e che farò in modo di rendere operativa già nelle prossime ore". Così su Facebook il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina: "Una precauzione - aggiunge - che a mio avviso si rende necessaria in questo scenario. Il governo e le autorità sanitarie stanno facendo un lavoro serio e scrupoloso tenendo conto di un quadro che muta rapidamente".

IL BILANCIO DELLA GIORNATA
Due vittime, casi in aumento in Lombardia e Veneto, che chiudono le università e alle quali si associa Ferrara (che ospita tanti studenti veneti); un primo contagiato in Piemonte e il Friuli Venezia Giulia che dichiara lo stato di emergenza fino al 31 luglio "in considerazione della situazione in Veneto" (i dettagli sul sito della Regione), mentre rimangono stabili le condizioni del 'paziente1', il 38 enne di Codogno (trasferito a Pavia).​ A questo proposito, è emerso che l'amico rientrato dalla Cina da cui avrebbe contratto l'infezione, ovvero il presunto 'paziente zero', non ha mai avuto il coronavirus: dai test effettuati "non ha sviluppato gli anticorpi" ha spiegato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri. E oggi pomeriggio, i genitori del 38 enne sono stati prelevati dalla loro casa di Castiglione d'Adda da personale sanitario in tuta asettica bianca e portati via con un'ambulanza bio contenitiva.

E' questa la fotografia odierna della diffusione del coronavirus in Italia, mentre è atterrato a Pratica di Mare l'aereo con i 19 connazionali che erano a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera ferma al largo di Yokohama, in Giappone.

La seconda vittima è delle ultime ore: si tratta di una donna ultrasettantenne, residente a Casalpusterlengo, già seppellita per motivi sanitari e madre di un amico del 38enne di Codogno considerato il primo contagiato in Lombardia. Ieri sera è deceduto il veneto Adriano Trevisan, di 78 anni, nell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova, che era ricoverato ormai da diversi giorni. E sempre delle ultime ore, i nuovi casi di persone positive al test del coronavirus, che hanno portato a oltre 60 i casi in nord Italia. Due medici contagiati nel Pavese, altri casi di contagio riguardano due persone positive nel Cremonese, una donna di Sesto Cremonese e un uomo di Pizzighettone; un 67 enne di Mira, ricoverato a Padova; una donna di 82 anni e un infermiere di Codogno; un uomo del Lodigiano; un anziano residente a Soresina (Cremona); due casi alle porte di Milano; un caso, il primo, in Piemonte.

IL PUNTO IN LOMBARDIA
E' salito a 47 il numero di contagiati da Coronavirus in Lombardia. Il test su due uomini ricoverati a Piacenza ha dato esito positivo: si tratta di un paziente residente in provincia di Lodi e di un infermiere dell'Ospedale di Codogno. Positivo anche l'esito del test su un anziano residente a Soresina (Cremona) e ricoverato all'ospedale di Crema. E positivi sono risultati in serata due uomini del Milanese, uno di Sesto San Giovanni, ricoverato al San Raffaele, l'altro di Mediglia, un 71enne ricoverato all'ospedale San Matteo di Pavia. Intanto, la conferenza dei Rettori delle Università lombarde ha deciso la chiusura degli Atenei almeno fino al 2 marzo.

Il presidente della Regione Attilio Fontana, facendo questa mattina il punto della situazione, ha sottolineato che i casi lombardi si sono "tutti verificati" nella stessa area a sud di Lodi. Le nuove infezioni sono "tutte riferibili al territorio di Codogno e del Lodigiano" ha detto. "Abbiamo avuto un lunghissimo confronto con il Governo e altre Regioni per approfondire l'evoluzione. Abbiamo fatto una serie di proposte per intervenire in queste nuove situazioni. Adesso il Governo si è riunito e dovrebbe comunicarci le sue decisioni" ha aggiunto il presidente.

Attesa risposta del Governo su uso caserme
"Una delle proposte fatte" dalla Regione Lombardia al Governo "si riferisce all'uso di una delle due strutture" militari individuate a Milano e a Piacenza, in particolare l'ospedale militare di Baggio alle porte di Milano è "stato approntato" e può ospitare i primi trasferimenti, ha concluso Fontana.

Il governatore lombardo ha poi spiegato: "Possiamo dire che almeno una delle due ci è stato confermato dal capo della protezione civile, Angelo Borrelli, che è a disposizione, stiamo attendendo una valutazione da parte del governo, perché una delle proposte da noi fatte si riferisce all'utilizzo di queste due strutture". La regione Lombardia ha anche chiesto una serie di modifiche all'ordinanza emessa ieri a doppia firma da Roma e da Milano, per "intervenire nell'area di contagio data l'evoluzione di queste ore".

Da Conte garanzie economiche
"Ne abbiamo assolutamente parlato e abbiamo ricevuto garanzie da parte del presidente del Consiglio" sul sostegno economico per le aziende delle aree colpite, ha assicurato il governatore lombardo.

Gallera: "Focolaio nella bassa Lodigiana"
"Abbiamo la conferma che l'area della bassa Lodigiana è centro di un focolaio. Possiamo dirlo in maniera abbastanza certa, tutte le situazioni di positività hanno o avuto contatti nei giorni 18 e 19 con il pronto soccorso e l'ospedale di Codogno" ha confermato l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera, facendo il punto sulla situazione.

