Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Crisi-Ucraina-si-gioca-la-carta-della-diplomazia-incontro-Putin-Osce-2ffa72fb-db22-49e2-95db-56e8dc353e48.html | rainews/live/ | true
MONDO

A Mariupol offensiva dell'esercito ucraino

Crisi Ucraina, si gioca la carta della diplomazia: incontro Putin - Osce

A Mosca un tavolo tra il presidente russo e il presidente dell'Osce per cercare un dialogo "nazionale" tra Kiev e i separatisti. Mosca apre a Ginevra 2 ma solo con la partecipazione "dell'opposizione". Kiev replica "nessuna necessità di includere i filorussi". Attenzione puntata sulle presidenziali del 25 maggio, Osce chiede una tregua. A Kiev arriva prima tranche di aiuti 

Condividi
Ucraina (LaPresse)
Accordi di Ginevra 2. Sarà questo il tema dell’incontro a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e Didier Burkhalter, presidente della Svizzera e presidente di turno dell'Osce (la Svizzera ha la presidenza dell'organizzazione nel 2014). Una tavola rotonda per cercare un "dialogo nazionale" tra il governo di Kiev ed i separatisti grazie alla mediazione dell'Osce. Intanto è atteso a Varsavia il segretario generale della Nato Rasmussen per discutere gli sviluppi della situazione in Ucraina. 

Il ministro Lavrov: "Sì a un nuovo vertice ma con presenza dei separatisti"
Il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov ha aperto alla proposta del ministro tedesco Frank-Walter Steinmeier - incontrato a Vienna a margine del Consiglio d'Europa - per una seconda conferenza di Ginevra ma con un certo scetticismo. Un nuovo accordo che ammonisce "Senza la partecipazione dell'opposizione al regime di Kiev probabilmente non aggiungerà nulla". Sarà come "girare intorno". Nello stesso tempo, secondo Lavrov, "ci sono ancora delle chance di attuare gli obiettivi" della prima conferenza di Ginevra e "il primo passo per la de-escalation deve essere l'annullamento dell'ordine di usare l'esercito contro il popolo".

La replica di Kiev: "Sì a nuovi negoziati ma senza filorussi"
"Non c'è alcuna necessità di includere i filorussi" nei colloqui internazionali per risolvere la crisi in Ucraina, perché "in qualità di governo ucraino rappresentiamo tutte le regioni dell'Ucraina". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Kiev, Andriy Deshchytsia.

L'attenzione è sulle elezioni presidenziali
L'attenzione è concentrata sulle elezioni presidenziali del 25 maggio. Ieri da Vienna
Burkhalter ha lanciato un appello "Abbiamo bisogno di una tregua”. Appello accolto dal ministro degli esteri di Kiev, Andriy Deshchytsia che ha chiesto l'aiuto della comunità internazionale per monitorarle con osservatori internazionali e "fare il possibile per eliminare le minacce e le provocazioni esterne sostenute dalla Russia". Anche l'occidente accusa Mosca di boicottaggio delle elezioni e arriva la risposta del ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov "'Ucraina non è l'Afghanistan", e ha definito "abbastanza insolito tenere le presidenziali mentre l'esercito è usato contro la popolazione". Ed accusa i Paesi europei che sostengono le autorità di Kiev di aver ignorato "l'avvento del fascismo in Ucraina", e ha sollecitato indagini approfondite sul massacro del 2 maggio scorso a Odessa.

Offensiva governativa a Mariupol
L'esercito ucraino ha ripreso il controllo del Municipio di Mariupol, città costiera nella regione di Donetsk. Lo riferisce l'emittente televisiva "5 Kanal", secondo cui i combattimenti erano ripresi nella tarda serata di ieri, quando miliziani filo-russi erano tornati a impadronirsi dell'edificio, già occupato il 13 aprile scorso e strappato loro dalle truppe di Kiev dopo undici giorni. La Guardia Nazionale, racconta l'emittente, ha fatto fatto irruzione all'interno del complesso e costretto i separatisti ad abbandonarlo. 

A Kiev prima tranche di aiuti
La banca centrale ucraina ha annunciato di di aver ricevuto dal Fondo monetario internazionale una prima tranche di aiuti internazionali da 3,19 miliardi di dollari. Si
tratta della prima rata di un pacchetto complessivo da 17 miliardi di dollari approvato dal Fmi. I soldi dovranno essere usati per rimborsare il debito di Kiev con Gazprom per le forniture di gas. 

Duma "è in atto un genocidio"
"In Ucraina è in corso un genocidio del popolo russo e ucraino, e la colpa di tutto ciò è di un piccolo gruppo di avventuristi che ha preso il potere a Kiev". Parole che arrivano dal presidente della Duma russa, Serghiei Narishkin, che figura nelle lista delle personalità colpite dalle sanzioni occidentali con il divieto di ingresso negli Usa e nei Paesi Ue. Narishkin ha accusato la nuova dirigenza di Kiev di "non aver disarmato le milizie radicali e ultranazionaliste, e di mettere ora in atto spedizioni punitive contro la popolazione nell'est della Ucraina che chiede la difesa dei diritti umani e la federalizzazione del Paese"