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POLITICA

Ieri respinte le questioni pregiudiziali

Ddl Zan, Senato respinge sospensiva con un solo voto di scarto

In corso la discussione generale sul disegno di legge contro l'omotransfobia. Passa la decisione di rispettare il calendario previsto

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E' ripresa la seduta dopo il voto di ieri sera con cui sono state respinte le questioni pregiudiziali. Dopo aver respinto per un solo voto le proposte di sospensiva, l'Aula del Senato ha avviato la discussione generale sul ddl Zan contro l'omotransfobia. I contrari alla sospensiva sono stati 136, i favorevoli 135.

Scorrendo i tabulati della votazione, risultano non partecipanti al voto 14 senatori del Movimento 5 stelle, 2 del Pd (ma uno dei due senatori dem è assente perché in quarantena) e 4 senatori di Italia viva, a cui si aggiungono anche 2 senatori del gruppo delle Autonomie. Sempre sulla base dei tabulati della votazione, risultano aver votato a favore della sospensione dell'esame del ddl Zan (oltre Lega, FI e FdI) due senatori delle Autonomie (Meinhard e Dieter) e diversi del Misto ex M5s. Hanno invece votato contro (oltre a Pd, M5s e Leu) 4 senatori delle Autonomie, 13 senatori di Italia viva. Tra gli assenti risulta Matteo Renzi, ha invece votato a favore della sospensione Matteo Salvini. Il conto dei senatori in missione o in congedo risulta invece 'complicato', in quanto - come si evince dai tabulati - alcuni parlamentari in missione o congedo hanno poi comunque partecipato alla votazione.

Determinanti, per la bocciatura della sospensiva, sarebbero state le assenze in aula di senatori del centrodestra. Se fossero stati tutti presenti, fanno notare dal gruppo di FdI, la sospensiva sarebbe passata. Tra i senatori che non hanno partecipato al voto ne conta 8 Fi, 7 la Lega mentre FdI era a schieramento completo con i suoi 20 senatori.

C'è poi chi tira nuovamente in ballo il senatore Ciampolillo che quando si trattò di decidere il destino del governo Conte il si presentò all'ultimo secondo in Aula ma alla lunga il suo apporto non fu decisivo. Oggi al voto sulla sospensiva del Ddl Zan il senatore - raccontano - è arrivato all'ultimo minuto, insieme al senatore Merlo. Ieri entrambi non erano presenti in Aula, spiega una fonte parlamentare a Palazzo Madama. All'ultimo momento si sono presentati in Aula per votare sulle questioni sospensive presentate da Forza Italia e Lega per interrompere l'esame del ddl Zan anche esponenti di governo come il ministro Patuanelli. 

Sono state tre le proposte di questione sospensiva presentate in Aula al Senato al ddl Zan. Il senatore di Forza Italia Giacomo Caliendo illustrando la prima, ha ribadito la necessità di "non abdicare alla funzione parlamentare che consiste nel legiferare componendo interessi opposti"; ha quindi rilevato che nel testo approvato alla Camera c'è "un errore che va corretto e ha sollecitato una ripresa del confronto affinché non restino indeterminate condotte penalmente rilevanti".

La sospensiva illustrata da Lucio Malan (FI), richiama il concetto di "libertà religiosa", e propone di sospendere l'esame del ddl per consentire le previe intese, previste dai Patti lateranensi, richiamati dall'articolo 7 della Costituzione.

Infine il presidente dei senatori della Lega Massimiliano Romeo, ricordando che "dubbi su alcuni aspetti del ddl sono stati sollevati anche da femministe e donne del Pd", ha avanzato la proposta di rinviare al 27 luglio l'esame del ddl per trovare un accordo politico in Commissione. Secondo Romeo "il buon senso e l'interesse generale dovrebbero suggerire una strada condivisa anziché un percorso accidentato con voti segreti". 

Dopo il voto che ha bocciato la richiesta di sospensiva in Aula del ddl Zan, sono iniziati gli interventi della  discussione generale sul ddl di contrasto ai reati omofobi. Il senatore di Fdi, Claudio Barbaro ha preso la parola, facendo sapere  che il suo partito inizierà "una maratona di interventi".

"Se Letta e il Pd insistono a non voler ascoltare, dialogare e trovare una soluzione, la legge è morta". E' il commento del leader della lega Matteo Salvini subito dopo il no del Senato alla sospensiva. “La Lega ha proposto degli emendamenti che raccolgono le indicazioni di associazioni, del Santo Padre, di gay, lesbiche, insegnanti... Approviamo subito, tutti insieme, sarebbe un bel segnale di unanimità. Togliamo dal testo quello che divide: bambini, gender nelle scuole, censura, bavaglio, negazione della libertà di pensiero e parola, e la legge viene approvata al Senato e alla Camera entro l'estate", ha detto ancora Salvini che oggi ha incontrato a palazzo Chigi il premier Mario Draghi.

