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FIFA 2014

Prove di rivoluzione del ct

Difesa a tre e attacco a due punte, ecco l'Italia anti-Uruguay

Dopo la scialba prova contro Costa Rica, Prandelli pronto a cambiare l'assetto degli azzurri, passando al 3-5-2

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Una difesa a tre e la coppia d'attacco Balotelli-Immobile: sono le prove dell'Italia in vista della decisiva sfida con l'Uruguay. Nell'allenamento a porte chiuse di Cesare Prandelli, gli azzurri si sono addestrati con un 3-5-2 nel quale i due esterni erano Darmian-De Sciglio, e a centrocampo erano schierati Verratti, Pirlo e Marchisio.

Il ct lavora anche sui dati dei test fisici per costruire un'Italia tutta diversa da quella di Recife. Si parte dai punti fermi: De Rossi non ci sarà. E' proprio l'assenza del centrocampista giallorosso, l'unico in grado di scalare sulla linea dei difensori per trasformare il reparto in una linea a tre, a spingere verso una 'ristrutturazione' della difesa. Bonucci-Barzagli-Chiellini in fondo è il reparto della Juve scudetto, fornisce affidabilità ed è la risposta più adatta alla coppia d'attacco uruguaiana Cavani-Suarez.

Il rientro di De Sciglio a sinistra consente di riportare Darmian a destra. La coppia di terzini servirà per la spinta e anche per la copertura, in una partita in cui c'è solo un dovere: non perdere. Con una difesa a cinque, per Prandelli potrebbe essere un azzardo togliere un altro centrocampista per mettere due punte: ma il 3-5-2 assomiglierebbe molto alla fisionomia Juve, peraltro con cinque interpreti bianconeri su dieci, portiere escluso.

Nelle prove generali di Natal poi Balotelli e Immobile si sono mossi insieme, con Marchisio-Pirlo-Verratti alle loro spalle. Le ipotesi alternative vanno oltre il Candreva stanco di Recife, anche per motivi tattici. Semmai, se all'ultimo Prandelli dovesse optare per una sola punta, servirebbe un giocatore tra le linee, Cassano o Parolo, più di Cerci al quale andrebbe chiesto sacrificio in fase di non possesso palla.

D'altra parte, il ct aspetta i dati di Marchisio: lo juventino è tornato ad allenarsi dopo il problemino al ginocchio che lo aveva spinto a chiedere il cambio a Recife. Prandelli aspetterà come al solito fino all'ultimo per tirare le somme, ma stavolta la rivoluzione è alle porte.