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POLITICA

La crisi di Governo

​Renzi: "Crisi incomprensibile? No, serve un governo più forte"

"Non è vero che siamo un modello, è solo una narrazione" afferma il leader di Iv nel corso del suo intervento in Senato. "Doveva dimettersi, ha scelto l'arrocco per paura" dice a Conte. "Ora o mai più su Mes e scuola o i nostri figli ci malediranno"

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Governo quasi al completo per l'intervento in Senato del leader di Italia viva, Matteo Renzi. Al fianco del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i ministri Alfonso Bonafede e Paola De Micheli, Luigi Di Maio, Francesco Boccia, Federico D'Incà, Lorenzo Guerini, Roberto Speranza, Sergio Costa, Vincenzo Spadafora e il sottosegretario Riccardo Fraccaro.

Quello di Matteo Renzi è l'intervento più atteso. Venti minuti di discorso, nel dibattito al Senato dopo le comunicazioni, gli sono serviti per attaccare Conte e spiegare che la crisi serve per avere un governo più forte. Il leader di Iv non ha annunciato come voterà il suo gruppo. Per questo, interverrà in dichiarazione di voto Teresa Bellanova. 

Partiamo dalle frasi chiave del leader di Italia Viva:

Non c'è una crisi istituzionale, ma sanitaria ed economica; Conte non si è dimesso per un arrocco personale dannoso per le istituzioni; Conte ha avuto paura di salire al Quirinale dopo le dimissioni delle ministre di Iv; mi sarei aspettato da lei un elenco ambizioso, non un sommario. Ma un grande sogno, un orizzonte; non è il momento della crisi? Questo è un momento opportuno, ora o mai più si può fare la discussione; ora o mai più perché c'è un nuovo presidente degli Stati Uniti; Conte è stato più preoccupato dalle poltrone che dal futuro; Conte mi ha offerto un ruolo internazionale e ho detto no;  Martinazzoli disse: 'La politica è altrove, prima o poi dovrete tornarci, ci troverete lì'; vediamo se arriva la maggioranza di 161; la maggioranza è raccogliticcia? Almeno fate presto; il Paese non si merita un mercato indecoroso.



Il discorso di Matteo Renzi
"Signor presidente, se lei parla di crisi incomprensibile, le spiego le ragioni che hanno portato la nostra esperienza al termine. Non è il governo più bello del mondo: pensiamo ci sia bisogno di un governo più forte, non pensiamo possa bastare la narrazione 'gli altri paesi ci copiano'. Non è stata aperta ancora una crisi istituzionale, perché lei non si è dimesso" dice Renzi prendendo la parola nell'Aula del Senato. 

"Lei ha avuto paura di salire al Quirinale, signor Presidente, perché ha scelto un arrocco istituzionale" aggiunge. "Non faccia torto alla sua intelligenza, sono mesi che le chiediamo una svolta. La comunicazione per cui questo non è il momento per aprire una crisi è passata. Ma noi pensiamo all'opposto che questo è un kairos, un momento opportuno, ora o mai più" continua rivolgendosi al premier.

"Ora o mai più si può fare una discussione: ora ci giochiamo il futuro, non tra sei mesi. Oggi è l'ultima notte di Trump nella stanza di Lincoln, domani si apre una pagina nuova. Qualche giorno fa Merkel e Macron hanno chiuso un accordo con le istituzioni europee insieme alla Cina e noi non siamo entrati nemmeno in partita. La Brexit ora gioca la sua sfida. Ora o mai più perché questo è l'anno del G20. Ora o mai più perché ora vanno rimandati i ragazzi a scuola, non con i soldi buttati via dei banchi a rotelle, ma con i vaccini. Ora o mai più per l'economia: i ragazzi sono chiusi in casa e pagheranno i conti della crisi".

E ancora: "Quale Next generation Eu se ai nostri figli lasciamo montagne di debito? Ora o mai più per il Mes- continua Renzi-. In tanti hanno chiesto di finanziare il piano per la ricerca. Saremo maledetti dai nostri figli se non investiamo sulla scuola e sulla sanità".

"Quando si fa politica si può anche rinunciare a una poltrona non a un'idea, mi auguro che metta al centro le idee e non lo scambio di poltrone, perché il Paese non si merita un mercato indecoroso" conclude.

L'intervento del leader di Iv è stato posticipato per via di alcuni interventi di senatori che si sono aggiunti in tarda mattinata, anticipando altri iscritti. Renzi è stato il primo a parlare, dopo la pausa per la sanificazione dell'Aula. Prima, in Transatlantico, ha scambiato qualche battuta con i giornalisti: "Non ho bloccato Casalino su whatsapp" ha precisato. Il portavoce del premier era appena passato, a poca distanza, entrando verso l'emiciclo. Nelle scorse ore più articoli di stampa avevano dato per certo lo stop all'account di Casalino da parte del leader di Italia Viva.