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ECONOMIA

Audizione in commissioni speciali riunite di Camera e Senato

Def, Confindustria: "Serve rispetto assoluto degli impegni con l'Ue sul debito"

"Riscoprire l'appartenenza all'Europa senza alibi o pregiudizi" afferma il direttore del Centro studi di Confindustria Andrea Montanino.  "Lo stallo politico di questi mesi rischia di far perdere all'Italia quanto di buono è stato fatto" aggiunge. Auspicando che "le riforme che hanno funzionato non siano giudicate ideologicamente" 

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Il direttore del CsC Andrea Montanino
"Lo stallo politico" degli ultimi mesi "rischia di far perdere all'Italia quanto di buono è stato fatto" per avviare al ripresa. "E' indispensabile che il nuovo Governo abbia un mandato politico chiaro e che sia in grado di agire nel pieno dei suoi poteri". Così il direttore del Centro studi Confindustria, Andrea Montanino, nel corso di un'audizione davanti alle commissioni speciali riunite di Camera e Senato sul Documento di economia e finanza 2018. "Scelte sbagliate possono complicare il collocamento dei 400 miliardi in titoli di Stato di cui ogni anno l'Italia necessita per il debito- aggiunge Montanino- è fondamentale mantenere la fiducia dei mercati", soprattutto in vista dell'uscita dal QE. Stallo politico potrebbe mettere a rischio la tenuta economica del Paese
"L'inerzia politica potrebbe improvvisamente rendere molto più costoso finanziare questo ingente debito, mettendo a rischio la tenuta economica del Paese. Insomma, i mercati stanno dando tempo all'Italia, ma l'attesa non potrà essere troppo lunga", insiste il direttore del Centro studi , ribadendo che sulla crescita economica esistono rischi al ribasso sia per quest'anno sia per il prossimo. La fase economica e geopolitica "è complessa e l'Italia deve rassicurare. Il graduale rientro del debito pubblico rappresenta una precondizione necessaria per confermare la fiducia dei mercati e quella di imprese e cittadini. Non si tratta di fare drastici tagli di bilancio né di inseguire ricette miracolose. - prosegue - La strada maestra è un mix di avanzi primari, efficienza della spesa pubblica, politica dei fattori, compliance fiscale". "Al contempo, occorre riscoprire il nostro senso di appartenenza all'Europa senza alibi e pregiudizi", conclude.

Non abbassare la guardia, indubbia la correzione dei conti
"Non possiamo abbassare la guardia sui conti pubblici. Il grado di esposizione dell'Italia è molto elevato" afferma poi Montanino. Di fronte al quadro delineato dal Documento, sottolinea, "è indubbio che ci troviamo di fronte a una situazione nella quale il Governo e il Parlamento saranno chiamati a predisporre misure correttive", soprattutto se si deciderà di sterilizzare i previsti aumenti dell'Iva.

Stop rialzi Iva, ma senza misure recessive
Confindustria "auspica che le clausole di salvaguardia siano disinnescate. Occorrerà, però, valutare attentamente il modo in cui farlo, evitando misure recessive ovvero capaci di pregiudicare la risalita del potenziale di crescita" afferma Montanino. "Dati i rischi suscettibili di incidere negativamente sulla ripresa economica in atto, considerato che molte imprese ancora attraversano una fase di transizione e che sono tuttora diversi i deficit di competitività del nostro sistema Paese, è assolutamente determinante salvaguardare impresa e lavoro da un aumento dei carichi fiscali", dice, portando all'attenzione dei parlamentari le stime del CsC sull'impatto degli aumenti dell'aliquota. "Ci aspettiamo quasi il 3 per cento in meno di crescita dei consumi delle famiglie; con un impatto non trascurabile sul Pil reale. Ne beneficerebbe però il rapporto tra debito pubblico e Pil- aggiunge- grazie all'aumento del Pil nominale derivante da una traslazione sui prezzi dell'aumento dell'Iva e al maggior gettito fiscale".

Non c'è da aspettarsi ulteriore flessibilità di bilancio da parte dell'Unione
Inoltre, aggiunge Montanino, "contrariamente agli anni passati, per annullare i previsti aumenti delle imposte indirette non c'è da aspettarsi ulteriore flessibilità di bilancio da parte dell'Europa: sia perché, più che consolidata la ripresa, è tempo di iniziare il percorso di riduzione del debito pubblico, sia perché la flessibilità di bilancio utilizzata negli anni scorsi è stata ampia. Sarebbe forse stato più opportuno risolvere la questione nei due anni precedenti, approfittando della ripresa, che continuare a trascinarci questo fardello che limita gli spazi di manovra alla politica economica".

In ogni caso, al fine dell'annullamento delle clausole per il prossimo anno, "si potrebbero iniziare a rivedere i meccanismi di compartecipazione dei privati al costo dei servizi pubblici. Nei settori ove attualmente il finanziamento dei servizi è quasi totalmente a carico del settore pubblico ci domandiamo se non sarebbe ragionevole chiedere un contributo maggiore a chi ha maggiori redditi e disponibilità. La stessa Corte dei Conti, - ricorda il direttore del Centro studi - nell'audizione presso queste Commissioni di qualche giorno fa, ha auspicato 'una maggiore correlazione tra i servizi resi e le condizioni economiche e sociali complessive delle famiglie che li richiedono'".

In risoluzione rispetto impegni Ue sul debito, non ci sia valutazione ideologica riforme che hanno funzionato
"Auspichiamo che la risoluzione al Def, sia di maggioranza sia di minoranza, fissi alcuni punti fermi: rispetto assoluto degli accordi con i nostri partners europei sul graduale rientro del debito pubblico; impegno a ricercare soluzioni e non misure recessive per la tenuta dei conti pubblici; valutazione non ideologica delle riforme che hanno funzionato" chiede infine ai parlamentari delle Commissioni.

Ue, Katainen: nessuna eccezione sul Patto di Stabilità
"Le regole del Patto di stabilità si applicano a tutti gli stati membri e non ho segnali che la Commissione concederà eccezioni a chiunque": lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Jyrki Katainen rispondendo a una domanda sui piani per i conti pubblici del possibile nuovo Governo Lega-5 stelle. "Non è solo una cosa che sta a noi, alla fine le decisioni sul Patto le prende il Consiglio e non vedo segnali che Paesi vogliano cambiare le regole o fare eccezioni per qualcuno", ha aggiunto.