ECONOMIA
Mercati
Deutsche Bank a fine giornata choc sorpassato
Crollo in apertura per l'istituto tedesco con un -8,7% e pieno rimbalzo in chiusura dei mercati europei con un + 6,23%. A Wall Street ha chiuso in rialzo con un +14,1%. Matteo Renzi: pieno appoggio a Berlino su Deutsche Bank

Giornata da suspence per la Deutsche Bank, che è arrivata a perdere quasi il 9% a Francoforte in mattinata per poi nel pomeriggio rimbalzare a Wall Street prima fino a un +6% e poi ha terminato la seduta con un +14,1%.
La mattinata è stata tutt'altra cosa. Il titolo che in apertura ha perso, crollando quasi del 9% ( - 8,7% per la precisione), ha trascinato verso il basso tutte le altre borse. Il titolo è sprofondato fin sotto la soglia psicologica dei 10 euro. Successivamente con il passare delle ore la portata del calo dell'Istituto tedesco si è andata riducendo, fino ad azzerarsi e nel pomeriggio, clamorosamente, le azioni hanno iniziato a galoppare oltre il 5%.
Anche le altre borse sono partite col segno meno ma sono arrivate alla fine degli scambi intorno alla parità, se non in rialzo: Londra e Madrid hanno chiuso rispettivamente a -0,29% e -0,19%, mentre Parigi si è spinta al +0,1%, Milano è arrivata a un +0,38% e Francoforte addirittura a +1,01%.
Deustche Bank è la più grande banca della Germania ed è stata coinvolta in una serie di scandali dalla crisi finanziaria del 2008, tra cui quello sui mutui subprime e quello che aveva riguardato molte banche internazionali sulle manipolazioni dei cambi valutari.
Nelle ultime settimane l'allarmismo degli operatori è stato riacceso dalla maxi multa reclamata dalle autorità Usa sui contenziosi su mutui risalenti al 2008. Inizialmente sono stati chiesti fino a 15 miliardi di dollari. Ma secondo indiscrezioni gli Usa potrebbero ridimensionare la richiesta a 5,54 miliardi, ed è questo che ha innescato l'altalena odierna.
Alla fine l'accordo tra Deutsche Bank e Stati Uniti è arrivato così che Wall Street ha chiuso in rialzo spinta dalle notizie dell'intesa da 5,8 miliardi di dollari tra il colosso bancario tedesco Deutsche Bank e le autorità regolatorie Usa sulla vendita dei titoli tossici prima della crisi del 2008. Il titolo, che aveva perso fino al 9% è rimbalzato guadagnando fino al 14,1%.
Alla fine il Dow Jones ha guadagnato lo 0,91% a quota 18.308,15; il Nasdaq e' cresciuto dello 0,81% a 5.312 punti.
L'ultimo crollo è partito dalla seduta di giovedì quando hanno iniziato a circolare indiscrezioni di stampa secondo cui un crescente numero di investitori rilevanti e fondi speculativi americani, soprattutto hedge fund, avrebbero deciso di ridurre o chiudere le loro rispettive esposizioni sulla banca, ritirando i loro fondi.
Deutsche Bank ha reagito con una lettera ai dipendenti dell'amministratore delegato John Cyran, che rassicura sulla "stabile posizione finanziaria" della banca.
Deutsche Bank è tra gli istituti usciti meno bene dagli ultimi stress test condotti dalle autorità europee. Nella simulazione sulla resistenza di bilancio, in caso di scenario avverso il suo coefficiente patrimoniale di base (Cet1) si ridurrebbe al 7,8 per cento degli attivi, a fronte dell'11,1 per cento cui si attestava a fine 2015 e del 12,1 per cento stimato a fine 2018 in caso di scenario di base. Cyran ha però insistito sul fatto che la banca "è ben attrezzata contro fasi difficili".
Il Fondo Monetario internazionale ha definito Deutsche Bank come "il più grande contributore netto ai rischi sistemici nel sistema finanziario globale, seguita da Hsbc e Credit Suisse" in uno studio del giugno scorso e questo spiega tutta l'influenza che la banca ha sugli investitori di tutto il mondo e sulle borse.
