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POLITICA

Ospite a In mezz'ora

Cuperlo: sì a Letta-bis, no ad un rimpasto

L'esponente del Pd si dichiara favorevole ad un secondo mandato all'attuale presidente del Consiglio con un nuovo programma e nuovi ministri e si dice contrario a elezioni anticipate e rimpasti. Intanto Vendola incontra Tsipras a Roma

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Gianni Cuperlo
Roma
No a rimpasti - anche in formato mini - no ad elezioni anticipate, sì ad un Letta-bis. Gianni Cuperlo, ospite di Lucia Annunziata a In mezz’ora, scuote il presidente del Consiglio ma chiama in causa anche il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi.

L’esponente del Pd, a cui fa capo la minoranza del suo partito, non nasconde le sue idee sul futuro dell’esecutivo e coinvolge Letta e il sindaco di Firenze: "Se Letta è in grado di fare un governo, bene. Altrimenti Renzi si faccia carico di fare una proposta". Anche se Cuperlo ricorda la posizione tenuta finora dal segretario, a cui "va riconosciuta una coerenza: ha sempre detto che sarebbe andato al governo solo dopo le elezioni". 

L’obiettivo per Cuperlo è quello “di una ripartenza”. Il cambio di passo per lo sfidante di Renzi alle primarie di dicembre deve arrivare da un ''nuovo programma e nuovi ministri'' di un governo che ''ha perso autorevolezza e prestigio'', e ''se l'attuale presidente del Consiglio è nelle condizioni di andare avanti con maggiore coraggio e impegno, sarebbe la soluzione migliore''.

Tradotto: un secondo mandato a Letta, che nei prossimi giorni salirà al Quirinale per valutare con il presidente Napolitano se occorre un nuovo voto di fiducia o sarà necessaria l’apertura di una crisi formale. Tenendo presente che Renzi ha fissato al 20 febbraio la scadenza per prendere una decisione.

Una deadline indicata dal Partito democratico al premier anche considerando, sottolinea Cuperlo, che “è necessario fare i conti con i numeri e la realtà; molte cose sono cambiate da quando il governo è nato. Da tempo serve una ripartenza ma i numeri della legislatura dicono che non è più solo il governo del Pd''.

Evitare le elezioni anticpate che sarebbero “un gravissimo errore” è poi un altro obiettivo di Cuperlo che, in questo senso, rassicura Renzi su quanto accadrà in Parlamento con la legge elettorale: “Nessun cecchinaggio, nessuna trappola contro la legge elettorale: stiamo parlando della tenuta del nostro paese e sentiamo un profondo senso di responsabilità. Abbiamo assoluto bisogno di approvare questa legge- ha concluso Cuperlo – perché se fallissimo questo obiettivo a pagare un prezzo drammatico non sarebbe il Pd ma la qualità della nostra democrazia''.

Incontro Vendola-Tsipras in vista delle europee
Una candidatura "dal forte simbolismo", "del cambiamento, dell'equilibrio e del superamento delle lobby dell'austerity finanziarie e di chi vuole la distruzione dell'Europa". Si è presentato così Alexis Tsipras, il leader di Syriza e candidato alla presidenza della Commissione Ue all'incontro nella sede romana di Sel con Nichi Vendola. Una sfida "imponente", l'ha definita lo stesso politico greco consapevole di doversi scontrare con forze "potenti" ma che vuole dare "un segnale di cambiamento possibile alle politiche europee. "Il mio paese - ha spiegato - è stata la cavia europea delle politiche di austerity in questi ultimi 3 anni" che hanno portato ad avere "il 60% della disoccupazione giovanile, tre milioni di cittadini su 8 di aventi diritto, senza assistenza sanitaria, senza la possibilità di avere vaccini per i propri figli. Di vedere gente comune, il tuovicino di pianerottolo, che rovista nella spazzatura per cercare qualcosa da mangiare. Bisogna dire basta e fermare tutto questo perchè quello che è successo al mio paese può succedere altrove".

La "mia candidatura - ha quindi aggiunto - è una candidatura forte che serve a far passare un messaggio: se i popoli cooperano, niente è impossibile. L'Europa non ha proprietari e inquilini, siamo tutti pari e se uniamo le forze possiamo cambiare la vita".
  
Ed è anche per questo ragionamento che Vendola sostiene Tsipras e le liste a lui collegate "per costruire un polo che vada oltre i confini dei partiti e dei partiti della sinistra" dicendo no "ai recinti della tradizionale sinistra radicale" per battere le "lobby tecnocratiche finanziarie" e ristrutturare un'Europa che abbia al centro "diritti sociali e libertà".