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POLITICA

Richiesta della Procura Generale

Marcello Dell'Utri è latitante, ricercato anche dall'Interpol

L'ordine di custodia cautelare per il braccio destro di Berlusconi non è stato eseguito perché Marcello Dell'Utri è irreperibile. Martedì attesa la sentenza definitiva che lo riguarda

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Marcello Dell'Utri (foto LaPresse)
Roma
E' attesa per martedì prossimo la sentenza definitiva per Marcello Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e già condannato nei precedenti gradi di giudizio. Ma l’ex senatore del Pdl si è reso irreperibile. Esattamente come aveva fatto due anni fa, salvo poi ricomparire dopo l’annullamento della sentenza a 7 anni.

“Arrestate Marcello Dell’Utri”, ha chiesto ora  la procura generale, richiesta arrivata però troppo tardi. L’ordine di custodia cautelare emesso nei confronti di Dell’Utri dalla terza sezione della Corte d’appello di Palermo non è stato infatti eseguito, perché gli agenti della Squadra mobile di Milano non hanno trovato l’ex delfino di Berlusconi. Dell’Utri, condannato a sette anni per mafia, è irreperibile, probabilmente all’estero: in Guinea Bissau, in Libano, o nella Repubblica Dominicana dove già si era nascosto due anni fa. 

La Procura generale: il 3 aprile era in Libano
Il 3 aprile scorso l'ex senatore era in Libano. Lo scrive la Procura generale di Palermo nella richiesta di arresto firmata il 7 aprile scorso, documento citato dall'agenzia Adnkrons. "La Dia - si legge nella richiesta - grazie a particoli indagini tecniche effettuate, ha localizzato in data 3 aprile un'utenza mobile sicuramente riferibile a Dell'Utri proprio nei dintorni della città libanese di Beirut". La richiesta è stata firmata il 7 aprile dalla Procura generale e accolto il giorno dopo dalla terza sezione penale della Corte d'Appello di Palermo che ha emesso l'ordinanza. 

Le intercettazioni
L’idea di finire in carcere a Marcello Dell’Utri proprio non piace e, come è emerso da alcune intercettazioni ambientali e, come facilmente si poteva immaginare conoscendo i precedenti, l’ex senatore ha deciso di aspettare la sentenza definitiva non in Italia, ma nascosto in qualche paese da dove sarebbe complicato estradarlo. Ad aiutarlo in questa possibile fuga, il possesso da parte dell'ex senatore di almeno due passaporti diplomatici
Alla Farnesina "non risulta che l'ex senatore Marcello Dell'Utri sia in possesso di un passaporto diplomatico italiano" né di un "passaporto di servizio valido".

L’intercettazione ambientale risale al novembre scorso ed orienta gli inquirenti a pensare che Dell’Utri, il bibliofilo, possa trovarsi in Guinea Bissau o in Libano. Eseguita dalla Procura di Roma, nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio su un imprenditore calabrese, Gianni Micalusi, l’8 novembre scorso, ed subito trasmessa a Palermo, nell’intercettazione Alberto Dell’Utri (fratello gemello di Marcello) parlava di un possibile riparo del fratello all’estero.


Dell’Utri, parlando col titolare del ristorante Assunta Madre di Roma, Vincenzo Mancuso, faceva riferimento al fatto che la Guinea “è un Paese che concede i passaporti diplomatici molto facilmente… bisogna accelerare i tempi”. E Mancuso, di rimando: “Ma scusami, Marcello non ha pensato a farsi nominare ambasciatore della Guinea?”. Alberto parlava a quel punto di “tutto un retroscena” che ruotava attorno “a un personaggio che ha sposato la figlia del presidente africano”. Un’altra strada era quella offerta dal Libano: “Marcello – raccontava sempre il fratello – ha cenato a Roma con un politico importante del Libano, che si candida presidente”. 

La Dia: Dell'Utri irreperibile sin dalla metà di marzo
Marcello Dell'Utri sarebbe irreperibile "sin dalla seconda metà dello scorso mese di
marzo". E' quanto si evince da una nota della Dia di Palermo, alla quale è stata delegata la notifica dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Dell'Utri, emessa l'8 aprile scorso dalla terza sezione della Corte d'Appello di Palermo. Il provvedimento scaturisce infatti proprio da un'attività d'indagine della Dia, che ha consentito l'acquisizione di numerosi riscontri ed elementi investigativi
circa la sussistenza di un grave e concreto pericolo di fuga dell'imputato, in vista della sentenza definitiva della Cassazione fissata per il prossimo 15 aprile.

Un passeggero: era su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo
Nel giallo sulla fuga dell'ex senatore Marcello Dell'Utri spunta la testimonianza di un
passeggero che avrebbe viaggiato accanto a lui su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo scorso. L'uomo - che ha chiesto di restare anonimo - ha riferito all'ANSA che l'ex senatore ha viaggiato "in business" ed ha assicurato di averlo visto ritirare il bagaglio una volta atterrato e uscire.

Il legale: "Non lo vedo da settimane"
"Ho appreso dai giornali dell’ordine di custodia cautelare che non mi è stato notificato in quanto i legali della difesa lo apprendono soltanto una volta eseguito. L’ultima volta mi sono visto con lui a Milano diverse settimane fa. La prossima settimana, martedì 15 aprile, è prevista l’udienza: deciderà lui se presentarsi. Che sia tutto regolare, non lo so". Così l’avvocato Giuseppe Di Peri, legale di Dell’Utri, sulla presunta latitanza dell’ex senatore.