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POLITICA

Mattarella inizia l'esplorazione per la soluzione della crisi di governo

Consultazioni al Quirinale, al via con Casellati e Fico

Fico: "Siamo tutti al lavoro per il bene del Paese". Sul fronte partiti: Zingaretti indica Conte, cade il veto su Renzi. Di Maio conferma la lealtà dei 5s a Conte, Renzi punta il dito contro lo "scandalo dei gruppi improvvisati". Centrodestra compatto: si vada alle urne, ribadisce Salvini

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I presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, al Quirinale

Con Casellati e Fico al Quirinale si sono aperte ufficialmente  le consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la soluzione della crisi di governo.

Il Capo dello Stato ha rivolto un breve saluto ai giornalisti, passando per il Salone delle Feste- dove si svolgeranno le dichiarazioni delle varie delegazioni- per rispettare le norme richieste dall'emergenza epidemiologica. "Ne approfitto per auguravi buon lavoro, è una situazione particolare, ma siamo nel Salone delle feste" ha detto il presidente. 

Alle 17, dunque, il primo colloquio con Elisabetta Casellati, durato mezz'ora e al termine del quale la presidente del Senato non ha rilasciato dichiarazioni. Alle 18 è toccato al presidente della Camera, Roberto Fico, che ha rilasciato invece questa brevissima dichiarazione: "Tutti siamo al lavoro per il bene del Paese".

Tra i due colloqui, Mattarella ha sentito al telefono il presidente emerito Giorgio Napolitano.

In una crisi 'al buio', come suol dirsi, sarà Mattarella a verificare con tutti i gruppi parlamentari - compreso quello nuovo formalizzatosi al Senato, che al momento ha 10 componenti ed è potenziale 'nocciolo duro' dei responsabili-costruttori - se è possibile raccogliere una maggioranza ampia e assoluta, con numeri solidi, per dare vita a un governo coeso, in base a un programma condiviso e al nome di un premier.

Sullo sfondo, l'ultimo scenario, mai percorso a cuor leggero: il voto anticipato, se quella maggioranza assoluta, e cioè autosufficiente, non entrasse nel raggio d'azione dei radar del Colle.

Nel corso della Direzione, il segretario Dem, Nicola Zingaretti, non ha nascosto "il pericolo reale di elezioni" e chiamato il Pd all'unità, "fondamentale nelle prossime ore". "Tenteremo fino all'ultimo un nuovo esecutivo con Conte" ha ribadito, confermando che su Iv "non ci sono veti, ma serve affidabilità". Con voto unanime, la Direzione del partito ha dato poi mandato alla delegazione Pd di proporre a Mattarella il nome di Conte.

Nel tardo pomeriggio, Renzi si è fatto sentire su Facebook: barra dritta di Iv sulla ripartenza, non parliamo di poltrone".

"Mentre in Parlamento assistiamo a un autentico scandalo, al tentativo di far passare delle persone non su un'idea ma su una gestione opaca delle relazioni personali e istituzionali, assistiamo alla creazione di gruppi improvvisati, noi siamo qui a dire con forza che, grazie a Teresa (Bellanova), Elena (Bonetti) e Ivan (Scalfarotto), abbiamo rinunciato alle nostre poltrone, perché vogliamo far prevalere le nostre idee".

A proposito di Teresa Bellanova, la provocazione dell'ex ministra renziana ("Non c'è soltanto Conte. Di Maio? Noi non poniamo veti e non li subiamo") ha provocato la reazione di Luigi Di Maio:  "Mi tirano in ballo per mettermi contro di lui ma sono al suo fianco. Conte sarà l'unico nome che il M5S farà al Colle".