Anche il presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone fa sapere in una nota che "questo voto dimostra chiaramente quello che diciamo da tempo, o si cambia rotta o il ddl Zan va a fondo. Il Pd e il M5S hanno il dovere morale di discutere e trovare soluzioni. Se continuano ad arroccarsi saranno responsabili davanti al Paese di questo fallimento".

"I numeri sono a rischio e quindi il mio suggerimento è di fare un grande accordo perche', a voto segreto, questa legge non passa", ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, parlando nel corso della presentazione del suo nuovo libro, 'Controcorrente', a Firenze e riferendosi al Ddl Zan. "Una parte di sinistra che fa polemica - ha detto ancora Renzi - la fa solo per affossare la legge. I numeri in Senato sono troppo a rischio per andare verso la forzatura. Gli articoli 1, 4 e 7 - ha concluso Renzi - sono tranquillamente modificabili".

La discussione in Aula
Barbaro (FdI): "Ordinamento ha già pene per reati di odio"
"Fratelli d'Italia si schiera all'opposizione di un provvedimento il cui contenuto sanzionatorio è già previsto dal nostro ordinamento per ciò che concerne i reati di odio e discriminazione sul sesso, l'identità di genere e la disabilità. Il punto è che il ddl Zan introduce la discriminazione rispetto alla libertà di pensiero per instaurare un'egemonia culturale che contrasta con l'art. 21 della nostra Costituzione. Si parla di legge contro l'odio che comunicativamente è molto suggestiva ma certamente fuorviante, la verità è che siamo di fronte ad un disegno di legge concepito per venire incontro ai desideri di una partigianeria culturale o di un gruppo di pressione". ha detto in discussione sul ddlZan il senatore di Fratelli d'Italia Claudio Barbaro.

Cirinnà (Pd): "Ddl protegge la dignità"
"Il testo Zan si occupa di pari dignità sociale, cioè di eguaglianza. Si occupa di dare attuazione all'articolo 3 della Costituzione, una norma fondamentale, sulla quale non dovrebbero esserci differenze. Lo fa estendendo le norme penali già esistenti - quelle contenute nella legge Mancino - per proteggere alcune fondamentali dimensioni della personalità: sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. Il ddl Zan non si occupa di regolare la circolazione delle idee nello spazio pubblico. Si occupa solo e soltanto di proteggere la dignità delle persone". Lo ha detto la senatrice Monica Cirinnà, responsabile Diritti del Pd, intervenendo in aula nella discussione generale sul provvedimento.  "Il Ddl Zan si occupa di questo e di niente altro - ha aggiunto - Niente altro, nessuna delle fake news che vengono continuamente agitate. Fake news che sono gravissime perché ognuna di esse è una coltellata alla dignità delle persone LGBT+ nel nostro Paese." Eppure qualcuno chiede ancora mediazioni dopo che alla Camera- ha proseguito - è stato svolto un lavoro approfondito, che ha visto il contributo determinante di Italia Viva e anche dialcuni settori di Forza Italia. Non capisco allora di quali altre mediazioni ci sia bisogno. Chi le chiede non è più credibile.

Cirinnà ha poi concluso in suo intervento citando le parole della storica attivista trans Porpora Marcasciano: "Al governo e ai parlamentari chiediamo semplicemente di adeguarsi ai tempi e guardarsi intorno, soprattutto ai Paesi cosiddetti avanzati e civili, le democrazie di cui tanto si sciacquano la bocca. Dare a noi non significa togliere ad altri, significa dare a noi e a tutte e tutti una società più bella". 

Pillon (Lega): "Questo non è un ddl, ma un disegno di una nuova umanità"
"Si vuole usare una battaglia giusta ma così diventa un grimaldello per trasformare le basi della nostra società". Così il senatore Simone Pillon (Lega), al Senato durante la discussione generale sul ddl Zan. "L'articolo 1 del ddl Zan - ricorda Pillon- sostituisce parole naturali, come 'sesso', con 'genere', 'orientamento sessuale' e 'identità di genere'. Facebook codifica attualmente 58 identità di genere differenti. Presentare tutte queste identità ai nostri figli vuol dire farli crescere liberi, sani ed equilibrati? Io credo che offrire tutte queste identità serva in realtà a togliere l'identità ai nostri ragazzi".

