ECONOMIA
Lavoro e occupazione
Crescita, Istat rivede al rialzo stime del Pil. Disoccupazione cala a luglio al 12%, bene i giovani
Segno postivo per l'Italia. Il Pil nel secondo trimestre a +0,3%, positivo anche il dato della disoccupazione, ai minimi dal 2013. Tra gli under 25 è al 40,5%. Salgono gli occupati: 44mila in più rispetto al mese precedente, +235 mila persone nell'anno
Occupazione e Pil, l'Italia cresce più delle attese. L'Istat vede al rialzo la crescita del Pil nel secondo trimestre, portandola a +0,3% (da +0,2%) rispetto al primo trimestre e a +0,7% su base annua (da +0,5%), l'aumento tendenziale più alto da quattro anni (secondo trimestre 2011). Postivi anche i dati della disoccupazione, ceso al 12%, in calo di 0,5 punti percentuali sul mese precedente e di 0,9 punti nei dodici mesi. Si tratta del livello più basso da due anni, da luglio 2013. Cala la disoccupazione anche degli under 25. Il tasso nella fascia 15-24 anni a luglio è pari al 40,5%, in calo di 2,5 punti percentuali sul mese precedente e di 2,6 punti su base annua.
"Cresce il Pil, crescono gli occupati, meno disoccupazione. Le riforme servono" il commento del premier Matteo Renzi in un video postato sui social. "La direzione è giusta, ora occorre consolidare e crescere" scrive su Twitter il ministro Padoan.
Squinzi: "+0,3% del Pil non basta"
Invita alla prudenza il presidente di Confindustria Squinzi. "Sono dati positivi che vanno nella direzione giusta'' ma "la crescita del Pil dello 0,3% non basta, anche perchè non è merito nostro ma è dovuto solo al dimezzamento del prezzo del petrolio a rafforzamento del dollaro e al Qe".
Camusso contro Renzi e Squinzi: "Tornino con i piedi per terra"
ll segretario generale Cgil, Susanna Camusso attacca il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi per le dichiarazioni fatte sul calo della disoccupazione e il miglioramento del Pil. ''Se tornassero coi piedi per terra e la smettessero con la propaganda - dice - il Paese potrebbe cogliere le opportunità che sembrano prospettarsi". ll calo della disoccupazione registrato dall'Istat è ''positivo'' ma va guardato attentamente ''per capire come e dove intervenire per rafforzare una tendenza che è ancora, purtroppo, marginale rispetto alle reali esigenze del Paese".
Cresce occupazione
Dopo il calo di maggio (-0,2%) e la lieve crescita di giugno (+0,1% ), a luglio la stima degli occupati cresce ancora dello 0,2%, a +44 mila. Nell'anno l'occupazione cresce dell'1,1%, cioè +235 mila persone occupate.
I dati del trimestre
Dopo quattordici trimestri di crescita e il calo nel primo trimestre del 2015, nel secondo trimestre il tasso di disoccupazione si attesta al 12,1% (-0,1 punti su base annua). Alla riduzione del Nord (-0,3 punti) si associa la stabilità nel Mezzogiorno e l'aumento nel Centro (+0,1 punti), con le differenze territoriali che si ampliano: l'indicatore varia dal 7,9% delle regioni settentrionali, al 10,7% del Centro fino al 20,2% del Mezzogiorno. La crescita acquisita del Pil per il 2015, cioè quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno, risulta pari al +0,6%.
Aumentano dipendenti over 50
Nel secondo trimestre 2015 continua, "a ritmo più sostenuto", l'aumento su base annua del numero di dipendenti a tempo indeterminato, con un aumento dello 0,7%, ovvero di 106 mila unità. L'Istat spiega che "l'incremento riguarda gli ultra 50enni e interessa soprattutto le donne, il terziario, il Centro e il Mezzogiorno".
"Cresce il Pil, crescono gli occupati, meno disoccupazione. Le riforme servono" il commento del premier Matteo Renzi in un video postato sui social. "La direzione è giusta, ora occorre consolidare e crescere" scrive su Twitter il ministro Padoan.
Cresce il pil, crescono gli occupati, meno disoccupazione. Le riforme servono #italiariparte #lavoltabuona
https://t.co/k0gMgcmOHw
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 1 Settembre 2015
Economia cresce, disoccupazione cala, aumentano occupati http://t.co/0YWA3ryglc Ora consolidare e accelerare ma direzione è giusta #cisiamo
— PCPadoan (@PCPadoan) 1 Settembre 2015
Squinzi: "+0,3% del Pil non basta"
Invita alla prudenza il presidente di Confindustria Squinzi. "Sono dati positivi che vanno nella direzione giusta'' ma "la crescita del Pil dello 0,3% non basta, anche perchè non è merito nostro ma è dovuto solo al dimezzamento del prezzo del petrolio a rafforzamento del dollaro e al Qe".
Camusso contro Renzi e Squinzi: "Tornino con i piedi per terra"
ll segretario generale Cgil, Susanna Camusso attacca il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il leader di Confindustria, Giorgio Squinzi per le dichiarazioni fatte sul calo della disoccupazione e il miglioramento del Pil. ''Se tornassero coi piedi per terra e la smettessero con la propaganda - dice - il Paese potrebbe cogliere le opportunità che sembrano prospettarsi". ll calo della disoccupazione registrato dall'Istat è ''positivo'' ma va guardato attentamente ''per capire come e dove intervenire per rafforzare una tendenza che è ancora, purtroppo, marginale rispetto alle reali esigenze del Paese".
Cresce occupazione
Dopo il calo di maggio (-0,2%) e la lieve crescita di giugno (+0,1% ), a luglio la stima degli occupati cresce ancora dello 0,2%, a +44 mila. Nell'anno l'occupazione cresce dell'1,1%, cioè +235 mila persone occupate.
I dati del trimestre
Dopo quattordici trimestri di crescita e il calo nel primo trimestre del 2015, nel secondo trimestre il tasso di disoccupazione si attesta al 12,1% (-0,1 punti su base annua). Alla riduzione del Nord (-0,3 punti) si associa la stabilità nel Mezzogiorno e l'aumento nel Centro (+0,1 punti), con le differenze territoriali che si ampliano: l'indicatore varia dal 7,9% delle regioni settentrionali, al 10,7% del Centro fino al 20,2% del Mezzogiorno. La crescita acquisita del Pil per il 2015, cioè quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno, risulta pari al +0,6%.
Aumentano dipendenti over 50
Nel secondo trimestre 2015 continua, "a ritmo più sostenuto", l'aumento su base annua del numero di dipendenti a tempo indeterminato, con un aumento dello 0,7%, ovvero di 106 mila unità. L'Istat spiega che "l'incremento riguarda gli ultra 50enni e interessa soprattutto le donne, il terziario, il Centro e il Mezzogiorno".