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MONDO

Lo ha annunciato il vice premier Dmitry Rogozin

Crisi ucraina, Mosca risponde alle sanzioni Usa: colpito il settore spaziale

Mosca non consentirà più al Pentagono di usare i motori dei razzi di fabbricazione russa per il lancio di satelliti militari. Ha inoltre deciso di respingere la richiesta Usa di prolungare oltre il 2020 l'uso della Stazione Spaziale Internazionale. Possibile spegnimento del sistema di navigazione satellitare americano sul suolo russo

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Spazio (AP/Nasa)
Mosca
La Russia risponde alle sanzioni varate dagli Usa in merito alla crisi ucraina. E lo fa partendo dallo spazio. Mosca infatti non consentirà più al Pentagono di usare i motori dei razzi di fabbricazione russa per il lancio di satelliti militari, mentre la Nasa potrà continuare a usarli per quelli ad uso civile. Lo ha annunciato il vice premier Dmitry Rogozin, aggiungendo che la Russia ha anche deciso di respingere la richiesta Usa di prolungare oltre il 2020 l'uso della Stazione Spaziale Internazionale (Iss).

Rogozin ha spiegato che lo stop alla vendita dei motori russi per i missili Usa è la risposta alla decisione degli Stati Uniti di sospendere la concessione di nuove licenze, e revocare quelle già autorizzate, per l'esportazione per ogni prodotto di alta tecnologia che può avere anche un uso militare.
   
Il problema non sarà di semplice soluzione per gli Usa perché i motori russi per missili, MK-33 e RD-180, sono considerati i migliori sul mercato.

Per quanto riguarda invece la Iss, la collaborazione di Mosca è indispensabile perché le uniche navicelle per rifornire la stazione e cambiare gli equipaggi sono le Soyuz (veicoli spaziali sviluppati dalla Russia) dopo che gli shuttle sono andati in pensione. Gli Usa vorrebbero continuare a tenere in volo la Iss almeno fino al 2024.

Rogozin ha inoltre annunciato che la Russia da giugno spegnerà i ricevitori a terra sul suolo russo del sistema di navigazione satellitare americano Gps (di fatto oscurandolo), se non otterrà la possibilità di posizionare lo stesso tipo di antenne del loro sistema di navigazione, il Glonass. Se non ci sarà un accordo entro settembre Rogozin ha minacciato di staccare permanentemente la spina al sistema Gps in Russia.