Perosino (FI): "Non passi"
"Io sono contrario pure a modifiche di questo disegno di legge, spero che non sia approvato e basta, non ci sono le condizioni. Sono tanti, tantissimi coloro che sono contrari, persino tra persone gay, che vivono la loro condizione con dignita', ci sono contrari, non sono riuscito a trovare alcuno che sia favorevole", ha detto in aula durante la discussione generale sul ddl Zan il senatore di Forza Italia Marco Perosino. "Tra la troppa e pericolosa discrezionalità data al giudice sulle opinioni espresse - ha aggiunto - al fatto che lo Stato decide tutto come se fossimo sotto un regime, questa legge non è accettabile. E' una normativa che rappresenta l'anticamera dell'utero in affitto. Spero che si mediti e che non si approvino norme con uno scarto di pochi voti, significherebbe che metà società non le condivide".

Nencini (Psi): "Chiarire art 4 su libertà o eliminarlo"
"Nel ddl Zan non c'è alcuna ingerenza negli affari della chiesa e la lunga mano del Vaticano è stata una palese invasione di campo. Sia chiaro: il ddl Zan riempie un vuoto e io voglio dare riconoscimento giuridico a minoranze che al momento sono ignorate dal diritto,  sanzionare con severità atti di discriminazione, vivere in una società ove la libertà di scegliere sia garantita senza altri aggettivi. Non voglio, però,che un'opinione personale venga sottoposta all'arbitrio decisionale di un giudice, che venga invertito un principio liberale, quello che seleziona solo le condotte vietate mentre tutto il resto è considerato lecito". E' quanto affermato da Riccardo Nencini, senatore Psi, nel corso degli interventi in Aula al Senato sul ddl ZAN. Nencini ha proseguito a proposito dell'articolo 4 del testo: "Sarò ancora più chiaro: non voglio che si sostituisca una garanzia costituzionale, quella prevista all'art. 21 per la manifestazione del pensiero, con una garanzia da legge ordinaria. Lo si chiarisca o lo si sopprima. La libertà non può essere sezionata a piacimento. Lo dico ai compagni e agli amici del Pd: si riporti la libertà in questa fetta dell'emiciclo"- ha affermato in conclusione.

Lonardo (Gruppo Misto): "O modifiche o voto no"
"Nel caso si decida, sbagliando, di respingere gli emendamenti, creando una illogica situazione, fuori dalla logica morotea, alla quale molti di noi ancora si ispirano e fanno riferimento, mi vedrò costretta a votare contro". Così la senatrice del gruppo Misto, Sandra Lonardo, che è intervenuta, stamani, in Aula al Senato, in occasione della discussione generale del Ddl Zan.

Maiorino (M5s): "Indignata e allibita"
“La legge contro l’omobitransfobia è una legge fondamentale che l’Italia aspetta da oltre venticinque anni. Finalmente inizierà la discussione al Senato. Il Movimento 5 Stelle continuerà a sostenere questa legge lealmente come ha sempre fatto, nell’interesse e nella tutela di tutti cittadini e tutte le cittadine senza alcuna distinzione” queste le parole della senatrice Alessandra Maiorino del Movimento 5 Stelle che si è detta "indignata e annichilita per la fila di fuoco di fake news sul ddl Zan, una cortina di fumo tossica attraverso cui non si vede più la verità e che ha fatto sparire le persone di cui questa legge di occupa che chiedono tutele".

Casellati: "Invito al rispetto"
In apertura di seduta, la presidente del Senato ha risposto così al capogruppo di Italia viva, Davide Faraone, che le ha chiesto di stigmatizzare quanto accaduto ieri in aula. "Più volte ieri ho richiamato il rispetto" durante il dibattito in Aula, "ognuno può dire ciò che vuole e anche applaudire, io non interrompo mai gli applausi e mi dispiace che se vengono da una parte vanno gli applausi vanno bene e se invece vengono dall'altra no. Questa è un'aula libera dove ognuno può dire quello che vuole, con il rispetto dovuto a prescindere dall'argomento trattato. Invito tutti al rispetto, è una precondizione per dibattere in quest'Aula", ha detto. Ieri la senatrice del Pd Monica Cirinnà ha ripreso con il telefonino immagini dell'Aula, mentre lo stesso Faraone e altri senatori renziani applaudivano l'intervento del leader della Lega, Matteo Salvini, sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità sul ddl Zan. Video poi postato sui social.



"Ho sbagliato a fotografare il collega Faraone, benché questa sia ormai una pratica molto diffusa. Ammetto l'errore, ma resta il mio giudizio politico. Ognuno è libero di applaudire, ma ognuno è libero di dare il significato politico alle singole azioni", ha risposto in aula al Senato Monica Cirinnà.