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POLITICA

Semplificare

Cottarelli: "Recovery Plan è stata la cosa centrale per il cambio di governo"

Nel piano ipotizzato nelle scorse settimane "mancavano pezzi importanti per l'Ue" come il legame tra strategia e crescita e la drastica riduzione della burocrazia 

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di Tiziana Di Giovannandrea
Carlo Cottarelli, economista e presidente dell'Osservatorio Conti Pubblici Italiani, nel corso della trasmissione su Rai 3 "Che Tempo Che Fa", ha evidenziato come la questione Recovery Plan sia "stata centrale" nell'innescare la crisi del governo Conte ed ora lo è nel nuovo iter che si è avviato con il tentativo di Mario Draghi di arrivare alla formazione di un nuovo esecutivo.

Cottarelli ha ricordato infatti che nel piano ipotizzato nelle scorse settimane "mancavano pezzi importanti per l'Ue. Per esempio il legame tra strategia e crescita; erano indicate riforme importanti ma lo erano solo abbozzate, come la giustizia, la Pubblica amministrazione, il calo della burocrazia. Poi un secondo problema era che per molte misure non erano indicate su come procedere, mentre invece per la Commissione europea è molto importante sapere come ci si intende muovere". L'economista ha molto sottolineato la necessità di ridurre drasticamente la burocrazia intesa come eccesso di norme, moduli da compilare, enti da consultare. Fondamentale è semplificare.

Procedure necessarie per evitare soldi in mani sbagliate
Cottarelli ha specificato: "Si può fare meglio di quanto abbozzato. Non si sburocratizza solo con la digitalizzazione. Per la Commissione europea è necessario sapere i numeri e i tempi, se si scrive che si costruiscono alloggi per gli studenti si devono indicare quanti posti e quando. Altra parte che ancora manca è la governance, cioè chi controlla le decisioni e le procedure che saranno messe in piedi per evitare che i soldi finiscano nelle mani sbagliate, quindi la corruzione".

"Draghi pragmatico e coraggioso"
Cottarelli ha poi detto: "La situazione è difficile, il Pil è caduto di quasi il 9%, solo Spagna e Regno Unito hanno fatto peggio, ma noi abbiamo avuto un ultimo trimestre più debole, il peggiore di tutta l'area europea. In Italia non c'è crescita come in altri Paesi l'anno scorso. Poi preoccupa la perdita di posti di lavoro a dicembre, soprattutto per l'occupazione femminile. Il compito di Draghi sarà difficile, ma estremamente importante. Usciamo da 20 anni di mancata crescita, però lui è molto pragmatico e coraggioso". 

"Sui conti pubblici, debito aumenterà"
"Il debito aumenterà anche quest'anno, la cosa fondamentale è che sarà debito buono. Il debito cattivo magari aiuta nell'immediato, è come una zolletta di zucchero, quello buono invece consente di crescere nel medio e lungo termine. Bisogna investire in opere pubbliche e pubblica istruzione, nel Recovery  Plan vanno aumentati i soldi per la pubblica istruzione" ha poi affermato.

Infine, una battuta su un suo eventuale coinvolgimento nel nuovo esecutivo: "Devo tenere il telefonino acceso? Resto qui..io non mi muovo..ma non mi chiama nessuno..".