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POLITICA

Lavoro

Di Maio: lavoriamo insieme su riders, non accetto ricatti

Il ministro del Lavoro annuncia che domani alle 14 incontrerà anche i rappresentanti delle aziende, compresa Foodora, ma anche Deliveroo, JustEat, Glovo e Domino’s Pizza

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Ho tutta la volontà di favorire la crescita di nuove attività legate alla gig economy e nessuno vuole demonizzare" queste attività. "Ma ho il dovere di tutelare i ragazzi che lavorano in questo settore. I riders oggi sono il simbolo di una generazione abbandonata dallo Stato". Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Fb citando le critiche di Foodora.

"Se lavoriamo insieme l'Italia diventerà il modello da seguire per le attività legate alle imprese che operano su piattaforme digitali. Ma sia chiaro. Non si accettano ricatti. I nostri giovani prima di tutto". 

Di Maio: guerra al precariato che disgrega la società
"Ho deciso di dichiarare guerra al precariato. Lo stato continuo di precarietà e incertezza dei giovani italiani sta disgregando la nostra società". Afferma su facebook il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico.  La precarietà, aggiunge, "sta facendo impennare il consumo di psicofarmaci. E facendo calare la crescita demografica". 



Ad Foodora: con decreto Di Maio costretti lasciare Italia
"Se fossero vere le anticipazioni del decreto dignità che il ministro Di Maio ha fornito alle delegazioni di rider incontrate, dovrei concludere che il nuovo governo ha un solo obiettivo: fare in modo che le piattaforme digitali lascino l'Italia. Quella che filtra è una demonizzazione della tecnologia che ha dell'incredibile, quasi medievale e in contraddizione con lo spirito modernista del Movimento 5 Stelle". Lo dice Gianluca Cocco, amministratoredelegato di Foodora Italia, intervistato dal Corriere della Sera.   

Il giovane manager, 31 anni come il vicepremier, ritiene che se la bozza venisse confermata, "non ci sarebbe alcuna speranza per il settore di restare in piedi": "gli operatori saranno costretti ad assumere tutti i collaboratori, chiuderanno i battenti e trionferà il sommerso".

Cita una ricerca condotta in collaborazione con l'Inps: "solo il 10% dei rider lo considera un lavoro stabile. Il 50% sono studenti, il 25% lo esercita come secondo lavoro e un altro 10% lo considera un'attività di transizione. La durata media è 4 mesi, non di più". "Posso pensare però che il ministro abbia ricevuto informazioni inesatte sul nostro business", aggiunge. E' aperto a "soluzioni che si muovono nell'ambito dei principi fissati dallo Statuto del lavoro autonomo e della formula co.co.co.", e ad abolire il cottimo, per "altre forme come il minimo garantito, la paga oraria oppure sistemi misti con base oraria più parte variabile". Alzare la paga? "Se ne può discutere rispettando però la sostenibilità del conto economico delle nostre aziende".