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SCIENZA

In volo verso le stelle

Da Baikonur alla Iss, come avverrà il viaggio di Samantha Cristoforetti sulla Soyuz

Per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale l'astronauta italiana utilizzerà una versione moderna della mitica navicella progettata in epoca sovietica. In sei ore arriverà a destinazione

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La navicella Soyuz prima del lancio (@astrosamantha)
Baikonur (Kazakhstan)
Seduta sul suo seggiolino accanto al russo Anton Shklaperov e allo statunitense Terry Virts, Samantha Cristoforetti inizierà la sua missione di sei mesi nello spazio a bordo di una navicella entrata di diritto nei libri di storia: la Soyuz. Non è la stessa usata dai cosmonauti sovietici negli anni Sessanta, ma la sua versione di ultima generazione. In sei ore la porterà dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, alla Stazione Spaziale Internazionale.

Partenza alle 22.01 ora italiana
La partenza del capitano dell’Aeronautica, astronauta dell’Esa e dell’Agenzia Spaziale Italiana, è in programma per le 22.01 di domani. Gli astronauti si siederanno nella navicella un po’ prima e, se tutto andrà secondo i piani, nell’ultima mezz’ora si distrarranno ascoltando alcuni brani musicali selezionati da Samantha Cristoforetti.
 
Oltre 1700 lanci dagli anni Sessanta a oggi
Il lanciatore, che si chiama Soyuz come la navicella, ha una struttura a tre stadi ed è l’evoluzione di un missile balistico intercontinentale prodotto dall’Unione Sovietica in piena Guerra fredda. Dalla seconda metà degli anni Sessanta a oggi sono stati eseguiti oltre 1700 lanci, il 90% dei quali senza equipaggio, con un’altissima percentuale di successo. In cima è posizionata la navicella TMA-15M, che ospita gli astronauti. Il modulo orbitale ha un volume di soli 5 metri cubi e la sua scomodità è ormai rinomata. A parziale compensazione, l'ultima versione della Soyuz ha una finestrella che consente di guardare il panorama. 

In meno di dieci minuti da zero a 25mila chilometri all'ora 
La separazione del primo stadio avverrà dopo un minuto e 58 secondi, a 42 chilometri di quota. Il secondo si staccherà tre minuti più tardi, a 176 chilometri di altezza. Nei primi cinque minuti dal lancio, il vettore consumerà 225 tonnellate di propellente. Meno di nove minuti dopo la partenza, a 208 chilometri dalla Terra, avverrà la separazione del terzo stadio e l’inserimento in orbita: la navicella a quel punto viaggerà a 25mila chilometri all’ora.

La rincorsa alla Iss e l'aggancio 
Nelle ore successive inizierà la rincorsa alla Stazione Spaziale Internazionale, che si trova a un’altezza di 400 chilometri e viaggia a 28mila chilometri l’ora. Dopo aver girato per quattro volte intorno alla Terra, in circa sei ore, la Soyuz arriverà alla Iss. In Italia saranno più o meno le quattro del mattino. Dopo l’aggancio alla Stazione Spaziale Internazionale, i tre astronauti equilibreranno la pressione nella navicella con quella della Iss, si toglieranno le tute spaziali e faranno il loro ingresso in quella che per i prossimi sei mesi sarà la loro casa.