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POLITICA

L'iter della riforma

Ddl scuola al rush finale, oggi fiducia al Senato. Il 7 luglio in Aula alla Camera

Il capogruppo Pd Ettore Rosato: "A Montecitorio approvazione rapida senza fiducia". Le opposizioni all'attacco: "Forzatura". Intanto per la fiducia di oggi la Lega annuncia che lascerà l'Aula

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Oggi il passaggio cruciale al Senato, con voto di fiducia, poi il ddl di riforma della Scuola approderà in Aula alla camera il prossimo 7 luglio.

Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Una decisione che viene accolta dalle proteste di Sel e 5 Stelle, che accusano maggioranza e governo di mettere in atto una "forzatura".  La riforma della Scuola, viene spiegato al termine della capigruppo, ipotizzando il via libera del Senato entro domani, passerà all'esame delle commissioni competenti dalla prossima settimana. L'idea della maggioranza è di "cristallizzare" alla Camera il testo eventualmente votato domani dal Senato, così da consentire un'approvazione immediata. Il testo giunto al Senato ha già ottenuto un primo disco verde da Montecitorio a maggio. 

Rosato (Pd): "Iter veloce per consentire assunzioni"
 "Confidiamo in un rapido via libera della Camera del ddl Scuola senza modifiche. 
Il calendario approvato è rispettoso dell'esigenza primaria di avere le assunzioni di 100mila insegnanti a inizio anno scolastico", spiega il capogruppo dem alla Camera Ettore Rosato. "L'iter è rispettoso anche dell'esigenza del Parlamento" per una regolare discussione e "ritengo che 100mila assunzioni valgano anche qualche notte di lavoro per i parlamentari", conclude Rosato.

Il maxiemendamento
Il maxiemendamento presentato ieri al Senato riscrive in parte il disegno di legge già approvato dalla Camera acccogliendo alcune delle richieste contenute nei 3mila emendamenti presentati:  prevista l’assunzione di circa 100mila insegnanti precari entro agosto, ma una parte della riforrma slitta al 2016-2017. Tra le novità contenute nel maxi-emendamento la valutazione triennale dei presidi e un Comitato di valutazione docenti rivisto nella sua composizione con l'aggiunta di un membro esterno; l’inserimento degli idonei al concorso 2012 nel piano di assunzioni; il tetto di 100 mila euro per le erogazioni liberali agli istituti; la destinazione del 10% dello school bonus alle scuole con meno risorse.  

Le reazioni alla questione di fiducia al Senato
"Nel momento in cui verrà chiesta la fiducia, perché verra chiesta, se la voteranno loro e i loro amici", ha commentato il senatore leghista Gian Marco Centinaio ieri al termine della conferenza dei capigruppo. "Usciremo dall'aula", ha chiarito, "come abbiamo sempre fatto". "Se pensano che il voto di fiducia placherà la vera e propria rivolta che c'è da parte di tutto il mondo della scuola, credo che si stanno illudendo perché questa vicenda continuerà" ha commentato Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto-Sel al Senato.  

“Quella del governo è una forzatura inaudita, il colpo di mano di un monarca. Ma il mondo della scuola non dimenticherà questa porcata. Per il governo e per Renzi questa è una vittoria di Pirro" hanno denunciato in una dichiarazione congiunta i parlamentari M5s delle commissioni Cultura di Camera e Senato.

 "Dispiace che un'occasione di confronto su una questione di primaria importanza possa essere sprecata con un'ulteriore limitazione del confronto in Parlamento. Credo che questo la scuola non lo meritasse", dice invece Francesco Paolo Sisto (Forza Italia).