Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Covid-stop-a-viaggi-turistici-in-Ue-per-non-vaccinati-Usa-UE-reciprocita-Israele-Libano-Montenegro-Kosovo-Nord-Macedonia-Ylva-Johansson-8cf245f2-b60f-4787-9ab5-31f19ff9bb86.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

Lista depennati

Covid-19, stop a viaggi turistici in Ue per i non vaccinati Usa

L'Unione Europea discute con gli Stati Uniti della mancanza di reciprocità nei viaggi

Condividi
di Tiziana Di Giovannandrea
Stop ai viaggi turistici nell'Ue per i cittadini statunitensi non vaccinati che arrivano dagli Usa. Gli Stati Uniti sono stati depennati dall'elenco Covid dei Paesi Terzi a cui l'Unione Europea apre le sue frontiere per motivi non essenziali. 

I cittadini statunitensi immunizzati potranno tuttavia ad arrivare nell'Ue. Ne ha dato notizia il Consiglio dell'Unione europea in una nota.

Oltre agli Stati Uniti, non fanno più parte dell'elenco: Israele, Libano, Montenegro, Kosovo e Macedonia del Nord. La procedura scritta per l'aggiornamento dell'elenco era stata fatta partire venerdì scorso dalla presidenza di turno slovena del Consiglio Ue e nel pomeriggio di oggi è stata presa la decisione.

Nei giorni scorsi la Commissione europea ha detto che "segue molto da vicino la questione dei viaggi dei cittadini Ue verso gli Stati Uniti e viceversa" a causa della situazione del Covid.  L'Unione Europea nei mesi estivi aveva revocato i divieti per gli statunitensi mentre Washington aveva mantenuto la chiusura.

La commissaria agli Affari interni dell'Ue, Ylva Johansson, nel suo viaggio negli Usa ha parlato di questa mancata reciprocità col segretario di Stato alla Sicurezza, Alejandro Mayorkas.  Lo ha spiegato un portavoce della Commissione europea rispondendo ad una domanda.

Nella "lista bianca" degli accettati Covid dell'Ue restano Albania, Armenia, Australia, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Brunei Darussalam, Canada, Giappone, Giordania, Nuova Zelanda, Qatar, Repubblica di Moldova, Arabia Saudita, Serbia, Singapore, Corea del Sud, Ucraina e Cina.

Con questa decisione si vuole uniformare le regole di viaggio nell'Unione Europea ma i singoli stati dell'Unione Europea rimangono liberi di decidere le proprie politiche di confine.