POLITICA
Sul tavolo oltre un miliardo di euro
Decreto "sblocca Italia": Roma vuole la metro C, Torino il passante ferroviario e Bari il teatro
Sono arrivate a palazzo Chigi le indicazioni chieste da Renzi ai sindaci per il cosiddetto "sblocca Italia", il decreto pensato per riavviare le opere necessarie ma ferme individuate dai primi cittadini di tutto il Paese

La metro C a Roma, il passante ferroviario a Torino, le periferie a Napoli, il teatro Margherita a Bari. L’elenco completo e sistematico delle segnalazioni arrivate al premier Renzi dai sindaci per il decreto “sblocca Italia” ancora non c’è, ma almeno per qualche città alcune indicazioni sono state rese note. Il mese prossimo l’annunciato decreto dovrebbe infatti vedere la luce, varato a luglio come aveva annunciato lo stesso presidente del Consiglio presentandolo anche se, sulla tempistica finale, pesano le ferie agostane del Parlamento.
“Individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare” aveva chiesto Matteo Renzi ai suoi ex colleghi sindaci. E lo aveva chiesto per dar vita ad un decreto subito definito “sblocca Italia”. Un decreto in cui fossero cioè indicate le principali opere da sbloccare e far ripartire subito, o almeno in tempi molto brevi, e da finanziare con un miliardo di euro (forse di più) presi dalle risorse a suo tempo allocate per opere pubbliche rimaste incompiute che saranno definanziate. Opere che per essere terminate hanno bisogno di risorse mancanti, o del perfezionamento di passaggi burocratici.
Torino, ad esempio, ha chiesto i fondi per completare la copertura del passante ferroviario (25 milioni in tutto) e lo spostamento di 28 milioni dalla linea 2 della metropolitana per completare la linea 1, il cui cantiere è bloccato dal fallimento della ditta che aveva vinto l’appalto.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha indicato ben 16 interventi: dalla tratta Colosseo-Piazza Venezia della metro C alla Città dello Sport a Tor Vergata, fino al Campidoglio 2. In molti casi si chiede di aggirare ostacoli procedurali come la mancanza di pareri inter-istituzionali.
Il sindaco di Napoli De Magistris ha ragionato su interventi per le periferie della città: vanno sbloccati il porto di Vigliena a San Giovanni a Teduccio, la scuola materna di Camaldoli, il poliambulatoria di Pianura, gli svincoli autostradali di Scampia. E se ci saranno risorse, si punterà su aiuti per la demolizione delle famigerate Vele e per il completamento delle case popolari Erp sempre a Scampia e Secondigliano.
Per Bari per adesso ha parlato il sindaco uscente Michele Emiliano, che ha chiesto l’acquisizione al patrimonio comunale dello storico Teatro Margherita, di proprietà dello Stato, e lo sblocco della ‘camionale’ tra porto, interporto, Statale 16 e zona Asi.
Il Comune di Firenze ha indicato il ‘bypass del Galluzzo’, la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A11 e il prolungamento della tramvia.
Livorno chiede soldi per ristrutturale il favoloso edificio liberty delle Terme del Corallo.
Salerno vorrebbe l’ammodernamento del raccordo autostradale per Avellino.
Ferrara chiede risorse per recuperare il complesso benedettino quattrocentesco di San Benedetto.
Il sindaco di Bologna Virginio Merola chiede un aiuto per completare la nuova stazione dell’Alta velocità.
Varese chiede di far ripartire la ristrutturazione della ex Caserma di Piazza Repubblica.
I sindaci veneti invece vogliono lo sblocco del prolungamento a nord dell’autostrada del Valdastico A31.
Oltre 50 sindaci calabresi (tra cui quello di Catanzaro) chiedono lo sblocco della diga sul Melito.
Il decreto, come promesso da Renzi, dovrebbe essere varato dal governo entro il prossimo luglio. Bisognerà però valutare attentamente la tempistica, considerando che c’è di mezzo agosto e il Parlamento sarà impegnato nella conversione di altri due decreti.
“Individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare” aveva chiesto Matteo Renzi ai suoi ex colleghi sindaci. E lo aveva chiesto per dar vita ad un decreto subito definito “sblocca Italia”. Un decreto in cui fossero cioè indicate le principali opere da sbloccare e far ripartire subito, o almeno in tempi molto brevi, e da finanziare con un miliardo di euro (forse di più) presi dalle risorse a suo tempo allocate per opere pubbliche rimaste incompiute che saranno definanziate. Opere che per essere terminate hanno bisogno di risorse mancanti, o del perfezionamento di passaggi burocratici.
Torino, ad esempio, ha chiesto i fondi per completare la copertura del passante ferroviario (25 milioni in tutto) e lo spostamento di 28 milioni dalla linea 2 della metropolitana per completare la linea 1, il cui cantiere è bloccato dal fallimento della ditta che aveva vinto l’appalto.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha indicato ben 16 interventi: dalla tratta Colosseo-Piazza Venezia della metro C alla Città dello Sport a Tor Vergata, fino al Campidoglio 2. In molti casi si chiede di aggirare ostacoli procedurali come la mancanza di pareri inter-istituzionali.
Il sindaco di Napoli De Magistris ha ragionato su interventi per le periferie della città: vanno sbloccati il porto di Vigliena a San Giovanni a Teduccio, la scuola materna di Camaldoli, il poliambulatoria di Pianura, gli svincoli autostradali di Scampia. E se ci saranno risorse, si punterà su aiuti per la demolizione delle famigerate Vele e per il completamento delle case popolari Erp sempre a Scampia e Secondigliano.
Per Bari per adesso ha parlato il sindaco uscente Michele Emiliano, che ha chiesto l’acquisizione al patrimonio comunale dello storico Teatro Margherita, di proprietà dello Stato, e lo sblocco della ‘camionale’ tra porto, interporto, Statale 16 e zona Asi.
Il Comune di Firenze ha indicato il ‘bypass del Galluzzo’, la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A11 e il prolungamento della tramvia.
Livorno chiede soldi per ristrutturale il favoloso edificio liberty delle Terme del Corallo.
Salerno vorrebbe l’ammodernamento del raccordo autostradale per Avellino.
Ferrara chiede risorse per recuperare il complesso benedettino quattrocentesco di San Benedetto.
Il sindaco di Bologna Virginio Merola chiede un aiuto per completare la nuova stazione dell’Alta velocità.
Varese chiede di far ripartire la ristrutturazione della ex Caserma di Piazza Repubblica.
I sindaci veneti invece vogliono lo sblocco del prolungamento a nord dell’autostrada del Valdastico A31.
Oltre 50 sindaci calabresi (tra cui quello di Catanzaro) chiedono lo sblocco della diga sul Melito.
Il decreto, come promesso da Renzi, dovrebbe essere varato dal governo entro il prossimo luglio. Bisognerà però valutare attentamente la tempistica, considerando che c’è di mezzo agosto e il Parlamento sarà impegnato nella conversione di altri due decreti.