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SCIENZA

Collegamento da Houston

Samantha Cristoforetti: "Mi manca volare. Bello essere d'ispirazione, anche per pochi ragazzini"

Prima conferenza stampa per l'astronauta italiana dopo il ritorno sulla Terra: "Ho prestato occhi e mani alla scienza. In certi momenti mi sembra di essere ancora sulla Stazione Spaziale Internazionale, in altri momenti mi sembra che sia stato tutto un sogno"

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di Andrea BettiniRoma
“Essere la fonte di ispirazione anche solo di cinque ragazzini che vogliono fare una carriera simile alla mia mi farebbe molto piacere, poi valutare l’impatto più generale di quello che ho fatto non credo stia a me”. Grande modestia e un’emozione ancora palpabile. Nella prima conferenza stampa dopo il rientro sulla Terra, Samantha Cristoforetti ha ripercorso i quasi 200 giorni trascorsi nello spazio, ma senza proporsi come una star perché, ha spiegato, “un’astronauta non fa la celebrità di mestiere”.

La gioia di volare
Una chiacchierata lunga quasi un’ora, in collegamento dalla sede Nasa di Houston. È stata la prima occasione per ripercorrere la sua avventura sulla Stazione Spaziale Internazionale: la gioia per l’esperienza vissuta lassù, della quale le mancheranno soprattutto la sensazione di leggerezza, la possibilità di volare e il panorama, le emozioni della discesa con la navetta Soyuz, che immaginava persino peggiore, ma che comunque all’apertura del paracadute le ha dato l’impressione di “essere in una lavatrice impazzita”.

Il ritorno sulla Terra 
Poi la fase iniziata giovedì dopo il rientro. La fatica di uscire dalla Soyuz, un corpo che sembra pesare tonnellate, la gioia di fare finalmente una doccia (“l'ho dovuta fare seduta su una sedia”) e di mangiare "una bella insalatona con tonno, noci e pomodoro". Ora Samantha Cristoforetti sta affrontano la delicata fase della riabilitazione. “Ci sono tante parti del mio corpo che si risvegliano", ha spiegato, raccontando ad esempio che le piante dei suoi piedi non erano più abituate alla pressione esercitate dal corpo quando si cammina.

"In certi momenti mi sembra di essere ancora sulla ISS" 
Un’esperienza entusiasmante, che l’astronauta italiana deve ancora elaborare del tutto. "In certi momenti –ha raccontato - mi sembra di essere ancora sulla Stazione Spaziale Internazionale, in altri momenti mi sembra che sia stato tutto un sogno".
 
Occhi e mani prestati alla scienza
Il tutto senza dimenticare la scienza, il principale motivo della sua missione sul laboratorio orbitante. "Gli astronauti - ha continuato Samantha - non sono veri e propri scienziati ma lavorano con la comunità scientifica in tandem prestando i propri occhi e le proprie mani". Quando ci saranno i risultati degli esperimenti? Bisognerà attendere. Alcuni sono ancora in corso e stanno valutando le reazioni del suo corpo al rientro. "Ora io faccio un po' da cavia e sicuramente le ricerche che ho condotto potranno avere ricadute per la salute e la vita delle persone sulla Terra", ha detto il capitano dell’Aeronautica, astronauta dell’Agenzia Spaziale Italiana e dell’Agenzia Spaziale Europea.

In ottobre il tour in Italia 
Per vederla in Italia bisognerà attendere. Nella seconda metà dell’estate, al termine della riabilitazione, rientrerà dagli Usa nel centro Esa di Colonia, in Germania. In ottobre avrà inizio "il post fly tour" per raccontare la sua esperienza: la porterà in Italia, ha spiegato Roberto Battiston, presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, anticipando che in futuro un italiano potrebbe avere il ruolo di comandante della Iss. Chissà che un giorno Samantha non diventi il “comandante Cristoforetti”.