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ECONOMIA

I ristori

Covid-19, Cgia: aiuti alle imprese per 64,7 miliardi coprono solo il 18,5% delle perdite

Oltre alle perdite serve compensare anche i costi fissi. Per turismo, bar e palestre rimborsi dal 2% al 5% delle perdite del fatturato

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di Tiziana Di Giovannandrea
Sono 64,7 miliardi di euro gli aiuti diretti stanziati dai governi Conte e Draghi alle imprese e ai lavoratori autonomi in questo primo anno di pandemia da Coronavirus. Risorse che in buona parte devono essere ancora erogate infatti, fino ad ora, gli imprenditori ed artigiani italiani hanno beneficiato soltanto di 27 miliardi dei  64,7 euro di aiuti. 

La stima è dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre, secondo cui le risorse ascrivibili alla legge di Bilancio 2021 e quelle riconducibili al "decreto Sostegni" produrranno effetti principalmente nel corso di quest'anno. Sebbene in termini assoluti questi 64,7 miliardi costituiscono un importo molto rilevante, secondo l'Associazione presieduta da Roberto Bottan, compensano soltanto il 18,5% dei mancati ricavi totali, pari a circa 350 miliardi di euro nel 2020. "E’ evidente che a fronte di questi numeri c’è ora la necessità che sul fronte delle misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori autonomi il governo Draghi cambi registro" scrive la Cgia in una nota.

Necessaria copertura anche dei costi fissi, non solo delle perdite
L'Associazione degli Artigiani e delle Piccole Imprese sottolinea come oltre a rimborsare in misura maggiore le perdite subite, bisogna compensare anche una buona parte dei costi fissi, come in Francia e in Germania, che da mesi hanno recepito le nuove disposizioni introdotte dall'Unione europea in materia di aiuti di stato alle imprese. Si tratta di tutti quei costi come affitti, assicurazioni,  bollette varie che, nonostante l'obbligo di chiusura e il conseguente azzeramento dei ricavi, le attività economiche continuano a sostenere.

Contributi a fondo perduto sono 22,7 miliardi, metà ancora non erogati
Per quanto riguarda le risorse stanziate fin qui alle imprese  27 miliardi sono stati erogati l'anno scorso, mentre altri 38 circa lo saranno nei prossimi mesi. Di questi ultimi, 24 sono riconducibili alla legge di Bilancio 2021 e 11 al decreto Sostegni. Tra le voci principali, spiccano i 22,8 miliardi di contributi a fondo perduto complessivi (di cui 11,3 già accreditati). Altrettanto significativa è la decontribuzione Inps alle aziende in caso di assunzione, per 9,2 miliardi. Solo per l'anno in corso sono inoltre disponibili 6,3 miliardi di credito di imposta per far ripartire gli investimenti; 5,1 miliardi di sgravi per la sanificazione dei locali/canoni di locazione e 3,9 miliardi di taglio dell'Irap applicato l'anno scorso. Infine, è di 13,7 miliardi la voce altri interventi che include i ristori al settore fiere e congressi; aiuti alla filiera agricola, pesca e acquacoltura; riduzione bollette elettriche. 

Simulazioni rimborsi perdita fatturato per alcune attività produttive
Per le attività commerciali e imprenditoriali, che sono state maggiormente colpite dagli effetti negativi provocati dal Covid, dai bar agli alberghi alle agenzie di viaggi per arrivare alle piscine e alle palestre il decreto Sostegni varato dal governo Draghi prevede rimborsi a fondo perduto per le perdite di fatturato che oscillano da poco meno del 2% al 5%, rileva ancora la Cgia.
Ecco che, secondo quanto simula la Cgia, ad un bar che nel 2019 ha fatturato 90mila euro e a causa del Covid l’anno scorso ha perso il 50% del fatturato,  l’importo che verrà riconosciuto sarà di 2.250 euro, il 5% della perdita. Ad un’agenzia di viaggi che nel 2019 ha registrato un fatturato di 200 mila euro e l’anno successivo ha subito un calo dell’80%, verrà riconosciuto un rimborso di 6.667 euro, pari al 4,2% della perdita di fatturato.Un albergo che nel 2019 ha fatturato 500mila euro e nel 2020 ha visto contrarsi lo stesso del 60% riceverà 10mila euro, “coprendo” il 3,3 per cento delle perdite. Una piscina o una palestra con un fatturato di 2 milioni di euro e un calo del medesimo registrato nel 2020 del 75 per cento, riceverà 37.500 euro cioè il 2,5 per cento della perdita subita. Un' azienda tessile con un fatturato nel 2019 di 7 milioni di euro e una perdita avvenuta nel 2020 del 35% verrà riconosciuto un indennizzo di 40.833 euro. Importo che compenserà l’1,7% delle perdite.

La Cgia evidenzia come: "Se i nuovi aiuti saranno stanziati con una certa continuità e con dimensioni economiche accettabili almeno fino alla fine di quest’anno - come ha annunciato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia Daniele Franco - possiamo ancora farcela. Altrimenti, rischiamo una chiusura generalizzata di tante botteghe artigiane e di altrettanti piccoli negozi commerciali che provocherà la desertificazione sia dei centri storici sia dei quartieri periferici".