Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Cosa-succede-ora-tra-De-Luca-e-Severino-forbice-va-dal-tutto-ok-a-nuove-elezioni-e43080c6-b1be-4961-8465-7887d1b8a6f7.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Dopo le amminstrative

Cosa succede ora tra De Luca e la Severino: una forbice che va dal tutto ok a nuove elezioni

Sul nuovo governatore campano pende la spada di Damocle della sospensione. Lui si dice tranquillo ma in un caso senza precedenti si potrebbe arrivare anche a nuove elezioni

Condividi
Vincenzo De Luca è, a meno di sorprese dell'ultimo minuto, il nuovo governatore della Regione Campania. Uscito vincitore dalla primarie del centrosinistra, è stato votato dal 41% dei cittadini campani, circa 3 punti percentuali in più del governatore uscente e candidato del centrodestra, Stefano Caldoro.

Sulla testa dell'ex sindaco di Salerno, inserito dalla commissione Antimafia nella lista dei cosiddetti 'impresentabili' per dei fatti risalenti a 17 anni fa e per cui lui stesso ha chiesto la rinuncia alla prescrizione, pende però un'incongnita non da poco: la possibile, quasi dovuta, sospensione in base alla legge Severino.

La legge, entrata in vigore nel novembre del 2012, stabilisce la sospensione dall’incarico di un amministratore pubblico, su richiesta del prefetto e del ministero dell’Interno, per un periodo di almeno diciotto mesi per i condannati, anche solo in primo grado, per reati come corruzione, concussione, abuso d’ufficio e peculato. Un cittadino che abbia subito una condanna di questo tipo può però candidarsi a una carica pubblica ed essere eletto, ma poi eventualmente decadere. Non sono candidabili infatti solo i condannati in via definitiva. 

Secondo De Luca, la Severino non sarebbe applicabile a chi, come lui, viene eletto per la prima volta. Ma non tutti i giuristi sono d'accordo: “La differenza tra prima e dopo esiste solo per reati di natura privata – sostiene l'avvocato Gianluigi Pellegrino - non per l'abuso d'ufficio per cui è stato condannato De Luca”.

Il caso De Luca è però il primo in cui si verifica la fattispecie di un candidato candidabile ma non eleggibile e, per questo, gli scenari che possono aprire sono diversi e vanno da un sostanziale nulla di fatto dove De Luca governerà serenamente o, al limite, per il tramite di un vice, o al contrario sino alla decadenza e alla necessità di nuove elezioni. 

Una volta proclamato eletto, in base allo Statuto della Campania, De Luca avrà 30 giorni per fissare la data della prima seduta del Consiglio e nominare la giunta. Nel frattempo l'autorità giudiziaria dovrà avvisare il prefetto che, a sua volta, allerterà il governo. A quel punto il premier, consultato il ministro dell'Interno, dovrà dichiarare la sospensione di De Luca e comunicarla al prefetto che a sua volta la notificherà al Consiglio regionale. Passaggi che daranno il tempo allo stesso De Luca di nominare un vicepresidente che governerà la Campania fino a quando il giudice ordinario, al quale avrà fatto ricorso, non avrà deciso se lasciarlo al suo posto in attesa della sentenza della Consulta sulla Severino che dovrebbe arrivare dopo l'estate.

L'altra ipotesi è quella di un decreto legge sulla Severino. Ma è altamente improbabile che Matteo Renzi, costretto oggi a un sostegno di facciata, vorrà esporsi così tanto per un sindaco decaduto e presidente di regione sospeso con il quale non ha mai avuto un gran feeling.


Dopo l'elezione di De Luca si aprono quindi almeno tre possibili diverse evoluzioni, dando per scontata la sospensione:
1) i
l giudice ordinario potrebbe decidere di non reintegrarlo.
2) il giudice ordinario potrebbe reintegrarlo, rinviando gli atti alla Corte costituzionale.
3) il giudice ordinario potrebbe emettere un provvedimento di sospensione cautelare, che dovrà essere firmata per decreto dal premier Matteo Renzi, e decidere nel merito dopo la pronuncia della Consulta sulla legittimità costituzionale della legge.

All'origine del caos che rischia di abbattersi sulla Campania, c'è un signore che si chiama Alberto Di Lorenzo. All'epoca in cui De Luca era, oltre che sindaco, anche commissario straordinario di governo per la costruzione del termovalorizzatore di Salerno, Di Lorenzo viene nominato “project manager”. Una figura che, secondo i giudici, De Luca si “inventa” in quanto non contemplata dal codice degli appalti. Lo avesse nominato “coordinatore” non sarebbe successo nulla. Invece lo condannano per abuso d'ufficio a un anno di reclusione (pena sospesa).