IL PUNTO IN VENETO
Sono saliti a 16 i casi positivi al test coronavirus in Veneto. A dirlo a La Presse è il governatore del Veneto, Luca Zaia. "Ci sono 12 casi a Vò Euganeo, incluso il paziente che è morto ieri sera - spiega - uno a Mira e tre a Dolo, che sono operatori sanitari dell'ospedale locale". "Noi non siamo preoccupati - assicura - ma siamo sul pezzo per tutelare la salute dei veneti".

Zaia: "Chiuse tutte le Università del Veneto"
Zaia ha annunciato inoltre che le Università del Veneto resteranno chiuse, precisando di essersi consultato con i rettori dei vari atenei della regione: "Abbiamo deciso di tenerle chiuse dalla prossima settimana" ha detto.  Rispondendo ai giornalisti su eventuali provvedimenti per manifestazioni come il Carnevale di Venezia, Zaia ha detto che attende le linee guida che saranno diramate dal ministro della Sanità, Roberto Speranza, perché le iniziative devono essere uniformi in tutto il Paese.

"Mattarella ha chiamato per informarsi"
"Mi ha chiamato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per chiedere informazioni sulla situazione nel Veneto e ho parlato a lungo con lui spiegando le criticità. In queste ore ho sentito anche il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte; praticamente mezzo governo" ha riferito infine il governatore veneto. a Zaia.

Vo' Euganeo, indagini su attività cinese
Verifiche sono in corso da parte dell'amministrazione di Vo' per scoprire il possibile punto di partenza del contagio registrato in paese. Una delle ipotesi, spiega il sindaco Giuliano Martini, ricondurrebbe ad una attività imprenditoriale gestita da cittadini cinesi che potrebbero aver avuto contatti recenti con il paese d'origine: 8 di loro sono stati portati in ospedale per verifiche sul loro stato di salute. Si tratta di sette uomini e una donna. Tra queste persone, secondo il sindaco, alcune frequentavano occasionalmente due bar del paese, punto di ritrovo, tra gli altri, dei due primi contagiati.

Prime misure per gli ospedali di Mira e Padova sud. Resta chiuso quello di Schiavonia
"Sanificazione all'Ospedale di Mira degli ambienti di degenza del paziente e alla valutazione degli operatori sanitari che sono venuti a contatto con il paziente, tramite visita e tampone". E accesso "momentaneamente vietato alla struttura degli Ospedali Riuniti Padova Sud". E' quanto previsto dall'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, d'intesa con Zaia per  "fronteggiare l'emergenza sanitaria del coronavirus" nelle aree del Veneto interessate dai focolai.

PRIMO CASO IN PIEMONTE
Un caso accertato a Torino. Il contagiato è un 40 enne ricoverato all'ospedale Amedeo di Savoia. L'uomo ha un po' di febbre, ma la sue condizioni sarebbero buone. "Ha avuto contatti con un familiare di un contagiato della Lombardia" ha precisato in serata l'Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte con un comunicato. "Sono state prese- prosegue la nota- le misure precauzionali nei confronti dei familiari e delle persone che in questi giorni sono state in contatto con lui, compresi gli operatori sanitari che gli hanno prestato assistenza". 15 le persone tenute in osservazione, per tutte il test ha dato esito negativo. I rettori stanno intanto valutando lo stop delle Università. Attivata l'unità di crisi regionale.

LA SITUAZIONE ALLO SPALLANZANI: TEST ODIERNI TUTTI NEGATIVI
"Sono tutti negativi i test processati oggi presso l'istituto Spallanzani per il Covid-19 compreso quello sullo studente di Tor Vergata che si era presentato al pronto soccorso". Lo dichiara l'Assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato. "Peraltro sta circolando una fake news circa la chiusura del pronto soccorso di Tor Vergata e il direttore dell'azienda Policlinico Tor Vergata presenterà denuncia all'autorità giudiziaria per procurato allarme" ha aggiunto. I medici dell'ospedale Spallanzani hanno inoltre riferito oggi che Niccolò, il 17enne di Grado bloccato per due volte in Cina a causa della febbre, "sta benissimo e uscirà al termine della quarantena".

VERTICE ALLA PROTEZIONE CIVILE
Si è tenuto oggi un vertice fiume per l'emergenza Coronavirus presso la sede della Protezione civile. Al tavolo, oltre al premier Conte, i ministri Luigi Di Maio, Roberto Speranza e Paola De Micheli e il commissario straordinario e capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. Hanno partecipato anche il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e il capo della Polizia, Franco Gabrielli

"Il mio pensiero e il cordoglio di tutto il Governo ora vanno alle due vittime e alle loro famiglie. Siamo al lavoro senza sosta per reagire con la massima compattezza a questa emergenza. Seguiranno aggiornamenti al termine della riunione di questa mattina" ha postato il premier, su Facebook, appena prima di entrare in riunione.

"Sono in corso tutta una serie di valutazioni tecniche e politiche, anche con le regioni, è una vicenda complessa". Fonti di Palazzo Chigi hanno spiegato ai cronisti i motivi della lunga riunione. "C'è un ulteriore approfondimento dei ministri presenti al tavolo, anche con il ministro Guerini, che è in costante collegamento da Lodi, per tutta una serie di valutazioni che vanno fatte". Al vertice ha fatto seguito il consiglio dei Ministri.