ECONOMIA
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Il governo al lavoro sul DEF
Il documento di Economia e Finanza verrà presentato martedì 8 aprile dal premier Renzi alle Camere. Conterrà le coperture per il bonus Irpef da 80 euro mensili con tagli previsti alla sanità. Pil previsto in calo dall'1,1% allo 0,8%

Il Documento di Economia e Finanza (DEF) costituisce il principale strumento di programmazione economica e finanziaria dell'esecutivo e viene presentato ogni anno dal governo al Parlamento entro il mese di aprile per assicurare il rispetto delle scadenze del "semestre europeo". Il dossier ha una visione che copre almeno tre anni e gli obiettivi di bilancio fissati costituiscono un punto di riferimento fondamentale per le successive decisioni del governo. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha già annunciato che presenterà il documento alle Camere martedì 8 aprile, mentre il 15-16 aprile "ci sarà il Cdm per sbloccare i denari che servono per il taglio dell'Irpef". Con molta probabilità entro il 10 aprile, insieme al DEF potrebbe anche arrivare un nuovo decreto legge ed il Piano Nazionale di Riforme (PNR): una data di scadenza che dovrebbe pertanto includere anche la realizzazione del decreto in tutela dei lavoratori che, a partire dal mese di maggio, potranno godere di un bonus di 80 euro mensili in più nella busta paga.
Il taglio dell'Irpef
Continua la caccia alle risorse che permetteranno di tenere fede alla promessa fatta, cioè quella di garantire a partire da maggio 80 euro in più in busta paga ai lavoratori per stipendi inferiori a 25mila euro annui. La detrazione Irpef sulle buste paga dei lavoratori - i 6,6 miliardi di euro annunciati nelle scorse settimane dal premier - arriveranno principalmente dalla revisione della spesa o "spending review" in mano al commissario Carlo Cottarelli. Nessun intervento sulle pensioni, nemmeno su quelle cosiddette d'oro. Sforbiciata invece alla sanità. Dei circa 4 miliardi di tagli, individuati dal ministero dell'Economia, per quest'anno 300 dovrebbero provenire dalla sanità ai quali se ne andrebbero aggiunti altrettanti per effetto della stretta sugli acquisti di beni e servizi (800 milioni i risparmi complessivi attesi nel 2014) che investirà anche le convenzioni degli ospedali: dai servizi di ristorazione e sicurezza a quelli di lavanderia. Netto ridimensionamento dei centri di costo della pubblica amministrazione, che da migliaia diventeranno centinaia, o anche qualcuno di meno, con un risparmio quest'anno di 800 milioni di euro.
Irap
Il documento dovrebbe contenere anche il taglio dell'Irap a favore delle imprese che ammonterà complessivamente al 10% dal primo maggio e sarà finanziato con l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie: il
5% per il primo anno e il 10% a regime, con un rialzo della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20% al 26%, Bot esclusi.Ma poichè l'Irap va pagata con la dichiarazione dei redditi la misura potrebbe essere rimandata. Non vi è infatti l'urgenza di mettere altra carne sul fuoco in questo momento, concentrandosi sugli aiuti ai lavoratori. L'obiettivo del governo è infatti quello di spingere i consumi e quindi rilanciare la timida crescita.
Le previsioni per la crescita
Il DEF metterà nero su bianco una revisione al ribasso del Prodotto interno lordo (Pil) tra lo 0,8 e 0,9%, rispetto all'1,1% stimato nella Legge di Stabilità a novembre, con relativo impatto su deficit e debito. Il governo tuttavia ritiene che il rilancio della domanda e un miglioramento degli indicatori economici nel 2014 a consuntivo finale possano riportare l'asticella delle crescita intorno all'1,1%.
La riduzione del deficit
Il DEF dovrebbe confermare per quest'anno la stima al 2,6% cento del rapporto deficit-Pil ed anche se si decidesse di sfruttare il margine dello 0,4% per coprire il taglio Irpef, comunque non si sforerà il tetto del 3%, . A sgombrare il campo dai dubbi è Renzi in persona: 'Il 3,1% non lo faremo. Punto. "Noi non siamo nei guai, c'è un limite del 60% nel rapporto tra debito pubblico e Pil che Germania e Francia non rispettano, noi sì e continueremo a farlo". Il presidente del Consiglio ribadisce poi che il governo lavora "per cambiare le regole del gioco. Ma finchè queste regole ci sono le rispettiamo".
Il taglio dell'Irpef
Continua la caccia alle risorse che permetteranno di tenere fede alla promessa fatta, cioè quella di garantire a partire da maggio 80 euro in più in busta paga ai lavoratori per stipendi inferiori a 25mila euro annui. La detrazione Irpef sulle buste paga dei lavoratori - i 6,6 miliardi di euro annunciati nelle scorse settimane dal premier - arriveranno principalmente dalla revisione della spesa o "spending review" in mano al commissario Carlo Cottarelli. Nessun intervento sulle pensioni, nemmeno su quelle cosiddette d'oro. Sforbiciata invece alla sanità. Dei circa 4 miliardi di tagli, individuati dal ministero dell'Economia, per quest'anno 300 dovrebbero provenire dalla sanità ai quali se ne andrebbero aggiunti altrettanti per effetto della stretta sugli acquisti di beni e servizi (800 milioni i risparmi complessivi attesi nel 2014) che investirà anche le convenzioni degli ospedali: dai servizi di ristorazione e sicurezza a quelli di lavanderia. Netto ridimensionamento dei centri di costo della pubblica amministrazione, che da migliaia diventeranno centinaia, o anche qualcuno di meno, con un risparmio quest'anno di 800 milioni di euro.
Irap
Il documento dovrebbe contenere anche il taglio dell'Irap a favore delle imprese che ammonterà complessivamente al 10% dal primo maggio e sarà finanziato con l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie: il
5% per il primo anno e il 10% a regime, con un rialzo della tassazione sulle rendite finanziarie dal 20% al 26%, Bot esclusi.Ma poichè l'Irap va pagata con la dichiarazione dei redditi la misura potrebbe essere rimandata. Non vi è infatti l'urgenza di mettere altra carne sul fuoco in questo momento, concentrandosi sugli aiuti ai lavoratori. L'obiettivo del governo è infatti quello di spingere i consumi e quindi rilanciare la timida crescita.
Le previsioni per la crescita
Il DEF metterà nero su bianco una revisione al ribasso del Prodotto interno lordo (Pil) tra lo 0,8 e 0,9%, rispetto all'1,1% stimato nella Legge di Stabilità a novembre, con relativo impatto su deficit e debito. Il governo tuttavia ritiene che il rilancio della domanda e un miglioramento degli indicatori economici nel 2014 a consuntivo finale possano riportare l'asticella delle crescita intorno all'1,1%.
La riduzione del deficit
Il DEF dovrebbe confermare per quest'anno la stima al 2,6% cento del rapporto deficit-Pil ed anche se si decidesse di sfruttare il margine dello 0,4% per coprire il taglio Irpef, comunque non si sforerà il tetto del 3%, . A sgombrare il campo dai dubbi è Renzi in persona: 'Il 3,1% non lo faremo. Punto. "Noi non siamo nei guai, c'è un limite del 60% nel rapporto tra debito pubblico e Pil che Germania e Francia non rispettano, noi sì e continueremo a farlo". Il presidente del Consiglio ribadisce poi che il governo lavora "per cambiare le regole del gioco. Ma finchè queste regole ci sono le rispettiamo".