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SALUTE

Estate ed insetti

Di tutto punto: come evitare zanzare & co

Notti in bianco per ronzii e punture di zanzare, pic-nic interrotti dalle vespe. E poi il morso della zecca, il più preoccupante. La prevenzione, con insetticiti d’ambiente o repellenti cutanei, la terapia immediata. Colloquio con Mario Cavazza, direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza del Policlinico di Sant’Orsola di Bologna

 

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Uno dei tormenti dell’estate sono le zanzare. Perché alcuni sono massacrati dalle loro punture ed altri si salvano o se la cavano con poco?
Le zanzare femmine (i maschi non sono in grado di succhiare il sangue perché, non producendo uova, non necessitano di proteine) selezionano la preda in relazione a sostanze che vengono emesse con il sudore e conferiscono un odore caratteristico ai singoli individui, contenendo quantità differenti di varie sostanze chimiche e di anidride carbonica. Alcune persone quindi possono essere più appetibili di altre ma anche lo stesso individuo può attrarre le zanzare in modo diverso in momenti diversi. In generale i bambini e le donne in gravidanza che producono più anidride carbonica attirano di più le zanzare, così come il sudore acido le attira, per esempio quando facciamo sport e produciamo acido lattico e sudiamo di più. Anche la produzione di ammonica, che può essere provocata dall’uso di integratori, attira così come il consumo di alcolici, che provoca la produzione di acetone. La zanzara sembra sia in grado di individuare il gruppo sanguigno e preferisce il gruppo O poi il B e infine l’A.

Ci sono profumi o odori particolari che attirano gli insetti?
In genere gli insetti sono attratti da odori o colori che rappresentano elementi chiave del loro obiettivo vitale: le api sono attirate dai colori e dai profumi floreali perché nei fiori è presente il nettare, le mosche da odori forti di elementi organici perché si nutrono delle sostanze ivi presenti.

Ma davvero un colore chiaro riesca a tenere lontano gli insetti? 
Sembra che i colori chiari siano meno attrattivi per le zanzare, almeno quelle presenti nel nostro Paese. I più attrattivi sono nero, rosso e blu. Diverso sarebbe il caso della zanzara anofele (quella della malaria) che sarebbe attirata dal giallo e dal bianco. I lavori scientifici sull’argomento sono però molto datati.

Alcuni hanno reazioni molto forti anche ad una puntura di zanzara, veri e propri pomfi sulla pelle. Come intervenire?
La zanzara inietta saliva nella cute al momento della puntura per ingerire sangue e la saliva contiene sostanze che determinano in genere una leggera reazione immunitaria (allergica) del corpo rappresentata da piccolo arrossamento e ponfo. Nei bambini o in soggetti con alterazioni del sistema immunitaria (per malattie o cure – antitumorali, antirigetto) si possono avere grosse reazioni locali e generali, con febbre, mal di testa e male alle ossa. In genere è sufficiente una piccola cura locale con ghiaccio e pomate al cortisone / antistaminico. In caso di reazioni locali molto estese o generali importanti può essere indicato il trattamento con cortisone e antistaminici per via generale (orale o parenterale) fino al ricorso al Pronto Soccorso per sintomi molto gravi.

Quando invece siamo punti da un insetto che lasci conficcato il pungiglione cosa dobbiamo fare?
Le vespe o i calabroni, pur producendo una reazione locale molto forte, in genere non lasciano il pungiglione nella cute e, se ciò avvenisse, non è indispensabile rimuoverlo. Diverso è il caso delle api. Il pungiglione è costituito, infatti, da tre elementi: uno stiletto provvisto di dentelli ricurvi e due lancette. Quando punge lo stiletto resta nella cute e l’ape muore, ma lascia all’interno della cute il pungiglione con annessa una formazione sacciforme contenente veleno, che va rimossa e con cautela per evitare che, rompendosi, liberi altro veleno.
Caso particolare è quello delle zecche, che possono trasmettere la malattia di Lyme: la zecca si attacca alla cute con due rostri e va rimossa al più presto utilizzando pinzette il più vicino possibile alla cute e applicando una piccola rotazione: ciò evita lo schiacciamento del corpo e la permanenza dei rostri nella cute che faciliterebbero la trasmissione di malattie. La cute va poi disinfettata e controllata per 4 settimane: se compare eritema e dolore è opportuno rivolgersi a un Pronto Soccorso.