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ECONOMIA

Un funzionario di Atene: 'colloquio costruttivo'

Crisi greca. Telefonata tra Tsipras e Merkel, domani Eurogruppo straordinario

Oggi il 'no' della Germania alla richiesta di 6 mesi di proroga dell'accordo di assistenza finanziaria da parte di Atene all'Eurozona. La lettera inviata a Bruxelles, secondo Berlino, è "senza una soluzione sostanziale perchè non corrisponde ai criteri stabiliti nell'Eurogruppo di lunedì". Nel pomeriggio colloquio tra Renzi, Juncker e Tsipras

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Tsipras e Merkel
Atene
C'è stata una telefonata tra Tsipras e la Merkel. Una telefonata costruttiva, dice lo stesso premier greco in un tweet, e in un clima positivo. Obiettivo "trovare una soluzione soddisfacente tanto per la Grecia quanto per l'Eurozona".




Tutto fa a pensare che la soluzione alla crisi greca, in bene o in male, sia vicina. Anche perchè i tempi sono stretti, se non strettissimi. Domani a Bruxelles ci sarà infatti l'Eurogruppo straordinario, quello definitivo. Quello che, si spera, metterà la parola 'fine' alla vicenda. Una telefonata forse chiarificatrice dopo il 'no' di Berlino alla richiesta di proroga di 6 mesi dell'accordo di assistenza finanziaria da parte di Atene all'Eurozona. Berlino l'ha infatti rigettata giudicando la lettera inviata a Bruxelles senza una soluzione sostanziale perchè - ha riferito un portavoce - non corrisponde ai criteri stabiliti nell'Eurogruppo di lunedì".

Intanto, durante un'assemblea nazionale, il primo minsitro francese Manuel Valls ha detto che la "Francia agisce e agirà affinché la Grecia possa mantenere il suo posto in questa Europa". Valls ha spiegato di vedere "nelle ultime dichiarazioni e decisioni del primo ministro greco segni incoraggianti che una soluzione è possibile e anche molto rapidamente".

Nel pomeriggio il premier Renzi - che è stato a lungo riunito con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan a palazzo Chigi - ha avuto contatti prima con il primo ministro greco Alexis Tsipras e poi con il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker. 

Ma il governo di Berlino sembra spaccato: "Il mio suggerimento sarebbe quello di metterci a discutere prima di affrettarci a dire di si' o di no" - ha detto il vice-cancelliere, Sigmar Gabriel. Gabriel, che è anche ministro dell'Economia, questo pomeriggio si è smarcato rispetto alle dichiarazioni intransigenti rilasciate dal ministero delle Finanze guidato da Wolfgang Schaeuble che aveva prontamente respinto la richiesta greca come 'non conforme ai criteri dell'Eurozona'. Parlando con i giornalisti a Potsdam, Gabriel ha aggiunto: "Certamente non tutto è possibile ma sono molto lieto che siamo giunti fino a questo punto". 'Quello che il governo greco deve sapere - ha aggiunto il ministro - è che è loro diritto cambiare le politiche in Grecia ma non e' possibile redistribuire i costi derivanti sui partner europei". 'Non possiamo spiegare ai cittadini slovacchi - ha aggiunto - perché il salario minimo in Grecia è due volte più alto e perché i contribuenti slovacchi dovrebbero inviare finanziamenti in Grecia".