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Coronavirus

Limitazioni in base al rischio

Covid. I sindaci: chiudere centri commerciali nel fine settimana e gli sportelli scommesse

Durante l’incontro tra ministri, Regioni ed Enti locali, l’Anci mette sul tavolo alcune proposte

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Mai come in questi giorni, l’uso del condizionale è d’obbligo tra riunioni, restrizioni e il covid che non rallenta. Al tavolo di oggi i sindaci avrebbero chiesto che le chiusure siano pianificate in maniera chiara sulla base del rischio, così come era previsto nel documento del Comitato tecnico scientifico condiviso da Governo e Regioni.

Regole chiare
“Quel documento - avrebbe spiegato il presidente dell'Anci Antonio Decaro- individuava i diversi livelli dell'indice Rt in cui dovevano scattare le diverse restrizioni, come la Dad nelle scuole, orari limitati per alcune attività commerciali”. “In questo modo -avrebbe spiegato Decaro - i cittadini sono coinvolti in un percorso trasparente e rispettano le restrizioni”. Dunque se l’indice Rt sale, scattano le limitazioni, indice Rt scende, si allentano.
 
Restrizioni
Tra le restrizioni proposte dai sindaci ci sarebbe quella di chiudere i centri commerciali durante il fine settimana, giorni in cui l’affluenza è maggiore ed è più difficile seguire le regole anti Covid, primo fra tutti il distanziamento. Altra misura lo stop agli sportelli per le scommesse e alle macchinette da gioco nelle tabaccherie.
 
Viabilità extra-regionale
Preoccupazione invece per la chiusura della mobilità extra-regionale. Il presidente Decaro avrebbe sottolineato il rischio “di assembramenti di marzo sui trasporti".  
 
Ai sindaci i fondi dei ristori
Altro punto messo sul tavolo della riunione sarebbe quella di lasciare ai comuni la gestione dei fondi destinati al ristoro economico delle categorie in perdita. Per non alimentare le tensioni sociali, avrebbe ragionato Decaro, è necessario che le misure siano chiare e rapide. Dunque, è l'ipotesi prospettata dai sindaci sarebbe quella di rimettere in atto quello che già avvenne a marzo-aprile scorso durate la prima fase Covid  per l'emergenza  alimentare: stabilire con un'ordinanza di protezione civile che siano i Comuni a gestire i fondi destinati ai ristori, rendendo così le  procedure molto più snelle.