POLITICA
Nota diffusa dalll'avvocato
Dell'Utri: Condizioni di salute precarie, non mi sottraggo alla cattura. Per la procura è latitante
Considerato latitante e attivati Dia e Interpol, Dell'Utri diffonde un comunicato in cui sottolinea di aver subìto un intervento e di non voler fuggire davanti al prossimo verdetto della Cassazione. Attivate le ricerche internazionali

Dopo ore di ricerca arrivano finalmente le parole di Marcello Dell'Utri con una nota diffusa dal suo avvocato. L'ex senatore del Pdl scrive: "Tengo a precisare che non intendo sottrarmi al risultato processuale della prossima sentenza della Corte di Cassazione; e che trovandomi in condizioni di salute precaria - per cui tra l'altro ho subìto qualche settimana fa un intervento di angioplastica - sto effettuando ulteriori esami e controlli". Dell'Utri, sempre nella nota, conferma di trovarsi all'estero dove ha appreso la richiesta di custodia cautelare ma si dice fiducioso che la Cassazione annullerà la sentenza di condanna a sette anni.
L'ordine di custodia cautelare
Marcello Dell’Utri resta però ‘formalmente latitante’. E’ la formula contenuta nel decreto emesso dalla Corte d'appello di Palermo l’8 aprile, dopo che l’ex senatore del Pdl è risultato irreperibile in seguito all'emissione della misura di custodia cautelare. E, soprattutto, a pochi giorni dalla sentenza definitiva in un processo dove è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa ed è stato già condannato a 7 anni nei precedenti gradi di giudizio. Per questo motivo la procura generale di Palermo ha chiesto e ottenuto dal ministero della Giustizia di attivare le procedure internazionali per la ricerca di Marcello Dell'Utri. Dopo il sì di via Arenula verranno avvertite le divisioni Interpool e la divisione Sirene del Viminale.
Da aprile forse in Libano
Le notizie riguardo ai recenti spostamenti di Dell’Utri sono tante e confuse. L’ultima, quella più attendibile che arriva dalla procura generale di Palermo, è che agli inizi di aprile fosse a Beirut, in Libano. Un’indicazione che conferma l’indiscrezione di un passeggero che avrebbe viaggiato accanto a lui su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo. E il fatto che nella sua abitazione milanese, a cui avrebbe dovuto essere notificata l'ordinanza di custodia cautelare emessa da Palermo, Dell’Utri non si vede da tempo. Ma il giallo della presunta fuga dell’ex senatore si arricchisce di un altro particolare, con le autorità che controllano il traffico in entrata e in uscita dell'aeroporto internazionale della capitale libanese che smentiscono l’arrivo del passeggero Marcello Dell’Utri, così come l’avvocato difensore Giuseppe Di Peri ammette di non vederlo da giorni e alla domanda su dove possa essere, a Radio24, risponde: "Lo sa soltanto lui". L'avvocato comunque si fa scappare qualche notizia in più, affermando che Dell'Utri ha dei problemi di salute e recentemente è andato in Francia per
avere contatti con presidi ospedalieri. "E' tornato dalla Francia - continua Di Peri - Penso che quando ci sarà la Cassazione opererà una riflessione su quello che dovrà fare".
L'intercettazione e i passaporti
I tempi dell’arrivo a Beirut però coincidono con quelli di una nota della Dia di Palermo che ha subito attivato i Centri operativi sul territorio nazionale e nelle prossime ore anche tutti i canali di ricerca, sia in area Schengen, che in altre aree sensibili per riuscire a individuare la posizione dell’esponente del Pdl. E il procuratore generale di Palermo, già lo scorso sette aprile, nella richiesta d’arresto, aveva prospettato una situazione “particolarmente allarmante". Il Pg Luigi Patronaggio faceva riferimento a un'intercettazione ambientale da cui emergeva un progetto di fuga all'estero di Dell'Utri grazie al possesso di alcuni passaporti diplomatici. Una circostanza smentita però dalla Farnesina, dove non risulta sia stato rilasciato un passaporto diplomatico dal ministero degli Esteri e il suo passaporto di servizio era scaduto da quasi un anno.
L'ordine di custodia cautelare
Marcello Dell’Utri resta però ‘formalmente latitante’. E’ la formula contenuta nel decreto emesso dalla Corte d'appello di Palermo l’8 aprile, dopo che l’ex senatore del Pdl è risultato irreperibile in seguito all'emissione della misura di custodia cautelare. E, soprattutto, a pochi giorni dalla sentenza definitiva in un processo dove è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa ed è stato già condannato a 7 anni nei precedenti gradi di giudizio. Per questo motivo la procura generale di Palermo ha chiesto e ottenuto dal ministero della Giustizia di attivare le procedure internazionali per la ricerca di Marcello Dell'Utri. Dopo il sì di via Arenula verranno avvertite le divisioni Interpool e la divisione Sirene del Viminale.
Da aprile forse in Libano
Le notizie riguardo ai recenti spostamenti di Dell’Utri sono tante e confuse. L’ultima, quella più attendibile che arriva dalla procura generale di Palermo, è che agli inizi di aprile fosse a Beirut, in Libano. Un’indicazione che conferma l’indiscrezione di un passeggero che avrebbe viaggiato accanto a lui su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo. E il fatto che nella sua abitazione milanese, a cui avrebbe dovuto essere notificata l'ordinanza di custodia cautelare emessa da Palermo, Dell’Utri non si vede da tempo. Ma il giallo della presunta fuga dell’ex senatore si arricchisce di un altro particolare, con le autorità che controllano il traffico in entrata e in uscita dell'aeroporto internazionale della capitale libanese che smentiscono l’arrivo del passeggero Marcello Dell’Utri, così come l’avvocato difensore Giuseppe Di Peri ammette di non vederlo da giorni e alla domanda su dove possa essere, a Radio24, risponde: "Lo sa soltanto lui". L'avvocato comunque si fa scappare qualche notizia in più, affermando che Dell'Utri ha dei problemi di salute e recentemente è andato in Francia per
avere contatti con presidi ospedalieri. "E' tornato dalla Francia - continua Di Peri - Penso che quando ci sarà la Cassazione opererà una riflessione su quello che dovrà fare".
L'intercettazione e i passaporti
I tempi dell’arrivo a Beirut però coincidono con quelli di una nota della Dia di Palermo che ha subito attivato i Centri operativi sul territorio nazionale e nelle prossime ore anche tutti i canali di ricerca, sia in area Schengen, che in altre aree sensibili per riuscire a individuare la posizione dell’esponente del Pdl. E il procuratore generale di Palermo, già lo scorso sette aprile, nella richiesta d’arresto, aveva prospettato una situazione “particolarmente allarmante". Il Pg Luigi Patronaggio faceva riferimento a un'intercettazione ambientale da cui emergeva un progetto di fuga all'estero di Dell'Utri grazie al possesso di alcuni passaporti diplomatici. Una circostanza smentita però dalla Farnesina, dove non risulta sia stato rilasciato un passaporto diplomatico dal ministero degli Esteri e il suo passaporto di servizio era scaduto da quasi un anno.