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ECONOMIA

Processo per corruzione internazionale

Descalzi e Scaroni, Eni e Shell assolti per il caso Nigeria. "Il fatto non sussiste"

La decisione del Tribunale di Milano

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Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, è stato assolto dal Tribunale di Milano nel processo per corruzione internazionale con al centro l'acquisizione dei diritti di esplorazione del blocco petrolifero Opl245 in Nigeria. I giudici hanno assolto anche il suo predecessore nonché attuale presidente del Milan, Paolo Scaroni. 

Eni e Shell, le due compagnie petrolifere imputate in qualità di enti nel processo per corruzione internazionale con al centro l'acquisizione dei diritti di esplorazione del blocco petrolifero Opl245 in Nigeria, sono state ugualmente assolte. Lo ha deciso la settima sezione del Tribunale di Milano presieduta dal giudice Marco Tremolada. 

Imputati assolti perché il fatto non sussiste
Gli imputatti sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste. E' il verdetto per le società Eni e Shell e altre 13 persone accusate di corruzione internazionale. Fra gli imputati, oltre a Descalzi e Scaroni, l'ex ministro del Petrolio della Nigeria, Dan Etete,  quattro ex manager di Shell, ex dirigenti di Eni e alcuni intermediari. Fra questi Roberto Casula, ex capo divisione esplorazioni di Eni, Vincenzo Armanna, ex vicepresidente di Eni Nigeria, Ciro Antonio Pagano, all'epoca dei fatti managing director di Nae, Emeka Obi, avvocato che avrebbe fatto da intermediario nell'operazione, e Luigi Bisignani, anch'egli considerato mediatore. 

Legale di Descalzi: restituita la reputazione 
"Finalmente oggi a Claudio Descalzi", ad dell'Eni, "è stata restituita la sua reputazione professionale e all'Eni il suo ruolo di grande azienda della quale l'Italia deve essere orgogliosa". Lo ha detto l'avvocato di Descalzi, Paola Severino, commentando la sentenza di assoluzione di tutti gli imputati nell'ambito del processo sulla presunta tangente da 1,092 miliardi di dollari che sarebbe stata versata da Eni e Shell per aggiudicarsi la concessione da parte del governo della Nigeria dei diritti di esplorazione sul blocco Opl245.