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POLITICA

A Montecitorio

Currò lascia M5S, applausi in aula, poi rissa sfiorata in Transatlantico. Insulti su Facebook

Secondo il deputato "questo governo ha il merito di aver adottato politiche in discontinuità con il passato". Il capogruppo M5S Cecconi: "Sarebbe stato più onesto dimettersi"

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Tommaso Currò (lapresse)
Il premier Matteo Renzi lancia, nello stile che più gli è consono, un appello ai grillini affinché collaborino, e il M5S perde un nuovo pezzo, nella persona di Tommaso Currò. Lo strappo del deputato avviene durante il voto a Montecitorio sulle risoluzioni in vista del Consiglio Europeo di giovedì a Bruxelles. Una decisione che viene accolta da un lungo applauso di buona parte dell'emiciclo. "Ho fatto un'apertura ed è stata capita" commenta il presidente del consiglio, lasciando l'aula della Camera, mentre in Transatlantico gli animi si scaldano.

"Condivido il tentativo di rinnovamento della classe dirigente e intendo partecipare attivamente alla moralizzazione della politica", spiega Currò. "Rivendico il diritto di rappresentare il territorio in cui eletto sono eletto, in questo ostacolato dal mio movimento più che da altri", denuncia ancora aggiungendo "non ci sono più le condizioni per la permanenza in questo gruppo". 

Cecconi: "Sarebbe stato più onesto dimettersi"
Il capogruppo dei pentastellati Andrea Cecconi a Montecitorio commenta: "Certo, sarebbe stato più onesto dimettersi, considerando che Currò è stato eletto nelle fila del MoVimento 5 Stelle. Andrà a collocarsi nella posizione che più lo identifica, ovvero in mezzo agli altri 'onorevoli', perché il MoVimento 5 Stelle non è fatto di persone come lui''. 

Bagarre con La Russa
Bagarre subito dopo l'annuncio dell'addio di Currò al M5S. Ad accendere la miccia l'intervento in Aula di Ignazio La Russa, che ha criticato la scelta dell'ormai ex grillino, 'reo' di non aver rassegnato le dimissioni da deputato. Le parole dell'esponente di Fdi-An mandano su tutte le furie Rizzetto, esponente del M5S molto vicino a Currò. Uscendo dall'Aula volano gli insulti. "Vergogna - dice Rizzetto, rosso in volto, a La Russa - la destra non esiste più per gente come voi, gentaglia come te e Gasparri". "Dovete andarvene a casa - risponde La Russa - andate a casa che è meglio per tutti". "Andateci voi - replica il grillino - che sono 30 anni che state qui dentro".

Dopo un po' nel battibecco si inserisce Adriano Zaccagnini, ex M5S passato a Sel. "Quanti incarichi dai a tuo figlio? - chiede a La Russa alzando la voce - su, dillo quanti incarichi gli hai passato". Un'accusa che l'ex ministro non gradisce: "sei un animale", risponde secco. "E tu sei un maiale - replica Zaccagnini - l'hai letta la fattoria degli animali di Orwell? Vai a leggerla e impara qualcosa".

Insulti su Facebook
"Verme", "infame", "traditore", "Giuda". Fioccano insulti sulla bacheca Facebook di Tommaso Currò, il deputato ormai ex M5S. "Dopo aver ascoltato il tuo commento, l'unica cosa da dire è che fai schifo. Ora sarai orgoglioso di andare a braccietto coi delinquenti del Pd e company", scrive un internauta. "Gli elettori che lo hanno votato si riuniscano - propone un altro militante - e ne chiedano l'uscita dal Parlamento, non ha rispettato il mandato". "Vergogna - scrive un follower - mai sentito niente di più ignobile di quello che ha detto e senza rispetto per chi lo ha votato. Semplicemente doveva dimettersi non vendersi per chissà quanti denari".