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POLITICA

Semaforo verde a Palazzo Madama

Def, via libera del Senato alla risoluzione di maggioranza: tesoretto per le riforme

Nel testo, approvato con 165 sì, la maggioranza chiede al governo di destinare la somma disponibile all'implementazione delle riforme già avviate

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L'aula del Senato (Ansa)
Roma
Con 165 voti favorevoli, 82 contrari e 3 astenuti, l'aula del Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza al Def 2015. Nel testo la maggioranza chiede al governo di destinare il cosiddetto “tesoretto” all'implementazione delle riforme già avviate. In via prudenziale, in attesa che si realizzi questo bonus legato allo spazio di manovra sul deficit, la maggioranza impegna l'esecutivo ad accantonare in bilancio lo stesso ammontare di risorse.

Approvato un emendamento sulla Sanità
Insieme alla risoluzione di maggioranza di palazzo Madama, che ricalca i contenuti di quella di Montecitorio, è stato approvato all'unanimità (250 voti a favore) un emendamento a prima firma Emilia Grazia De Biasi del Pd, presidente della commissione Sanità. L'emendamento, che non modifica la parte sugli impegni, specifica meglio che la neutralizzazione delle clausole di salvaguardia deve "assicurare il mantenimento dei livelli e della qualità dell'assistenza sanitaria e sociale erogata ai cittadini e favorire una maggiore omogeneità nel territorio nazionale".

L'utilizzo del tesoretto e le coperture
Per coprire l'utilizzo del tesoretto da 1,6 miliardi la strada di Palazzo Chigi è quella di "congelare" risorse già stanziate in bilancio. Il Governo - si legge nella risoluzione - si impegni "a conseguire i saldi di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al PIL, nonchè il rapporto programmatico debito/PIL, nei termini indicati nel quadro programmatico del Documento di economia e finanza, in particolare a realizzare un rapporto tra deficit e prodotto interno lordo pari al 2,6% nel 2015, all'1,8% nel 2016 e allo 0,8% nel 2017, con il raggiungimento del pareggio in termini nominali nel 2018, utilizzando nel 2015 lo spazio di manovra rispetto all'andamento tendenziale dei conti pubblici, con riferimento alla componente di spesa per interessi, per rafforzare l'implementazione delle riforme strutturali già avviate, nel limite dell'obiettivo programmatico indicato, e disponendo, prudenzialmente e in attesa di registrare tale margine con la presentazione del disegno di legge di assestamento, l'accantonamento di corrispondenti risorse nel bilancio dello Stato".

Brunetta (Forza Italia): "Ennesimo imbroglio"
Un'indicazione che fa andare su tutte le furie l'opposizione. L'accantonamento di risorse per usare il tesoretto "è l'ennesimo imbroglio di Renzi" e "della sua politica economica 'drogata' da deficit spending", dice il capogruppo di Fi Renato Brunetta, sottolineando che "la certificazione dell'imbroglio è nella risoluzione di maggioranza che dice che i soldi non ci sono e verranno comunque spesi".