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ITALIA

Desirée, il Riesame conferma l'accusa di omicidio per il senegalese Mamadou Gara

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Resta l'accusa di omicidio volontario per Mamadou Gara, il 27enne senegalese arrestato nell'ambito delle indagini per la morte di Desirée Mariottini.

La decisione, di fatto, aggrava la posizione di "Paco", così come era conosciuto Gara dai frequentatori dello stabile occupato del quartiere San Lorenzo. I giudici del tribunale della Libertà hanno, invece, annullato nei suoi confronti due aggravanti: quella dei futili motivi nella violenza sessuale e della cessione di sostanza stupefacente da tre o più persone. Per gli altri due arrestati il tribunale della Libertà aveva fatto cadere l'accusa di omicidio.

Al momento, comunque, restano in carcere tutte e cinque le persone arrestate dalla Squadra mobile su disposizione della Procura capitolina. L'attenzione si sposta ora sulle motivazioni che hanno portato i giudici del Riesame ha cristalizzare in modo differente le varie posizioni. Per Alinno e Minthe il reato di violenza sessuale di gruppo è stato riformulato in abuso sessuale aggravato dalla minore età della vittima. Per tutti resta l'accusa della cessione di sostanze stupefacenti. Stesso reato contestato al pusher italiano Marco Mancini al quale il gip, nell'ambito dell'interrogatorio di convalida, ha però fatto venire meno l'aggravante della cessione a minore.

Il Riesame di Roma dovrà, inoltre, esprimersi anche sulla istanza presentata dai difensori di Yusif Salia, il ghanese di 32 catturato il 26 ottobre scorso in una baracca abusiva che si trova nel ghetto di Borgo Mezzanone nel Foggiano. Nei suoi confronti i pm di piazzale Clodio hanno emesso una nuova ordinanza di custodia cautelare nella quale vengono contestati sia l'omicidio sia la violenza di gruppo oltre che la cessione di droga. Parlando con il gip pugliese, l'uomo ha affermato di avere avuto un rapporto sessuale consensuale con Desirée, la sera del 18 ottobre, il giorno prima della morte. Le risposte su chi abbia abusato della giovanissima vittima di Cisterna di Latina potranno, inoltre, arrivare da una serie di accertamenti tecnici irripetibili.

Il pm nomina consulente per isolare Dna aggressori
Domani in Procura, a Roma, sarà affidato l'incarico a un consulente per svolgere un serie di accertamenti tecnici irripetibili. In particolare, saranno effettuate analisi sui reperti biologici per individuare le tracce di Dna presenti. Obiettivo di chi indaga è isolare il codice genetico di chi ha abusato della giovane trovata priva di vita in uno stabile occupato nel quartiere San Lorenzo a Roma.