"Sono certo che le autorità tedesche faranno tutto ciò che è necessario per evitare che la crisi si aggravi". Lo ha detto Matteo Renzi parlando della crisi di Deutsche Bank. "Abbiamo sempre detto che sul credito l'Europa deve fare tutto ciò che serve per rimettere a posto la situazione delle banche e che il principale problema veniva dalle banche tedesche -ha aggiunto il premier-. Da parte nostra c'è pieno appoggio al governo tedesco nella speranza e nella convinzione che saprà porre rimedio alle problematiche di Deutsche Bank".
La mattinata è stata tutt'altra cosa. Il titolo che in apertura ha perso, crollando quasi del 9% ( - 8,7% per la precisione), ha trascinato verso il basso tutte le altre borse. Il titolo è sprofondato fin sotto la soglia psicologica dei 10 euro. Successivamente con il passare delle ore la portata del calo dell'Istituto tedesco si è andata riducendo, fino ad azzerarsi e nel pomeriggio, clamorosamente, le azioni hanno iniziato a galoppare oltre il 5%.
Anche le altre borse sono partite col segno meno ma sono arrivate alla fine degli scambi intorno alla parità, se non in rialzo: Londra e Madrid hanno chiuso rispettivamente a -0,29% e -0,19%, mentre Parigi si è spinta al +0,1%, Milano è arrivata a un +0,38% e Francoforte addirittura a +1,01%.
Deustche Bank è la più grande banca della Germania ed è stata coinvolta in una serie di scandali dalla crisi finanziaria del 2008, tra cui quello sui mutui subprime e quello che aveva riguardato molte banche internazionali sulle manipolazioni dei cambi valutari.
Nelle ultime settimane l'allarmismo degli operatori è stato riacceso dalla maxi multa reclamata dalle autorità Usa sui contenziosi su mutui risalenti al 2008. Inizialmente sono stati chiesti fino a 15 miliardi di dollari. Ma secondo indiscrezioni gli Usa potrebbero ridimensionare la richiesta a 5,54 miliardi, ed è questo che ha innescato l'altalena odierna.
Alla fine l'accordo tra Deutsche Bank e Stati Uniti è arrivato così che Wall Street ha chiuso in rialzo spinta dalle notizie dell'intesa da 5,8 miliardi di dollari tra il colosso bancario tedesco Deutsche Bank e le autorità regolatorie Usa sulla vendita dei titoli tossici prima della crisi del 2008. Il titolo, che aveva perso fino al 9% è rimbalzato guadagnando fino al 14,1%.
Alla fine il Dow Jones ha guadagnato lo 0,91% a quota 18.308,15; il Nasdaq e' cresciuto dello 0,81% a 5.312 punti.
L'ultimo crollo è partito dalla seduta di giovedì quando hanno iniziato a circolare indiscrezioni di stampa secondo cui un crescente numero di investitori rilevanti e fondi speculativi americani, soprattutto hedge fund, avrebbero deciso di ridurre o chiudere le loro rispettive esposizioni sulla banca, ritirando i loro fondi.
Deutsche Bank ha reagito con una lettera ai dipendenti dell'amministratore delegato John Cyran, che rassicura sulla "stabile posizione finanziaria" della banca.
Deutsche Bank è tra gli istituti usciti meno bene dagli ultimi stress test condotti dalle autorità europee. Nella simulazione sulla resistenza di bilancio, in caso di scenario avverso il suo coefficiente patrimoniale di base (Cet1) si ridurrebbe al 7,8 per cento degli attivi, a fronte dell'11,1 per cento cui si attestava a fine 2015 e del 12,1 per cento stimato a fine 2018 in caso di scenario di base. Cyran ha però insistito sul fatto che la banca "è ben attrezzata contro fasi difficili".
Il Fondo Monetario internazionale ha definito Deutsche Bank come "il più grande contributore netto ai rischi sistemici nel sistema finanziario globale, seguita da Hsbc e Credit Suisse" in uno studio del giugno scorso e questo spiega tutta l'influenza che la banca ha sugli investitori di tutto il mondo e sulle borse.
"Sono certo che le autorità tedesche faranno tutto ciò che è necessario per evitare che la crisi si aggravi". Lo ha detto Matteo Renzi parlando della crisi di Deutsche Bank. "Abbiamo sempre detto che sul credito l'Europa deve fare tutto ciò che serve per rimettere a posto la situazione delle banche e che il principale problema veniva dalle banche tedesche -ha aggiunto il premier-. Da parte nostra c'è pieno appoggio al governo tedesco nella speranza e nella convinzione che saprà porre rimedio alle problematiche di Deutsche Bank".