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MONDO

La crisi

Corridoio umanitario per profughi dalla Libia: 147 richiedenti asilo ad aeroporto di Pratica di Mare

Ieri era stato lo stesso Papa Francesco nel corso del Regina Coeli in Piazza S.Pietro a sollecitare un intervento a favore dei soggetti più deboli coinvolti nella crisi libica

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In arrivo oggi all'aeroporto di Pratica di Mare 147 richiedenti asilo provenienti da Misurata, in Libia grazie a un corridoio umanitario attivato dall'Italia visto l'aggravarsi del conflitto nel Paese nordafricano. 

Il gruppo è composto da 87 uomini e 60 donne. Si tratta di 68 minori (46 dei quali non accompagnati), 12 adulti (10 donne, 2 uomini), 23 coppie e 16 tra nuclei familiari e monoparentali. Sono dati diffusi dal Viminale, secondo cui i migranti sono originari di Eritrea (69), Somalia (62), Sudan (6), Siria (5) ed Etiopia (5). Gli stranieri adulti verranno ospitati presso le strutture individuate dalle prefetture di Roma (Rocca di Papa, 41 persone), Viterbo (48) e Rieti (12). I minori non accompagnati saranno alloggiati presso strutture dedicate di prima accoglienza: 18 a Bojano (Campobasso) e Pesco Lanciano (Isernia) e 28 nelle strutture della rete Siproimi (l'ex Sprar) nelle province di Bologna, Chieti, Avellino, Pescara.

Papa Francesco chiede corridoi umanitari
Ieri era stato lo stesso Papa Francesco nel corso del Regina Coeli in Piazza S.Pietro a sollecitare un intervento a favore dei soggetti più deboli coinvolti nella crisi libica. "La situazione dei profughi in Libia è resa ancora più pericolosa dal conflitto in corso. Faccio appello perché specialmente le donne, i bambini e i malati possano essere al più presto evacuati attraverso corridoi umanitari", aveva detto il Pontefice.

Amsi: bilancio scontri è di 300 morti
Secondo l'ultimo bilancio diffuso dall'associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) è salito a 300 il numero dei morti in Libia a causa degli scontri in atto: tra le vittime si contano 90 bambini e 100 donne. Gli sfollati, secondo l'Amsi, sono più di 40 mila, di cui il 50% donne e il 25% minorenni. I medici libici rendono inoltre noto che nei prossimi giorni saranno operate 45 donne e minorenni da un chirurgo francese presso l'ospedale di Bengasi.

Tripoli: bombe anche da aerei di 'paesi arabi' 
Aerei di "due Paesi arabi" starebbero partecipando ai bombardamenti su Tripoli: lo ha sostenuto il governo che ha sede nella capitale, denunciando un sostegno straniero all'offensiva sferrata il 4 aprile dal generale Khalifa Haftar. Le accuse sono state rivolte dal ministro dell'Interno Fathi Bashagha, secondo il quale l'esecutivo ha prove del coinvolgimento straniero e un'inchiesta è in corso con il supporto dell'Onu. Secondo il quotidiano 'Libya Observer', raid aerei nella regione di Tripoli, in particolare nelle aree di Fallah e Abu Salim, hanno provocato ieri almeno quattro morti e 20 feriti. Nel corso di una conferenza stampa, Bashagha ha ribadito le accuse alla Francia di sostenere Haftar. Rispetto al coinvolgimento di "Paesi arabi", invece, non sono stati fatti cenni specifici. Tra gli alleati di Haftar figurerebbero pero' Arabia Saudita, Egitto ed Emirati Arabi Uniti.

Unhcr: non è corridoio umanitario ma evacuazione emergenza
'Tecnicamente quello di oggi non è un corridoio umanitario ma una evacuazione di emergenza, caratterizzata da tempi rapidi, brevissimi. I corridoi umanitari sono invece realizzati da organizzazioni legate alla chiesa e dalla società civile. Quella di oggi è stata una corsa contro il tempo e ci auguriamo che altri Stati facciano lo stesso tipo di operazione''. Lo ha detto all'Adnkronos Federico Fossi dell'Unhcr, riferendosi all'imminente arrivo a Pratica di Mare di migranti provenienti dalla Libia.