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ITALIA

Cyberspionaggio, Gabrielli rimuove capo Polizia postale. Difesa Occhionero: mai spiato nessuno

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"Non abbiamo mai carpito dati riservati sul conto di terze persone né svolto attività di spionaggio. Quegli indirizzi mail oggetto di contestazione sono pubblici e alla portata di tutti e non c'è alcuna prova di evidenza  di una sottrazione di dati da parte nostra". Così davanti al gip Maria Paola Tomaselli, si sono difesi Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria, accusati dalla procura di aver messo in piedi da anni un'attività di cyberspionaggio

"Nessuna attività di spionaggio. Il mio assistito i server all'estero li aveva per motivi di lavoro", aveva detto l'avvocato Stefano Parretta, difensore di Giulio Occhionero, poco prima di entrare nel carcere di Regina Coeli dove si è poi svolto l'interrogatorio di garanzia dell'ingegnere nucleare arrestato assieme alla sorella Francesca Maria.

Il capo della polizia Franco Gabrielli ha disposto intanto l'avvicendamento al vertice della polizia postale, e all'attuale direttore, Roberto Di Legami, è stato assegnato un nuovo incarico. Tra i motivi alla base della decisione anche l'aver sottovalutato la portata dell'indagine sullo spionaggio dei politici senza informare i vertici del Dipartimento di pubblica sicurezza. 

Nei confronti degli ex presidenti del Consiglio Matteo Renzi e Mario Monti, nonché del presidente della Bce Mario Draghi, c'è stato solo un tentativo, ma non l'accesso, alle caselle di posta elettronica. E' quanto accertato dalla polizia postale nel quadro degli accertamenti sulla presunta attività di hackeraggio da parte dei fratelli Occhionero. Di conseguenza, secondo quanto si è appreso, non sono stati "infettati" i telefoni cellulari dei tre soggetti in questione. 

Database con 18mila nomi - Nelle mani degli esperti della polizia postale c'è un database con oltre 18.327 username catalogati in 122 categorie: politici, affari, massoni, ecc. E ci sono anche migliaia di file cifrati che si proverà ad aprire superando le protezioni poste. I server in cui i due avevano immagazzinato le informazioni raccolte sono stati sequestrati negli Stati Uniti dall'Fbi. Tramite rogatoria verrà chiesto l'accesso al contenuto per capire con esattezza quanti e quali dati sono stati rubati ed il reale giro d'interessi degli Occhionero.

Pericoli compromssioni a sicurezza nazionale - A partire dallo scorso 4 ottobre Giulio Occhionero - subodorando di essere controllato - ha iniziato a distruggere gli elementi di prova a suo carico cancellando dati che erano presenti nel suo pc e su alcuni server da remoto. Nell'ordinanza di custodia, emessa dal gip Maria Paola Tomaselli, si parla di "disegno criminoso volto ad acquisire, tramite l'utilizzo del malware, informazioni e dati sensibili che permettessero ai due di avvantaggiarsi nel modo della politica e dell'alta finanza". Ed il pericolo rappresentato dai fratelli era "estremamente grave" nel momento in cui le loro violazioni riguardavano la sicurezza nazionale come nel caso dell'Enav. Ed i dati che saranno acquisiti con la rogatoria negli Usa potrebbero anche far emergere delitti contro la personalità dello Stato