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Coronavirus

Il rientro a settembre

Scuola, presidi: "L'obiettivo minimo è il 60% di studenti tra i 12 e i 19 anni vaccinati"

"I dipendenti devono essere vaccinati, se non lo fanno non potranno aver contatto con gli utenti" afferma il presidente dell'Associazione nazionale presidi, Giannelli, che sottolinea: "In un anno e mezzo non risolto il nodo trasporti"

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"Aderiamo alla richiesta del Cts, ovvero di perseguire l'obiettivo del 60% degli studenti tra i 12 e i 19 anni vaccinati. Poi parlare di obbligo per i minori è chiaro che è inopportuno". Così Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp). "Abbiamo circa 4 milioni di ragazzi in quella fascia d'età - ha aggiunto - e il 60% è 2,4 milioni e se ci limitiamo solo alle scuole superiori, che presentano i maggiori problemi di distanziamento, scendiamo a 2 milioni".

"L'obiettivo di tutti deve essere quello del ritorno della scuola in presenza. Il problema è passare dalle parole ai fatti. La politica ha difficoltà a prendere una decisione sull'obbligo di vaccinazione per il personale scolastico. Questione che tratterei per tutti i servizi pubblici. I dipendenti devono essere vaccinati, se non lo fanno non ci saranno conseguenze disastrose ma queste persone non potranno aver contatto con gli utenti" ha aggiunto Giannelli.

In un anno e mezzo non risolto il nodo trasporti
"Abbiamo constatato, in questo anno e mezzo, sostanzialmente una impossibilità di riuscire a rendere più efficiente la macchina dei trasporti. Ce la presentano tutti come talmente complessa, intricata, da gestire e cambiare nelle sue procedure di funzionamento che non si e' riusciti in un anno e mezzo a comprare più mezzi e ad assumere più autisti. Tralascio ogni giudizio, pero' e' sicuramente uno dei punti piu' critici di tutta questa vicenda" ha concluso Giannelli, aggiungendo che "il ministro Bianchi ci ha garantito di essersi impegnato presso il ministero dei Trasporti, e credo sia un problema che debbano risolvere altri. Ognuno deve occuparsi della sua attività".

Per il sottosegretario alla salute Sileri per il momento non serve l'obbligo vaccinale per docenti e studenti in vista del rientro a scuola. "Il numero di insegnanti non vaccinati è esiguo, e concentrato in poche regioni - ha spiegato - i docenti in gran parte vanno a vaccinarsi per la propria tutela. Se si procede con un ritmo importante con la campagna no è necessario un obbligo". Ancora meno giustificato, ha aggiunto, sarebbe un obbligo per gli studenti. A scuola, secondo Sileri, si tornerà tuttavia con la mascherina. "Per i soggetti adulti poteva essere valutato se la copertura della vaccinazione fosse stata molto bassa ma non lo è, sta andando molto bene. Non metterei però l'obbligo per i più giovani". Sileri sottolinea che il vaccino è sicuro, ma "la mia affermazione nasce dalla necessità di coinvolgere un'adesione volontaria, un obbligo determinerebbe ulteriori fratture di cui non abbiamo bisogno. Convincere le persone soprattutto nella fascia 12-17 anni - afferma - è molto più importante. Io i miei figli li vaccinerei senza pensarci due volte, la fiducia però si ottiene con il dialogo".

A scuola secondo il sottosegretario si tornerà con la mascherina. "Sicuramente ci sarà ancora la mascherina, noi dobbiamo tendere ad una ripartenza frontale ma è una sfida. Tre mesi fa, senza la variante, avrei detto di sì, ma ora è un lavoro molto duro, ce la metteremo tutta ma lo scopriremo andando avanti, perchè dipende dal numero di contagi e percentuale della popolazione vaccinata".