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Coronavirus

Fase due

Dati violati e flop: i limiti delle app per il 'contact tracing' del coronavirus

Non solo in Italia si cerca una soluzione complementare e tecnologica per poter tracciare il contagio del coronavirus. Alcune app sotto test all'estero potrebbero essere valide, ma non mancano gli errori in corso d'opera

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In Italia come in tutto il mondo si cerca la formula ideale per un'app di ‘contact tracing’, vale a dire di tracciamento del contagio del coronavirus, che sia inattaccabile su due fronti: quello della privacy e quello della sicurezza.

Data breach dell'app olandese 
Si procede per tentativi e esempi dei rischi sottolineati da esperti vengono sempre più spesso alla luce: una delle app proposte al governo olandese, denominata covid19 alert!, ha subito un 'data breach', una esposizione in chiaro di dati di persone che la utilizzano.
 
Scrive il quotidiano belga in lingua olandese DeStandard che tra 100-200 nomi, email, password criptate sono stati resi pubblici, ma si è trattato di "un errore umano, in mezz'ora abbiamo risolto", secondo,uno dei suoi creatori. Dati che, secondo il quotidiano, erano accessibili da una diversa app, un problema causato, secondo gli stessi, dalla fretta e "da un errore umano". Gli sviluppatori hanno invitato le persone che hanno usato l'app ad eliminare i dati memorizzati ed è stato anche informato il Garante privacy olandese, come prevede il Gdpr, il regolamento europeo sulla tutela dei dati personali.
 
Braccialetti in Liechtenstein e Hong Kong
In Liechtenstein si è scelta una strada diversa, un braccialetto elettronico simile a quelli usati per il fitness. Nel piccolo principato è in corso uno studio su base volontaria che coinvolge oltre duemila persone tra i 33 e i 52 anni che useranno un braccialetto elettronico per monitorare la salute, mentre Hong Kong non si pensa solo alla popolazione residente ma anche ai visitatori: da metà marzo è stato imposto un braccialetto elettronico ai viaggiatori provenienti da altri Paesi.
 
Flop a Singapore
A Singapore, tra i Paesi più efficaci nel contenimento dell'infezione, c’è stato un altro boom di nuovi casi di coronavirus: 1.426 in un solo giorno, nonostante il Paese sia stato uno dei primi lanciare un’app di tracciamento dei contatti, TraceTogether, che ha una valutazione a tre stelle sull'app store nazionale. Ciò nonostante, l’app è stata installata solo dal 12% della popolazione, il che la renderebbe praticamente inutile.

Uk non convince Google e Apple
Il servizio sanitario del Regno Unito è in dissidio con Apple e Google perché le due aziende tech si rifiutano di assecondare i piani del Paese di costruire un'app che avvisa gli utenti quando sono stati in contatto con qualcuno contagiato dal coronavirus, riferisce il Guardian. Apple e Google incoraggiano i servizi sanitari di tutto il mondo a creare app di contact tracing decentralizzato, che consente alle persone di sapere quando sono state in contatto con una persona infetta ma impedendo ai governi di utilizzare tali dati per costruire un quadro dei movimenti della popolazione in aggregato.