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TECH

A ICT 2015 la preparazione della Strategia per il mercato digitale unico

Digital single market: perché la libera circolazione dei dati è un obiettivo importante

Studiare, guardare film in streaming, comprare e vendere online, usare i social network, sono attività comuni a tutti i cittadini europei. Ma tutti i giorni dobbiamo vedercela con numerose barriere, dal blocco geografico dei contenuti video, alle problematiche delle consegne. Per non parlare delle differenze nella disponibilità di copertura di Rete. Insomma, siamo ancora in attesa dell’Unione digitale europea.

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di Celia Guimaraes
La tecnologia digitale fa parte della vita di tutti i cittadini e imprese dell’Unione. Ma le barriere, ormai superate per gli spostamenti e per la moneta unica, non sono state ancora abbattute per quanto riguarda il mercato comune digitale europeo.

Alla conferenza ICT 2015 di Lisbona, uno dei principali eventi è stato dedicato proprio al Digital Single Market, come la chiave per riportare l’Europa alla leadership industriale, con la keynote del commissario Oettinger, seguito dalla discussione con la partecipazione di rappresentanti dell’Ocse, dei settori degli investimenti e del premio Nobel per la Fisica Kostya Novoselov. Moderatore del panel è stato Mark Spelman del World Economic Forum.

“I dati sono la linfa vitale dell’economia digitale, abbiamo bisogno che abbiano libera circolazione”, ha detto il commissario europeo per la Digital Economy and Society Gunther Oettinger. Anche perché, come ha sottolineato Mari Kiviniemi dell’Ocse, non possiamo più parlare di ‘settore digitale’: tutte le aziende sono ormai digitali. La quantità di dati disponibili è ormai talmente vasta che non possiamo trasportarli, ha aggiunto Thierry Breton, Ceo di Atos.

Il dibattito si è concentrato proprio sulle tre linee d’azione su cui la Commissione ha focalizzato l’attenzione: migliorare l’accesso dei consumatori e delle aziende ai beni e servizi digitali; dare forma allo sviluppo dei network e dei servizi digitali per farli crescere e aiutare tutti i settori industriali ad integrarsi con la tecnologia e agevolare la loro transizione verso lo ‘Smart industrial system’.

Secondo le stime della Commissione, al posto dei 28 mercati nazionali attuali, il mercato unico digitale dovrebbe abbattere le barriere e i regolamenti locali e portare all’economia europea 300–400 miliardi di euro l’anno, creando centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. La discussione di Lisbona sul mercato unico digitale è prioritaria in funzione del prossimo passo, il documento strategico sul Digital Single market europeo, che sarà presentato nel maggio 2016. Il documento riguarderà la banda ultralarga, l’eCommerce, le competenze digitali (nelle scuole, nel lavoro), l’eGovernment e l’identità elettronica, le politiche per il settore audiovisivo e sul diritto d’autore.