Entro venerdì pomeriggio a Mattarella dovrebbe arrivare la proposta di M5s, Pd e Leu di una conferma di Conte, che comporterebbe la cosiddetta 'esplorazione' sulla fattibilità di un Conte ter. Se la strada fosse praticabile, il Capo dello Stato potrebbe dare a Conte un incarico pieno o, appunto, esplorativo. Se sul nome di Conte non ci fosse la convergenza necessaria, si potrebbe verificare se la stessa maggioranza intenda convergere su un programma e un premier diverso da quello uscente. E a quel punto potrebbe essere necessario un secondo giro di consultazioni. Una delle questioni da verificare nei fatti, e per ora ancora consegnata agli scenari, è la fattibilità di quella ormai famosa 'maggioranza Ursula', edizione attuale delle tradizionali 'larghe intese'. Anche se qui, al momento, resta agli atti il no compatto del centrodestra.

Il centrodestra salirà unito al Quirinale. Il leader della Lega, Matteo Salvini continua a ripetere che l'unica via per uscire da questo momento delicato per il nostro paese è andare al voto: "Se Conte - non avrà i numeri, come non li avrà, siamo disponili a discutere di temi reali. Via maestra è quella delle elezioni. Chi volesse parlare di temi reali può dialogare con il centrodestra, credo che sia difficile lo voglia il Pd, ma noi siamo curiosi e pronti a dialogare con tutti. Diremo a Mattarella no a questo teatrino, al mercato delle vacche. E a un reincarico a Conte. Quando non ci sarà più questo signore a Palazzo Chigi ragioneremo di tutto il resto". Sulla stessa lunghezza d'onda il Presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni che afferma: "Noi solida alternativa a questa pantomima indegna". Ma il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi insiste: "Esecutivo di unità nazionale o voto".

Delegazioni snelle, pochi giornalisti e tamponi per tutti
Tre giorni, delegazioni snelle, pochi giornalisti, tamponi per tutti e nuova scenografia. Le consultazioni (qui il calendario) cominciano in un clima appesantito da oltre un mese e mezzo di crisi. I colloqui si terranno in due sale, quella degli Arazzi di Lille e quella del Bronzino, che verranno usate dal Presidente alternativamente per permettere la sanificazione di ognuna al termine di ogni incontro. Ad assistere e verbalizzare, il segretario generale Ugo Zampetti e uno dei consiglieri di Mattarella.

Sempre per garantire il distanziamento, le dichiarazioni delle delegazioni avverranno nel salone delle Feste: la ormai iconica porta affiancata da due corazzieri non sarà dunque più lo sfondo delle dirette televisive. "Devo dare purtroppo un dispiacere ai fan della famosa Porta. La Sala della Loggia e' chiusa per lavori di restauro e le dichiarazioni delle delegazioni si terranno nel Salone delle Feste..." scrive il portavoce del Capo dello Stato Giovanni Grasso su twitter rispondendo con un pizzico di ironia a un 'fan' della tradizionale location.

Ad attendere le delegazioni nel salone in cui solitamente si tiene il giuramento di ministri e presidenti del Consiglio ci saranno pochi giornalisti, estratti a sorte, che siederanno distanziati e che potranno entrare a palazzo solo dopo aver fatto un tampone. Le troupe televisive e le diretta dei canali all news e degli speciali saranno invece ospitate nei colonnati del cortile d'onore. Per tutti sarà potenziato il servizio di streaming, che sarà visibile sul canale Youtube della Presidenza della Repubblica e sul sito www.quirinale.it.

Il senatore Vitali lascia Forza Italia: "Sosterrò Conte"
"Cari colleghi, come doverosamente comunicato alla presidente, ho preso la decisione di sostenere il professor Conte. Ho espresso sempre la mia perplessità sulla situazione attuale. E' stato un onore lavorare con voi". E' quanto comunicato dal senatore FI Luigi Vitali ai colleghi di Palazzo madama dopo aver sentito al telefono la capogruppo Anna Maria Bernini. Vitali ha aggiunto: "Non è tempo di contrapposizioni, Conte può garantire unità. Sono pronto a votare la fiducia al Conte-Ter".