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ITALIA

Concordia, Schettino a Report: "Il timoniere assunto da 20 giorni, prima faceva le pulizie"

Intervista esclusiva di Report al comandante accusato di omicidio colposo plurimo per non aver dato l'ordine di emergenza in tempo. Buona parte dell'equipaggio si trovò in difficoltà al momento dell'evacuazione della nave perché, oltre a non conoscere l'italiano, ignorava anche i rudimenti della lingua inglese. La società avrebbe risparmiato prendendo a bordo persone a basso costo

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Sono passati tre anni dal giorno del naufragio e il relitto della Costa Concordia, con un'operazione senza precedenti, è stato rimosso e portato a Genova per essere demolito. Ma continuano ad emergere particolari raccapriccianti sulla sera del naufragio di quel venerdì 13 gennaio 2012. A rivelarli è il comandante Francesco Schettino, accusato di omicidio colposo plurimo, in un'intervista esclusiva a Report andata in onda questa sera su Rai Tre a firma di Giovanna Boursier. Dagli atti, spiega l'inchiesta di Report, risulta che Schettino era a cena, arriva in plancia di comando 10 minuti prima dell’impatto e assume il comando 6 minuti prima, a manovra già in corso.

Il timoniere non parlava inglese e 20 giorni prima faceva le pulizie
Nel momento in cui la Concordia va a sbattere contro gli scogli c’è alla manovra un timoniere indonesiano: "Ero salito in plancia di comando - spiega l'ex comandante alla giornalista -. Vedo questa schiuma che impattava sullo scoglio e indicava la presenza di basso fondale e da lì ho dato gli ordini per la manovra, per aggirare gli scogli: prima dico tutto a destra, poi per non sbattere con la poppa tutto a sinistra", ma il timoniere avrebbe fatto il contrario. Interrogato dopo la tragedia Rusli Bin, questo il nome dell'indonesiano, mette a verbale che era al timone da soli 20 giorni: in precedenza svolgeva mansioni di pulizia e verniciatura. Al processo non si presenta e patteggia. Secondo i giornali, risulta scomparso.

Personale di basso costo per risparmiare
La giornalista allora domanda a Schettino: "Un comandante sale a bordo e magari solo in alto mare si accorge che il timoniere non parla la lingua. È così?". La risposta dell'ex comandante: "Che cosa vuole che le dica", fa cadere le braccia. La lingua di bordo era l'italiano e invece risulta che la maggior parte del personale impiegato, di origine straniera, non lo conosceva e spesso non sapeva nemmeno l’inglese. Dunque, emerge che, Costa, avrebbe assunto personale a basso costo e perciò di basso livello per risparmiare. Fu proprio l'ex comandante della Concordia a scrivere un rapporto 10 giorni prima del naufragio in cui spiega che nutriva "seri dubbi sul livello di competenza dell'equipaggio". In un altro rapporto datato 2009, su un’altra nave finita troppo vicino alla riva, Schettino sosteneva la necessità che bisognava rivedere la preparazione degli ufficiali. "Costa - spiega l'ex comandante - mi ha risposto che dovevo essere più tollerante".

Porte stagne rotte. Scatola nera e radar non funzionavano bene
Dal racconto del comandante e dalle carte dell’inchiesta emergono anche diversi malfunzionamenti della nave. Dopo l’impatto con lo scoglio davanti all'Isola del Giglio alcune porte stagne della nave non tengono, o restano aperte, e non isolano l’acqua che entra dalla falla. Anche gli ascensori impazziscono. Va in tilt persino il generatore d’emergenza. E non basta: dal processo in corso a Grosseto vien fuori anche che la Concordia inizia il viaggio con la scatola nera e un radar che non funzionano bene. C'è da chiedersi se questi aspetti inquietanti, emersi nella tragedia avvenuta al Giglio, siano solo un caso isolato o non piuttosto riconducinili a una pratica generale nell’universo delle crociere sempre più low cost.

Intercettazioni choc: "Prove a mare finte"
L'inchiesta mostra anche le frasi agghiaccianti pronunciate dall'avvocatessa Cristina Porcelli, dell'ufficio legale di Costa Concordia, che discute con l'ispettore tecnico Paolo Parodi (sempre di Costa) sulla consegna di una nave di prossima uscita da cantieri. Alla nave è stata riscontrata un'anomalia a una boccola (parte dell'asse di trasmissione). L'ingegnere spiega alla Parodi il procedimento: “Rina fa tutto quello che vuole Fincantieri… puoi decidere di fare delle prove a mare severe.. però puoi anche decidere di fare delle prove a mare non severe. Secondo me andrà a finire così, che faranno delle prove a mare finte.. Perché è intereresse di tutti fare delle prove a mare finte. Non è manco interesse Costa, anzi secondo me non ha assolutamente manco interesse Costa a fare delle prove severissime.. perdiamo anche due settimane di crociera.. Tieni presente che questo è già successo con una nave, ce la siamo presi con la prescrizione di classe che non poteva superare il.. Che se non sbaglio era il Concordia”.

La rimozione
Con un'operazione ingegneristica e di mare che non ha precedenti a luglio di quest'anno il relitto della Concordia è stato portato via dalle acque antistanti l'Isola del Giglio, destinazione Genova, per la demolizione. Un'operazione da un miliardo e mezzo, a carico di Costa ma pagata grazie all'assicurazione. L'amministratore delegato di Costa, Michael Thamm, dichiara soddisfatto: "Abbiamo alzato il Pil nazionale di oltre un miliardo".

Schettino unico imputato
Alle 21.45 del 13 gennaio 2012, la Concordia, che stava effettuando una crociera nel Mediterraneo con partenza da Civitavecchia, urta il più piccolo degli scogli de Le Scole, situato a circa 500 metri dal porto dell'Isola del Giglio, provocando uno squarcio di 70 metri nello scafo, causando 30 morti, 2 dispersi e numerosi feriti. Oggi Schettino resta l'unico imputato nel processo in corso a Grosseto. Il procuratore ha dichiarato che chiederà una condanna a 20 anni. Commenta Milena Gabanelli: "Questo è un fatto. Se poi l’equipaggio non è addestrato non doveva assumere il comando. Ma tutto questo, che non è oggetto del processo, come non lo è il generatore d’emergenza saltato, le porte stagne che non tengono, è questione che non sparisce con la condanna di Schettino: riguarda la governabilità e sicurezza delle città galleggianti e va affrontata".