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ITALIA

Roma

Curva Sud, un turno di squalifica dopo gli striscioni contro la madre di Ciro Esposito

Decisione del giudice sportivo. Sanzione da scontare il 19 aprile

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La curva Sud, il 'cuore' del tifo ultrà della Roma, sarà chiusa per un turno. Questa la
decisione del Giudice sportivo, che ha sanzionato gli striscioni esposti sabato all'Olimpico contro la signora Leardi, mamma di Ciro Esposito, con l'accusa esplicita di lucrare sulla morte del figlio. Scritte che la giustizia sportiva ha bollato "dal tenore provocatoriamente insultante".

Si tratta della prima volta - a memoria di Lega - che le offese a una persona - in quattro striscioni, sottolinea il giudice sportivo Giampaolo Tosel - portano a una sanzione del genere. "Ingiusta" nei confronti della totalità dei tifosi, secondo Pallotta, che si scaglia contro i "fucking idiots" che hanno esposto quella scritta; in grado di aumentare il clima di tensione tra tifoserie, secondo il giudice.

E' proprio dal contesto, prima ancora che dall'indignazione per l'offesa a una madre colpita da un lutto profondo, che nasce una sentenza sportiva in grado di far giurisprudenza, anche per il futuro. Tosel ha usato l'articolo 12 comma 3 del codice, quello in cui si parla di responsabilità delle società per scritte con espressioni "oscene, oltraggiose, minacciose o incitanti alla violenza", e ha considerato il fatto specifico "grave" (art. 12.6), tracciando una linea oltre la quale striscioni su Superga, sull'Heysel o su altre tragedie del calcio potrebbero non essere più tollerati.

"Letta la relazione dei collaboratori dal procuratore federale - scrive il giudice Tosel motivando la chiusura della Sud - nella quale, tra l'altro, si attesta che i sostenitori della squadra giallorossa collocati nel settore denominato 'curva sud', all'inizio della gara ed al 40' del primo tempo, esibivano quattro striscioni, dal tenore provocatoriamente insultante per la madre di un sostenitore della squadra avversaria, deceduto in drammatiche circostanze; rilevato altresì che dal medesimo settore, al 3', 14', 22' e 40' minuto del primo tempo, venivano ancora una volta indirizzati ai tifosi partenopei insultanti cori espressivi di discriminazione per motivi di origine territoriale; considerata - prosegue Tosel - la gravità di tale comportamento, idoneo ad acuire il clima di tensione tra le opposte tifoserie", si decide la chiusura per un turno del settore dell'Olimpico.

Gli striscioni offensivi (oltre ai due, uno inneggiante a De Santis e un altro che alludeva a un ipotetico futuro film sulla morte di Ciro Esposito) erano stati stati esposti sabato scorso durante Roma-Napoli e, senza fare riferimento diretto alla signora Leardi, tiravano in ballo la presentazione del libro "Ciro Vive" curato dalla signora in ricordo del figlio scomparso il 3 maggio di un anno fa. Una vicenda che nei giorni immediatamente successivi aveva sollevato un coro unanime di disapprovazione su cui oggi è tornato anche il tecnico del Napoli, Rafa Benitez: "Per risolvere il problema dei cori discriminatori e degli striscioni - le sue parole - ho sempre detto che bisogna chiudere le curve e gli stadi, solo così si risolve il problema". La vicenda è anche finita sui banchi parlamentari con l'esponente del Pd Vincenzo Cuomo che ha rivolto un'interrogazione al ministro Alfano, auspicando "punizioni esemplari, che non riguardino esclusivamente l'ambito della giustizia sportiva".