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ECONOMIA

I 30 anni del referendum sul taglio della scala mobile

De Rita: "Renzi corre, la società no". Carniti: "Premier confonde ascolto e negoziato"

Al convegno "Il sindacato ieri e domani" il fondatore del Censis Giuseppe De Rita e l'ex leader Cisl Pierre Carniti intervengono sul ruolo di parti sociali, governo e corpi intermedi

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I processi decisionali da semplificare, le scelte da compiere, il Jobs Act nell'agenda politica. La dialettica sempre più forte tra governo e sindacati sulle riforme pone degli interrogativi sulla natura delle relazioni industriali, sull'articolazione della società e sui rapporti tra le rappresentanze non solo della società. Questioni sulle quali, il sociologo Giuseppe De Rita e l'ex leader sindacale Pierre Carniti offrono pareri differenti. 

De Rita: "Il governo corre e fa bene, ma la società cerca sicurezza. Servono ancora i corpi intermedi"
Il fondatore del Censis Giuseppe De Rita, da tempo studioso della società italiana, ritiene che "essa sia in cerca più di sicurezza che di avventura". De Rita riconosce che tra Stato e cittadini "siano state ridotte le praterie", al tempo stesso, però, sottolinea "l'importanza dei corpi intermedi". 



Carniti: "Si confonde la negoziazione con l'ascolto"
E' intervenuto anche l'ex leader Cisl Pierre Carniti: "Renzi convoca il sindacato alle 8 del mattino e lo liquida alle 8.15. Non c'è la sede, il luogo, il tempo per far valere le obiezioni". Secondo l'ex segretario Cisl, dunque, le "decisioni del governo vengono prese senza l'ascolto delle altre organizzazioni, anche se la concertazione è comunque uno scambio". 



I 30 anni del referendum sulla scala mobile
L'occasione delle interviste a De Rita e Carniti è il convegno promosso dalla Rivista Mondoperaio per i 30 anni del referendum sul cosiddetto "decreto di San Valentino". Il provvedimento che tagliava l'automatica indicizzazione dei salari al costo della vita (la cosiddetta Scala Mobile).
Un decreto, varato dall'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, contro il quale il leader del Pci Enrico Berlinguer promosse una battaglia referendaria. 

L'esito della consultazione confermò la validità del provvedimento, respingendo il quesito abrogativo.