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MONDO

Sono esponenti delle giunte militari di Bolivia, Cile, Perù e Uruguay

Desaparecidos: 21 sudamericani rinviati a giudizio a Roma

Saranno processati il 12 febbraio prossimo dalla Corte d'Assise di Roma per omicidio e sequestro di persona in relazione alla scomparsa e all'uccisione di una ventina di cittadini italiani, avvenuta tra il 1973 e 1978

 

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Ventuno sudamericani, tra ex alti militari, ex ministri ed ex Capi di Stato, di nazionalità boliviana, peruviana, cilena e uruguayana, saranno processati il 12 febbraio prossimo dalla Corte d'Assise di Roma per omicidio e sequestro di persona in relazione alla scomparsa e all'uccisione di una ventina di cittadini italiani, avvenuta tra il 1973 e 1978, nell'ambito del cosiddetto 'Piano Condor', l'accordo di cooperazione portato avanti dalle dittature di sette paesi e finalizzato all'eliminazione di qualunque oppositore al regime, sindacalisti, intellettuali, studenti, operai e esponenti di sinistra. 

Il giudice ha fatto cadere per tutti, per un vizio di procedibilità, il reato di strage e ha stralciato la posizione di altri nove, già processati e condannati nei loro paesi d'origine, con trasmissione degli atti al ministero della giustizia per valutare se debbano o meno essere giudicati in Italia.
   
Le attività di repressione degli oppositori avvennero all'interno del cosiddetto Piano Condor. La chiusura dell'inchiesta risale a tre anni fa e riguardava 140 persone (tra le quali anche 59 argentini, 11 brasiliani e 6 paraguayani), ma problemi burocratici legati alla notifica e la morte di numerosi esponenti delle giunte militari hanno fatto scendere il numero dei soggetti a rischio processo. Le indagini sono durate circa dieci anni.