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MONDO

Crisi ucraina

Crimea: i filo russi catturano il capo di stato maggiore ucraino

Dopo l'assalto alla base della Marina ucraina a Sebastopoli, i miliziani filo russi annunciano di aver fermato il Capo di Stato Maggiore di Kiev. Intanto la polizia della Crimea annuncia di aver individuato il responsabile dell'uccisione di un militare ucraino avvenuta mercoledì

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(foto archivio)
Sebastopoli
Dopo l’assalto dei filo russi al comando della Marina ucraina a Sebastopoli, i soldati di Kiev stanno lasciando la base mentre, il capo di stato maggiore della Marina sarebbe stato catturato dai miliziani. Intanto la polizia della Crimea ha arrestato un giovane con l'accusa di essere il cecchino che ieri avrebbe ucciso un sottufficiale delle forze armate di Kiev. E proprio dalla capitale dell’Ucraina arriva la notizia che sono stati individuati i cecchini che hanno fatto strage di insorti (e forse anche di agenti) il 20 febbraio a Kiev, nei pressi della piazza Maidan.
 
L’attacco alla base della Marina ucraina
Il ministero della Difesa ucraino ha confermato la cattura in Crimea del comandante della Marina Militare di Kiev, contrammiraglio Serhiy Haiduk, da parte di un gruppo di individui non ancora identificati.
"Confermiamo", in una nota del ministero, "che il contrammiraglio è stato portato via dal quartier generale" della Flotta a Sebastopoli, in Crimea, occupato poco prima da attivisti filo-russi, appoggiati da cosacchi e membri delle milizie di auto-difesa locali. "Stiamo cercando di accertare i dettagli", ha spiegato il comunicato ministeriale: in particolare, si sta tentando di verificare le indiscrezioni secondo cui Haiduk sarebbe stato condotto a forza fuori dalla base navale in manette, scortato da funzionari dell'Fsb, i servizi segreti russi. "Non sappiamo dove si trovi attualmente", ha concluso il dicastero di Kiev. 
Nel frattempo dalla base navale sarebbe in corso un vero e proprio esodo dei militari di Kiev sotto la sorveglianza dei miliziani locali, ufficialmente per "proteggerli da possibili provocazioni". L'abbandono della struttura da parte delle forze di Kiev sarebbe il frutto delle trattative condotte dal responsabile della Flotta russa del Mar Nero, vice ammiraglio Alexander Vitko, e dall'ammiraglio a riposo Yuriy Ilyin, ex capo dello stato maggiore interforze dell'Ucraina.
 
Fermato il presunto responsabile dell’uccisione del militare di Kiev
La polizia della Crimea ha arrestato un giovane con l'accusa di essere il cecchino che ieri avrebbe ucciso un sottufficiale delle forze armate di Kiev, durante un attacco armato contro una base della Marina Militare ucraina a Simferopoli, capitale della penisola ribelle. Si tratta di un ragazzo di 17 anni originario della regione di Leopoli, nell'Ucraina occidentale. Secondo le autorità della Crimea sarebbe un nazionalista ucraino militante di Praviy Sektor (Settore di Destra), organizzazione paramilitare ultra-nazionalista ucraina del cui leader, Dmitro Yarosh, la magistratura di Mosca ha ordinato la cattura. Il diciassettenne, che avrebbe colpito anche un capitano ucraino, sarebbe anche responsabile della morte di un membro delle milizie filo-russe di auto-difesa e del ferimento di altri due: avrebbe aperto il fuoco al loro indirizzo nella stessa circostanza e sparando dalla medesima postazione. L'episodio ha indotto le autorità dell'Ucraina ad autorizzare alle proprie forze di stanza in Crimea a sparare per difendersi.
 
L’arresto dei cecchini
Il vice procuratore generale di Kiev, Mikola Golomsha, ha reso noto che sono stati individuati i cecchini che hanno fatto strage di insorti (e forse anche di agenti) il 20 febbraio a Kiev, nei pressi del Maidan. Secondo la Procura, tra gli indagati ci sono dei "cittadini stranieri" ma nessuno sarebbe legato alla nuova coalizione al potere.