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Coronavirus

Il caso

Coronavirus, focolaio al San Raffaele di Roma: "Contagio non da parte degli operatori sanitari"

"No illazioni" si difende la struttura, perché "ancora non è stata accertata l'origine del contagio". Sale a 37 il numero dei casi di positività al Covid, istituto isolato. La Asl 3 punta il dito su "alcuni operatori", ma "si attendono le conclusioni dell'indagine epidemiologica"

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di Tiziana Di Giovannandrea
L'Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) San Raffaele di Roma, con sede alla Pisana, con una nota stampa, in relazione alle notizie sull'origine del contagio di alcuni pazienti ed operatori si difende smentendo "che ne sia stata accertata la effettiva provenienza ed in particolare che siano stati i propri operatori la causa della diffusione del virus all'interno della struttura in quanto è ancora in corso l'indagine epidemiologica alla quale la Direzione sanitaria sta prestando la massima collaborazione".

"Pur non intendendo scendere in sterili ed inutili polemiche e contrapposizioni strumentali - scrive il San Raffaele alla Pisana (zona Ovest della Capitale) - ribadisce che, contrariamente a quanto riportato nelle comunicazioni regionali,  dai dati in possesso della struttura e messi a disposizione della Asl sembra emergere una origine derivata dall'invio di pazienti già positivi da parte di alcuni presidi ospedalieri come appare possibile anche dagli approfondimenti che sarebbero stati disposti dalla Asl nei confronti di tali presidi. Ogni illazione e conclusione mediatica appare quindi del tutto prematura, pretestuosa e fuorviante. Quanto infine alla citazione nei comunicati e dichiarazioni regionali in merito a presunte "negligenze" della struttura si precisa nuovamente che al contrario sono state scrupolosamente rispettate ed applicate tutte le disposizioni nazionali e regionali emanate al fine della protezione dei pazienti ed operatori dal rischio contagio da Covid 19. Di tali misure rigorosamente rispettate è già stata fornita piena evidenza fattuale e documentale alla Asl RM 3. L'Irccs San Raffaele di Roma confida, pertanto, che l'indagine epidemiologica in atto ed alla quale pienamente collabora potrà dimostrare la correttezza dell'operato dell'Istituto, smentendo così tali generiche e non dimostrate affermazioni regionali ampiamente riportate da tutti i media con piena riserva della tutela in ogni sede dell'immagine e dell'onore dell'Istituto e dei suoi operatori ai quali va il ringraziamento più sentito per l'abnegazione e lo spirito di servizio e sacrificio sin qui dimostrato", conclude la nota.

I casi di positivi al Coronavirus sono al momento 37 e l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, ha specificato che: "Sono stati effettuati circa 700 tamponi tra pazienti, operatori e soggetti esterni. Siamo in attesa dell'esito degli ultimi tamponi ". Previsti duemila tamponi da effettuare e l'assessore D'Amato ha anche detto che: "Ci sarà un'inchiesta per fare chiarezza".  

Da parte dell'Asl RM3 si afferma: "Al momento è probabile che il caso indice del focolaio presso l'Irccs San Raffaele Pisana sia riferibile ad alcuni operatori della struttura, anche perché, secondo l'Ordinanza regionale del 18 aprile 2020, i pazienti ammessi nella struttura, oltre ad essere sottoposti ad un adeguato distanziamento e l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, debbono per 14 giorni essere posti in isolamento precauzionale". Questo è quello che spiega il commissario straordinario della Asl Roma 3, Giuseppe Quintavalle. "Tuttavia - aggiunge Quintavalle - la Asl Roma 3, attraverso il Dipartimento di Prevenzione e la Direzione Sanitaria e in collaborazione con il Seresmi, attende le conclusioni dell'indagine epidemiologica". 

Allo stato attuale la struttura è isolata. E' la Asl che autorizza le entrate e le uscite dall'Istituto mentre a rafforzamento del cordone sanitario, deciso dalla Regione e dalla Prefettura, vi sono oltre che le volanti della Polizia anche l'Esercito.