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ECONOMIA

L'audizione

Def, Padoan: "Ripresa più rapida, crescita maggiore del previsto: l'Italia fuori dalla recessione"

Il ministro dell'Economia al Senato spiega che il Documento di Economia e Finanza 2015 conferma un netto cambio di marcia sulla situazione economica del Paese e assicura che il governo "sosterrà la ripresa, evitando aumenti del prelievo fiscale"

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"Il contesto più favorevole consente una ripresa più rapida e una crescita maggiore di quanto previsto". L'annuncio arriva dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nel corso dell'audizione sul Def davanti alle Commissioni congiunte al Senato. Padoan sottolinea che le stime sul Pil del governo sono "prudenziali". 

Il Def 2015 "conferma un netto cambiamento di marcia nella situazione economica e finanzaria del Paese". L'azione dell'esecutivo, aggiunge, è "rafforzata non certo indebolita dalla finestra di opportunità che va capitalizzata nel lungo periodo" e  "il governo intende approfittare al meglio della finestra di opportunità resa possibile dal quadro macroeconomico". 

"Il governo sostiene ripresa e non aumenta tasse"
"Le riforme strutturali già avviate e quelle annunciate avranno effetti diretti sulla crescita potenziale e sulla sostenibilità del debito" spiega ancora il titolare del Tesoro che precisa: la revisione della spesa è "la leva primaria" per la riallocazione delle risorse. La "differenza di un decimo di punto di Pil" tra deficit tendenziale e programmatico, il cosiddetto 'tesoretto' da 1,6 miliardi, sarà utilizzato per "misure con effetti temporanei sul bilancio, per il 2015, ma coerenti con il processo di riforme intrapreso". E sul prelievo fiscale assicura: "Il Def del Governo agirà per sostenere la ripresa, evitando aumenti del prelievo fiscale". 

I dubbi su 'tesoretto'
Il 'tesoretto' da 1,6 miliardi spuntato nel Def finisce però sotto il tiro dei tecnici che hanno analizzato il Documento di economia e finanza. "Sembra prematuro" pensare di utilizzare il gruzzolo, pari appunto a 1,6 miliardi di euro nel 2015, "reputandoli già acquisiti". E' il monito lanciato dal presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, che relaziona sul Documento di economia e finanza in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Anche Bankitalia è cauta: "Meglio usarlo per migliorare i conti", è il concetto. Diverso l'approccio della Corte dei Conti, che accoglie favorevolmente le risorse per riforme e crescita.