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POLITICA

In Senato

Ddl Unioni civili. Il testo arriva in Aula: provvedimento "incardinato". Proteste Ncd e Fi.

A Palazzo Madama seduta sospesa in un primo momento per mancanza del numero legale. Poi il provvedimento viene incardinato, toccherà alla capigruppo stabilire ora le prossime tappe. Giovanardi: "Procedura illegittima". Malan: "Atto di forza"

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Il ddl sulle unioni civili è stato incardinato nel lavori dell'aula del Senato. La seduta, dopo una breve sospensione per mancanza di numero legale, è ripresa con l'intervento del presidente della commissione Giustizia, Francesco Nitto Palma, che ha brevemente ripercorso i lavori svolti in commissione, spiegando come non sia stato possibile concludere il lavoro, nonostante oltre 70 sedute dedicate al tema. La presidente di turno, Valeria Fedeli ha quindi ufficializzato che il provvedimento giunge in Aula senza relazione.

Immediate le proteste da parte dei senatori Ncd, Carlo Giovanardi e Fi, Lucio Malan. "Riteniamo che la procedura adottata dalla presidenza sia del tutto illegittima. Si tratta di una procedura inusitata e senza precedenti - ha spiegato Giovanardi - perchè cancella l'art.72 della Costituzione e viola il regolamento del Senato. Il testo preso in esame (il ddl Cirinnà-bis, ndr) non è stato assolutamente preso in esame dalla commissione prima di giungere all'esame dell'aula, come prevede la Costituzione e lo stesso regolamento, che concede due mesi di tempo alle commissioni per valutare un provvedimento". Per Malan ci si trova "davanti a una palese violazione del regolamento" e ad un "atto di forza".

A promettere le barricate è poi Matteo Salvini, leader della Lega, che ai microfoni de La Telefonata su Canale 5 ha detto: "Quando anche solo lontanamente si parla di adozioni gay io faccio le barricate".

Dal punto di vista procedurale, anche il Movimento 5 Stelle punta il dito contro il Pd: "Il provvedimento sulle unioni civili - ha scritto su facebook Enrico Cappelletti, capogruppo in commissione Giustizia - viene incardinato in aula ma è una finzione perché sarà immediatamente sospeso per lasciare spazio ad una ennesima legge vergogna, la legge Boccadutri" sul finanziamento ai partiti "da approvare prima dell'inizio della sessione di bilancio. La Boccadutri è fortemente voluta da tutti i partiti (tranne il M5S), per poter intascare milioni di euro in rimborsi elettorali, senza doverli dimostrare".

Subito dopo la presidenza è passata all'esame del successivo provvedimento all'ordine del giorno dell'assemblea, inerente la riorganizzazione dell'attività dei consulenti finanziari. La relazione della senatrice Cirinnà sul nuovo testo presentato averrà in una seduta successiva che dovrà essere stabilita da una prossima capigruppo, come ha spiegato il capogruppo Pd, Luigi Zanda conversando con i giornalisti.