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Coronavirus

La pandemia in Italia

Covid, Sileri: "Entro 10 giorni variante Delta prevalente"

La variante Delta continua ad avanzare tra i casi di Covid in Italia: prossimo obiettivo sarà ora quello di definire con maggiori dettagli i parametri che servono a stabilire i profili di rischio per le regioni, proprio alla luce della nuova mutazione del virus e della sua diffusione

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"Bellissimo vedere la gente nelle piazze ma inevitabilmente vedremo salire i contagi". Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Radio24. "La variante Delta - sottolinea - si diffonderà e diventerà dominante prima del previsto". 

"Credo che la variante Delta diventerà prevalente e accadrà, purtroppo, molto molto prima di quanto previsto. Temo per fine mese 3-4 volte i contagi che si sono oggi", ha detto il sottosegretario alla Salute a Radio24.

Il fatto che l'Italia sia arrivata in fondo agli Europei ha accelerato con gli assembramenti in piazza, senza mascherina, la diffusione della Variante Delta nel nostro Paese: lo dice il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri in un'intervista su 'La Stampa'. "Entro dieci giorni questa mutazione del virus diventerà prevalente, superando quella inglese" spiega.

"Non c'è bisogno di ripristinare l'obbligo di mascherina all'aperto, ma vanno rafforzati i controlli in caso di assembramenti", aggiunge. Serve "una costante opera di vigilanza, vanno potenziati i controlli nei luoghi della movida, perché dove non si mantengono le distanze si deve indossare la mascherina", altrimenti "devono scattare le sanzioni".   Per ora secondo Sileri non serve rivedere le regole:"Sappiamo che l'evoluzione sarà simile a quella che abbiamo visto in Gran Bretagna: entro fine mese i contagi saranno 3 o 4 volte quelli attuali e durante l'estate continueranno a crescere. Ma, dall'altra parte, aumenteranno progressivamente i cittadini vaccinati con doppia dose, a settembre saremo intorno al 70-75% di immunizzati".

Non si può escludere "che ci sia qualche passo indietro, con cambi di colore di alcune Regioni e istituzione di zone rosse a livello locale. Dovremo, però, fare riferimento al numero di ricoveri, più che a quello dei contagi". Oltre a spingere sulle vaccinazioni, "bisogna intercettare quanti più positivi possibile, soprattutto quelli asintomatici. In questo senso, resto favorevole alla riapertura delle discoteche, a patto che sia gestita con regole ferree,compreso l'obbligo di tampone per poter entrare".   Se la percentuale di vaccinati tra i 12 e i 19 anni, si mantenesse bassa, "non potrà essere garantita una ripresa al 100% delle lezioni in presenza, almeno nelle prime settimane.Poi andrà potenziata la campagna diagnostica nelle scuole, con tutti i mezzi disponibili".

Tra i docenti, 215 mila non sono vaccinati, ma Sileri è contrario all'obbligo "perché si tratta del 15% del totale e distribuito solo in alcune Regioni, più di 60 mila solo in Sicilia". Bisogna "far capire al personale scolastico che deve vaccinarsi innanzitutto per tutelarsi,perché lavoreranno in un contesto a rischio". Rispetto ai problemi per il vaccino italiano, Reithera, "credo sia una follia abbandonare l'azienda che ha oltre 100 ricercatori e offre un potenziale unico".

"Al momento il numero dei contagi è esiguo e non c'è la necessità di un ritorno di alcune Regioni in zona gialla". Così il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a Radio2 4. "E' chiaro però - aggiunge - che se dovessimo avere un'esplosione di casi, ricoveri e pressioni degli ospedali, andrà fatto un passo indietro". "Ad oggi - precisa Sileri - questo rischio non c'è".

Crisanti: "Variante Delta ad un passo dal diventare resistente ai vaccini"
"La variante Delta è ad un passo dal diventare resistente ai vaccini quindi meno si trasmette e meglio
è. Penso che bisognerebbe combinare la campagna vaccinale e allo stesso tempo rafforzare la nostra capacità di tracciamento". Lo ha detto Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia
dell'Università di Padova, ospite di 'Agorà' su Rai Tre.