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Coronavirus

L'intervista alla trasmissione Guerra e pace di Tv2000

Di Maio: la gente sta morendo, le persone non vogliono litigi tra politici ma risultati

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Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo questa sera alla trasmissione Guerra e Pace su Tv 2000, ha risposto sui temi caldi che riguardano l'Europa in crisi per l'emergenza coronavirus e delle soluzioni tra Mes e fondo europeo, e della possibile Fase 2, ma con le precauzioni necessarie.
 
"La votazione al Parlamento europeo è un'apertura di credito alla trattativa che stiamo portando avanti e che terminerà il 23 aprile, quando i leader europei si incontreranno non per discutere del Mes o di Bei, ma di un fondo da 1.000-1.500 miliardi", ha detto. "Serve unità per andare a quel tavolo e giocarci la trattativa della vita, non per l'Italia ma per l'Europa". Sulle divisioni nella maggioranza rispetto allo strumento del Mes, Di Maio ha ammonito che "la gente sta morendo e le persone non vogliono vedere politici che litigano, ma che questi ottengano risultati".
 
"L’Italia non vuole farsi pagare i debiti da qualcun altro, ha sempre pagato da sola. Il recovery fund serve a creare le condizioni per spendere i soldi che servono in favore di famiglie, imprese e lavoratori". "L'Italia quando fa l'Italia ai tavoli europei ci va a testa alta per incidere su decisioni che aiutano tutti gli europei non solo gli italiani", ha aggiunto, riferendosi alle divisioni interne alla maggioranza sul Mes.
 
Sulla possibile Fase 2, ha poi parlato del materiale sanitario e della possibile riapertura del Paese e di farlo "in modo intelligente" assicurando la protezione di cittadini e lavoratori: il ministro ha richiamato alla necessità di "un miliardo di mascherine al mese, come detto dall'Università di Torino, non è un numero inverosimile". "La riapertura e la possibilità di uscire dovrà essere legata alla disponibilità dei dispositivi di proiezione individuale, tra cui proprio le mascherine", ha spiegato.
  
Infine alla TV d'ispirazione cattolica ha detto di essere d'accordo con Papa Francesco sul reddito universale – ha aggiunto - ma "mi permetta di dire che oggi ci sono anche 3 milioni di persone che riescono a mangiare e far mangiare i loro figli grazie al reddito di cittadinanza che per me è un orgoglio", perché "un padre può accettare di non mangiare, ma non potrà mai accettare di non far mangiare suo figlio”. "L'obiettivo deve essere sempre quello di difendere la dignità umana", ha aggiunto il ministro dicendosi certo che "andremmo sempre di più verso uno Stato che riscoprirà il valore della vita e della sua tutela".