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ITALIA

Operazione "Sorella Sanità"

Corruzione, appalti Sanità in Sicilia: in manette coordinatore emergenza Covid

Tra gli arrestati (10 in tutto) anche il direttore Asp di Trapani e un faccendiere che sarebbe stato il suo referente. Indagato il deputato regionale Pullara, è vicepresidente della commissione Sanità all'Ars  Nel mirino 4 gare pilotate per 600 milioni, 'pizzo' del 5%

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Terremoto nella Sanità siciliana. La Guardia di finanza di Palermo ha arrestato 10 persone con l'accusa di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, istigazione alla corruzione, rivelazione di segreto di ufficio e turbata libertà degli incanti. Per due invece è stato disposto il divieto temporaneo di esercitare attività professionali, imprenditoriale e pubblici uffici.

In manette, tra gli altri, è finito anche Antonio Candela, attuale Coordinatore della struttura regionale per l'emergenza Covid-19, già Commissario Straordinario e Direttore generale dell'APS 6 di Palermo.

Oltre a lui, sono finiti in manette Fabio Damiani, attuale Direttore generale dell'ASP 9 di Trapani; Salvatore Manganaro, faccendiere di riferimento di Damiani; Francesco Zanzi, amministratore delegato della Tecnologie Sanitarie S.p.a.; Roberto Satta, responsabile operativo della Tecnologie Sanitarie S.p.a.; Angelo Montisanti, responsabile operativo per la Sicilia di SIRAM S.p.a. e amministratore delegato di SEI Energia s.c.a.r.l.; Crescenzo De Stasio, direttore unità business centro sud di SIRAM S.p.a.; Ivan Turola; referente occulto di FER.CO. s.r.l.; Salvatore Navarra, Presidente del consiglio di amministrazione di PFE S.p.a.

Il gip di Palermo ha disposto anche il sequestro di 7 società, con sede in Sicilia e Lombardia, nonché di disponibilità finanziarie per 160.000 euro, quale ammontare allo stato accertato delle tangenti già versate: le tangenti promesse ai pubblici ufficiali raggiungono, però, una cifra pari ad almeno 1.800.000 euro.

Indagato il deputato regionale Pullara
Il deputato regionale Carmelo Pullara, 48 anni, che è vicepresidente della commissione Sanità all'Ars e componente della commissione regionale Antimafia è indagato per turbativa d'asta nell'inchiesta "Sorella Salute" sulla corruzione negli appalti per la sanità siciliana. Il  parlamentare, dei popolari e autonomisti che fa parte della coalizione di centrodestra che appoggia il governo regionale, avrebbe chiesto un favore per una ditta Manutencoop s.p.a., a Damiani, in cambio di un sostegno alla nomina di quest'ultimo ai vertici dell'ufficio sanitario.

Nel mirino, 4 gare pilotate per 600 milioni, 'pizzo' del 5%
Una vasta torta della sanità siciliana quella su cui avevano messo le mani manager regionali infedeli, faccendieri e imprenditori, secondo quanto ricostruito nell'inchiesta. Analizzate 4 procedure a evidenza pubblica interessate da condotte di turbativa, aggiudicate a partire dal 2016, il cui valore complessivo sfiora i 600 milioni di euro, aventi ad oggetto la gestione e manutenzione di apparecchiature elettromedicali, bandita dall'Asp 6 del valore di 17.635.000 euro; servizi integrati manutenzione di apparecchiature elettromedicali - bandita dalla Centrale unica di committenza del valore di 202.400.000 euro; fornitura vettori energetici, conduzione e manutenzione di impianti tecnologici - bandita dal Asp 6 del valore di 126.490.000 euro; servizi di pulizia per gli enti del servizio sanitario regionale - bandita dalla Cuc del valore di 227.686.423 euro.

Le "spregiudicate condotte illecite", sottolineano le Fiamme gialle, garantivano "l'arricchimento personale dei pubblici ufficiali infedeli e dei loro intermediari", mediante l'applicazione di un tariffario che si aggirava intorno al 5% del valore della commessa aggiudicata.

Sindaco di Palermo: "La Regione assuma provvedimenti"
"I siciliani si attendono la costituzione di parte civile della Regione siciliana, insieme ad ogni utile provvedimento per contrastare la 'corruzione sistemica' che affligge la sanità pubblica della nostra regione. Ho già dato mandato agli uffici legali della Città e della città Metropolitana di Palermo di procedere alla costituzione di parte civile per i danni prodotti da questo gravissimo sistema di corruzione". Lo dice in una nota il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

Assessore alla Salute: sarò sempre ostacolo per certi obiettivi. Auspico severità se fatti accertati
"Non entro nell'ambito di responsabilità che verranno eventualmente accertate dalla magistratura, e in quel caso auspico il massimo della severità, ma c'è anche un tema che riguarda la politica: la Sicilia ha adottato un protocollo anticorruzione e quando qualcuno, come troppo spesso mi è capitato di leggere, vede in me un ostacolo alla realizzazione dei propri obiettivi deve sapere che questo ostacolo ci sara' oggi e sempre". Lo ha detto l'assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza, a margine di una conferenza stampa.  In una intercettazione tra gli indagati Razza viene definito come il "bambino" che Musumeci avrebbe dovuto togliere dall'assessorato alla Salute.