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Coronavirus

La pandemia

Covid. Record di morti in Veneto, sono 165. Zaia: "Situazione pesante negli ospedali"

3.324 persone ricoverate, 57 in più nelle ultime 24 ore

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Un primato listato a lutto per il Veneto. Sono 165 i morti in sole 24 ore. È  il dato più alto vittime di Covid in questa seconda ondata. Un numero che supera anche quello del giorno nero del 10 dicembre con 148 morti.
 
Il presidente della Regione, Luca Zaia, nel punto stampa all’Unità di crisi della Protezione Civile, ammette che si tratta di "un dato alto", ma spiega che a questa triste cifra si arriva conteggiando anche i decessi di ieri. "Ho l'obbligo di dirvi che ieri avevamo solo 25 decessi e non era possibile - spiega - . Lo dico perché sono stati caricati i dati di ieri su oggi, lo dico per correttezza". Oggi ci "Sono 165 morti" dunque, "ma devo avere l'onestà di dire che abbiamo dati caricati tardivamente".

Ricoveri
Una situazione allarmante anche per le persone ricoverate: 3.324, più 57 nelle ultime 24 ore. “È come se – ha  detto Zaia- quasi 7 ospedali grandi di provincia fossero orientati per i pazienti Covid".I ricoveri nelle terapie intensive sono 357, numero stabile rispetto a ieri, in linea con il picco dello scorso marzo. A crescere però è il numero dei pazienti nei reparti non critici. Qui la curva sale di un terzo rispetto ad aprile.

Case di riposo, la mortalità più alta
Altro punto le case di riposo."Siamo qui che preghiamo perché arrivino i vaccini. Perché ci sarebbe un raggio di sole in questa tragedia". Zaia incalza i cronisti : "Secondo voi gli amministratori si candidano per contare morti?. Vi rendete conto in quale periodo storico siamo? Per altro ci ritroviamo con una risposta peggiorata nelle case di riposo, nonostante si siano fatte misure di prevenzione che a marzo ce le sognavamo. Oltre ad essere blindate, - sottolinea il presidente- nelle case di riposo facciamo tamponi agli operatori, agli ospiti, abbiamo messo a disposizione tamponi rapidi ai visitatori". Misure che non hanno fermato la corsa del virus. "Abbiamo più mortalità nelle case di riposo di quella che avevamo a marzo quando - ha detto Zaia -giustificavamo il dato, che era minore, dicendo che non c'erano i dispositivi, non c'era una campagna aggressiva di testing. Inoltre, la maggioranza delle case di riposo erano senza virus, pulite. Adesso abbiamo un virus che è entrato a macchia di leopardo un po' dappertutto. Abbiamo una mortalità extraospedaliera nelle case di riposo, che sono chiuse, blindate".
 
Restrizioni e ristori 
Nel punto stampa si affronta anche il tema delle restrizioni e dei ristori. Le restrizioni in questa situazione sono necessarie, ma per Zaia, non bisogna andare in ordine sparso. Gli assembramenti? È un tema nazionale. "Il Governo - aggiunge - pone una questione nazionale e rispetto alle restrizioni che vorranno prendere, io non ho una posizione ostile. Vediamo, nelle prossime ore, che partita si avrà". Altra questione i ristori. Nella riunione con i sindaci del territorio è stato stato il minimo comune denominatore, il vero tema – dice il presidente- che allineerebbe tutti. “Ognuno concorda sul fatto che le misure sono direttamente proporzionali alla quantità dei ristori che potremo essere sicuri di avere".
"Se si prende una misura a livello nazionale con i ristori, fatta bene, può essere una soluzione incisiva. Immagino – ha concluso Zaia- che il ragionamento che potrebbe venirne fuori sia quello di mutuare le misure delle colorazioni delle regioni. Se invece non c'è una decisione affiancata dai ristori, è ovvio che si va ad una soluzione di minima, semplicemente degli assembramenti del sabato e della domenica”.