Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Dai-Ds-alla-Leopolda-Pippo-Civati-14a58875-083e-4304-bb81-8731a55a952f.html | rainews/live/ | true
POLITICA

Il ritratto

Dai Ds alla Leopolda, la corsa del "dissidente" Pippo Civati

Brianzolo, classe 1975. Terzo alle primarie Pd 2013, non ha votato la fiducia al governo Letta

Condividi
Giuseppe "Pippo" Civati, classe 1975, è nato a Monza. Laureato in filosofia, inizia la carriera politica nei Giovani progressisti. Nel 1995 fa parte dei comitati per Romano Prodi. Due anni dopo viene eletto segretario dei Democratici di sinistra della sua città per poi passare, nell'arco dei successivi dieci anni, alla segreteria provinciale prima e a quella regionale poi. Nel 2005, con la lista Uniti per l'Ulivo, è eletto consigliere regionale in Lombardia. E' nel Partito democratico dall'anno della fondazione, il 2007. Componente della direzione nazionale del partito dal 2009, nel 2010 fonda la corrente 'Andiamo oltre', nata sulla scia del malcontento degli elettori in seguito al risultato delle regionali di quell'anno.

Il ticket con Renzi alla prima Leopolda
Nel novembre del 2010 con Matteo Renzi, allora sindaco di Firenze, organizza la prima edizione della Leopolda. Un idillio, quello con il futuro presidente del Consiglio e segretario del partito, che dura poco. Eletto deputato alle elezioni del febbraio 2013, si oppone all'alleanza tra il Pd e il Popolo delle libertà e non partecipa al voto di fiducia del governo Letta.

La corsa alle primarie
Alle primarie per la segreteria del partito del dicembre dello stesso anno ottiene il 14,2% delle preferenze, classificandosi terzo dietro a Matteo Renzi e a Gianni Cuperlo. Passano due mesi e vota contro il documento presentato dal segretario Renzi contro il governo Letta (che passa a larghissima maggioranza). Poi vota la fiducia al governo Renzi. Le critiche all'esecutivo si moltiplicano. "Ho votato contro la riforma del lavoro, contro le politiche sulle infrastrutture, non condivido l'idea di politica e il linguaggio che usa Renzi, vi ho dato qualche elemento...", ha detto ieri, mentre sfilava per vie di Roma con migliaia di studenti e insegnanti per protestare contro la riforma della scuola. "Non intendo più sostenere questo governo", l'incipit della sua dichiarazione di addio al partito che ha visto nascere.